domenica 9 aprile 2006

Accade a volte a certi artisti di crescere, di volersi affrancare da certi esordi in chiaroscuro, e di essere invece costretti proprio dal pubblico a mantenere ben saldo il legame con il passato. Insomma: una sana voglia di cambiare, quella nuova inquietudine rock, e tante ragazzine lì davanti che ti pretendono uguale a com’eri ieri.
È il caso di Nek, visto ieri sera al PalaTrieste (millecinquecento persone, netta prevalenza femminile), in un concerto proteso verso lidi rock nelle intenzioni del trentaquattrenne cantante di Sassuolo, ma «zavorrato» dalle aspettative di un pubblico formato soprattutto da giovanissimi, che reclamano atmosfere e tematiche pop.
Ventuno e venti, il grande sipario nero cade e lascia in primo piano un set da concerto rock. Palco sobrio, lineare, privo di fronzoli, con un efficace «light show» a disegnare temi e atmosfere. Si parte da «Lascia che io sia», l’ultimo hit del nostro, che si presenta in giacca blu, t-shirt bianca e jeans d’ordinanza. E miete vittime nelle prime file.
Si prosegue con «Se io non avessi te» (dall’album «In due», del’98) e «Dimmi cos’è» (da «Lei, gli amici e tutto il resto», del ’96, l’album che ne ha fatto una star da esportazione...), e l’impressione è quella di uno show dal suono corposo, con le chitarre a dettar legge e gli arrangiamenti virati in rock. Fra un riff e l’altro emerge la vecchia passionaccia per i Police e soprattutto per Sting, primo idolo di Nek quando suonava ancora il basso e non era una popstar.
A proposito di basso. Passa un’oretta di concerto e il bassista Emiliano Fantuzzi si sente male, abbandona la scena e viene soccorso dai sanitari nel retropalco. In alcuni brani lo sostituisce uno dei chitarristi, in altri si va avanti senza il basso. «Non ci era mai successo...», si giustifica Nek, che comunque raddoppia gli sforzi e va avanti alla grande sino al termine.
Pian piano, i classici di ieri e di oggi del suo repertorio arrivano tutti: da «Sei solo tu» a «Tutto di te», da «Se una regola c’è» a «Parliamo al singolare», e ancora «Ci sei tu», «Con un ma e con un se», «L’inquietudine» (con un bel fondale di stelle), «Notte bastarda», «Sul treno»... C’è anche un set acustico, con alcuni momenti più romantici come «Abbracciami» e «In treno», prima di tornare alla festa in stile «sù le mani, Trieste...!»: sotto con «Vita è», «Contromano» (con il bel video proiettato sul fondale), «Una parte di me», «Sei grande», ovviamente «Laura non c’è»...
E non manca nemmeno «In te», terzo posto fra i giovani al Sanremo ’93, quella ballatona strappalacrime e antiabortista delle «mani cucciole» e della «carpa che risalirà il fiume»: col papà buono disposto a tutto per il bimbo che deve nascere e la mamma cattiva («non sa che tu vuoi buttarlo via...»). Chissà, forse verrà un giorno in cui Nek sarà cresciuto definitivamente e magari questo suo brano d’esordio non lo proporrà più. Ragazzine delle prime file permettendo.
Sì, perchè la presenza fra il pubblico di mini-fan in età da elementari, vicino alle giovanissime di cui si diceva all’inizio, è quel che resta maggiormente impresso a fine serata. Lo avevamo notato anche due anni fa, di questi tempi, dopo il concerto al Politeama Rossetti. I cantanti amati dai giovanissimi sono sempre esistiti, ma una volta, non troppo tempo fa, la stagione del primo concerto arrivava verso i 14-15 anni. Ora, complici le boy band e gli artisti adolescenti che Inghilterra e Stati Uniti sfornano a ritmo continuo, fiorisce molto prima.
Nek, come si diceva, sembra aver superato da un pezzo quella stagione. Ormai viaggia spedito, ispirato dalla sua vecchia passionaccia rock, verso la sua maturità artistica, che lo fa apprezzare in Italia e all’estero. Ma il suo pubblico è per buona parte ancora quello di ieri. Vedremo se lo seguirà nella sua crescita. Intanto si gode un successo dietro l’altro. Come ieri sera al PalaTrieste.

2 commenti:

  1. volevo dire che i fan di Filippo in arte Nek non sono solo le ragazzine...

    l'età dei fan di Filippo varia dai 6 anni ai 70anni e piu'

    io ho 31 anni e lo seguo dagli inizi..

    e riferendomi al concerto di trieste..in prima fila ci stavano molti fan che hanno superato la ventina e pure la quarantina...

    basta scrivere che i fan di Filippo sono solo le ragazzine

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  2. Buongiorno, mi chiamo Jessica e scrivo dalla prov. di Varese. Seguo Filippo Neviani (Nek) da un pò di tempo, sono una sua fan. Sono stata a molti suoi concerti di questa seconda parte del tour e mi rammarica vedere un'articolo su di lui che lo descrive come un cantante per ragazzine. Certo le donne hanno una presenza quasi assoluta tra il pubblico dei suoi concerti, ma le assicuro che se Lei osserverà bene ci sono tante ragazze non più minorenni, come me che ho 26 anni. Ci sono anche moltissime madri che accompagnano le figlie e si scatenano al loro pari. La musica di filippo tocca tutti i cuori, soprattutto i cuori semplici e romantici. Mi auguro che se avrà l'occasione di andare ad un'altro concerto di Nek osserverà meglio che tra le prime file ci sono tante ragazze oltre i 20 anni e oltre i 30. La saluto cordialmente, Jessica

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