giovedì 3 marzo 2005

 Una personale di Serena Sinigaglia, giovane regista di punta della scena teatrale italiana. E un recital di Marta Sebestyén, considerata la maggior interprete di musica folkloristica ungherese.
Sono due delle chicche che Moni Ovadia ha preparato per l’edizione 2005 del Mittelfest, il cui programma è ormai nella sua gran parte definito: infatti verrà presentato domani mattina al consiglio di amministrazione del festival di Cividale, diretto per il secondo anno dal cinquantanovenne artista nato a Plovdiv, in Bulgaria, e milanese d’adozione.
La Sinigaglia è stata già nel 2000 al Mittelfest, con un’edizione delle «Baccanti» realizzata con un gruppo di attrici italiane e albanesi. Ma è stata anche l’anno scorso a Cervignano con la sua «biografia non autorizzata» di Che Guevara e nei mesi scorsi a Udine e a Monfalcone con «1968», riflessione sull’anno della contestazione fatta da chi ne ha solo sentito parlare (la regista è nata nel ’73 a Milano), mentre lunedì e martedì torna a Monfalcone con «Il Grigio» di Giorgio Gaber (ne riferiamo qui sotto). Stavolta Moni Ovadia ha deciso di dedicarle una vera e propria personale, sottolineando così il suo ruolo di spicco sulla scena teatrale italiana, con alcune sue produzioni del passato ma anche con alcune cose nuove, realizzate proprio per il Mittelfest 2005, fra cui uno spettacolo sulle Beatitudini del Vangelo.
Ovadia ieri sera ha presentato «La bottiglia vuota» in una San Daniele del Friuli imbiancata dalla neve. Oggi è atteso nel pomeriggio a Venezia Lido, al congresso di Rifondazione Comunista, dove è stato invitato per una commemorazione dei sessant’anni della Liberazione («leggerò alcuni versi dal ghetto di Varsavia...»), e stasera è a Pordenone, con «L’armata a cavallo» vista recentemente anche a Trieste.
E proprio a Trieste ieri pomeriggio l’artista ha fatto un veloce blitz, per una breve visita a casa di Claudio Magris, che nei prossimi giorni firmerà sul «Corriere della Sera» un’intervista-presentazione del nuovo libro di Moni Ovadia. «S’intitola ”Contro l’idolatria” - spiega il massimo interprete della cultura yiddish in Italia - ed esce per Einaudi nei prossimi giorni: è una raccolta degli articoli che propongo da qualche tempo, ogni sabato, sull’Unità, più alcune cose che ho scritto per l’occasione...».
Oggi di Mittelfest si parlerà anche nella riunione della giunta regionale. Forse potrebbe anche venir fuori il nome del nuovo presidente della rassegna: il terzo in dodici mesi, dopo Paolo Maurensig e Demetrio Volcic.

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