domenica 21 maggio 2006

Ramazzotti, Pausini, ovviamente Bocelli... Ma non soltanto loro. Sono infatti sempre più numerosi i cantanti italiani che si ritagliano un proprio spazio di rilievo anche all’estero. Europa, Sud America, persino Stati Uniti. Cose che fino a pochi anni fa erano quasi impossibili, oggi sono diventate un fatto normale.
Fra questi «emigranti di lusso» della nostra canzone, c’è anche Tiziano Ferro. Che in Sud America e in tutti i paesi di lingua spagnola è ormai un’autentica star. Comprensibile dunque la grande attesa che avvolge l’uscita del suo nuovo album, che arriva a tre anni dal grande successo di «111» (cifra che indicava il peso massimo che aveva raggiunto da adolescente, quando la carriera nella musica era poco più di un sogno...). Il nuovo album di Tiziano s’intitola «Nessuno è solo», esce il 23 giugno in contemporanea mondiale (la lista dei paesi è a quota 44...) e sembra avere tutte le carte in regole per ripetere gli exploit dei dischi precedenti, dentro e fuori dai confini nazionali.
Da un paio di settimane è già in circolazione «Stop! Dimentica!», il singolo apripista che si fa notare per l’abbinamento fra forma canzone e sonorità tipiche dell'electropop degli anni Ottanta. «Il singolo è controverso, all'inizio spaventava chi lavora con me che - racconta l'artista di Latina - temeva un giudizio spietato, però lo ritengo un cambio coerente con la mia personalità e mi piace l'idea di iniziare un nuovo lavoro con qualcosa di prorompente».
Ma nel disco ci sono altre dieci canzoni, che allargano lo spettro musicale del lavoro in direzione delle ballad, di brani che mettono in luce le grandi potenzialità soul del nostro (basti ricordare come ha saputo trasformare, nel duetto sanremese, il brano di Michele Zarrillo...), e di altri che indulgono sulle atmosfere acustiche. La produzione è all’altezza delle aspettative: orchestra registrata a Londra, musicisti internazionali, campagna promozionale da star. E la seconda metà del 2006 Ferro la dedica per l’appunto al tour promozionale in giro per il mondo. Il tour vero, invece, comincia a gennaio 2007.
«L’aldiqua» (Ricordi Sony Bmg) è invece il titolo del nuovo album di Samuele Bersani. Decisamente il più politico della sua carriera. Il cantautore di Cattolica, scoperto da Lucio Dalla, canta infatti il dramma dell'uccisione di Enzo Baldoni,si schiera con i giovani precari, descrive la realtà vista da un pollo trafitto da un girarrosto («La soggettiva del pollo arrosto»). Di politica si parla apertamente in «Lo scrutatore non votante», dedicata a tutti quelli che «svengono per un po’ di sangue ma poi sono per la sedia elettrica». Bersani (candidato alle ultime politiche con la Rosa nel Pugno), a tre anni dalle atmosfere retrò di «Caramella Smog», realizza con queste canzoni «un omaggio agli amici ritrovati e alle radici che pensavo di aver perduto». «Maciste» e «Come due somari» sono fra i brani più riusciti.
Ultima segnalazione per Rudy Riotta e il suo «Winds of Louisiana» (Zyx Music). Chitarrista con il blues nel cuore, ha collaborato in passato con gente del calibro di John Mayall e Brian Auger. Qui sforna una dozzina di brani di sua composizione, che sembrano animati dai «venti della Louisiana»...


Gli auguri telefonici di Carlo Azeglio Ciampi (quello vero...) per i suoi quarantasei anni, l’altro giorno, in diretta, a «Viva Radio 2», sono forse l’ultima ciliegina sulla torta di un successo che è da tempo diventato un fenomeno. Ora arriva anche il cd, s’intitola «W Radio 2 2006» (Rca Sony Bmg), e Fiorello lo firma con i suoi soci Marco Baldini ed Enrico Cremonesi. Si apre e si chiude con un pernacchione, ebbene sì, ma in mezzo ci sono le perle di questo programma di culto: da Ciampi (quello finto...) a Mike Bongiorno, da Gianni Minà allo «smemorato di Cologno» (alias Silvio Berlusconi...), da Monica Bellucci a Oliviero Toscani. Che dire: goliardia allo stato puro, ma lieve, gradevole, oseremmo dire: intelligente. Ed è per questo che funziona, e contribuisce a fare dello showman siciliano, ex re del karaoke, il numero uno dello spettacolo leggero, oggi in Italia.
Anche Flavio Oreglio, nel suo «Siamo una massa di ignoranti. Parliamone» (Catartica Edel), è uno che si prende assai poco sul serio. Ma per questo suo lavoro ha chiamato a raccolta signori musicisti come Keith Emerson, Clie Bunker, Fabio Treves... Il cd è solo una delle tre parti della nuova produzione dell’artista. Le altre due sono il libro e lo spettacolo, tutti con lo stesso titolo. Dentro c’è quella vena surreale, mezza satirica mezza umoristica, che ha fatto apprezzare questo personaggio anche al di fuori del piccolo e scontato circo televisivo.
Per concludere facciamo un salto indietro di mezzo secolo e più. E ci sintonizziamo sull’umorismo del grande Aldo Fabrizi (1905-1990). «La radio di Aldo Fabrizi» (Twilight Music) è la nuova uscita della collana «Via Asiago 10» e ripropone, dai ricchissimi archivi Rai, «scenette, gags, monologhi, interviste, stornelli e canzoni». L’episodio più antico è del ’38, il più recente del ’80. Racconta di una radio - e di un mondo - che non c’è più. Popolare, bonario, sincero...


L’attesissimo film tratto dal romanzo di Dan Brown, «Codice da Vinci», è finalmente uscito nelle sale di tutto il mondo. Portando con sé anche tutta una serie di «prodotti derivati», tra cui videogiochi, magliette, poster, visite turistiche a tema... E i cd. Oltre alla colonna sonora, da segnalare questa esoterica raccolta «ispirata da...», realizzata dal compositore e produttore olandese Jan Kisjes. Quattordici brani d’atmosfera new age, che mischiano musica classica ed elettronica, ma anche inglese, francese, latino... Per parlare ovviamente di amore, fede, speranza. E dei misteri di cui libro e film grondano. Pathos e misticismo, insomma.  


 Morricone è forse il più grande autore di colonne sonore al mondo. Secondo alcuni, è addirittura quello che le ha inventate. Questo «dual disc» (cd più dvd) ripropone alcuni dei brani più rappresentativi della sua carriera. Registrati dal vivo negli ultimi due anni, in luoghi tipo l’International Forum di Tokyo, la Royal Albert Hall a Londra, la Sports Arena di Budapest, il Palais de Congres di Parigi, l’Arena di Verona... Ascoltiamo «C'era una volta il West», «Mission», «Malena», «Here's to you», «Nuovo Cinema Paradiso», «C'era una volta in America», «Il buono, il brutto, il cattivo»... Nel filmato Morricone si racconta: parla degli esordi, della sua carriera, della musica che ha scritto, degli incontri coi registi...

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