martedì 3 ottobre 2006

CODROIPO Quasi diecimila biglietti già venduti, casse aperte alle 16 e cancelli alle 18, inizio alle 21. Insomma, tutto è pronto per la prima volta di Bruce Springsteen nel Friuli Venezia Giulia, nella superba cornice di Villa Manin, Passariano. Dove l’unica vera incognita può arrivare solo dalle condizioni atmosferiche. In caso di pioggia, per la verità, la Regione - che affianca gli organizzatori locali dell’Azalea Promotion e quelli nazionali della Barley Arts - mette a disposizione ben cinquemila ombrelli con il logo «Ospiti di gente unica» (con la speranza ovviamente di non doverli aprire...).

Il tour è quello con la Seeger Sessions Band: diciassette elementi (fra cui Patti Scialfa, mamma dei tre pargoli Springsteen), che suonano violini, basso tuba, trombone, tromba, sassofono, banjo, pedal steel guitar, pianoforte, batteria... Per un repertorio quasi interamente composto dalle canzoni dell’ultimo disco, «We shall overcome - The Seeger Sessions», dedicato appunto alla musica di Pete Seeger e alle radici della musica americana.

Non sarà dunque il «solito» concerto di Springsteen, una di quelle adrenaliniche cavalcate lunghe quattro ore, grazie alle quali l’ex ragazzo del New Jersey ha costruito parte del suo mito.

A Bologna, domenica sera, al debutto del tour italiano (il più lungo mai tenuto dal Boss nel nostro Paese: ben sette date, fra cui domani all’Arena di Verona, con gran finale il 10 ottobre a Roma...), Springsteen ha aperto con «John Henry», proseguendo con «Oh Mary don’t you weep», «Old Dan Tucker», «Eyes on the prize» e «Jesse James». Solo a questo punto il nostro ha inserito un paio dei suoi classici, «Atlantic City» e «The river» e ancora «Johnny 99», seguiti più tardi da altri tre o quattro suoi brani, fra cui «My city of ruins» fra i bis.

Come lui stesso ha raccontato, in questi concerti l'atmosfera sul palco è quella delle feste di campagna, la stessa che in fondo pervade il recente disco. Un ritorno alle radici soul: una scelta che forse ha spiazzato i vecchi fan, quelli innamorati appunto delle maratone rock con la E Street Band. Pensando ai quali Springsteen ha detto: <WC1>«Buona parte delle mie composizioni viene dalla tradizione folk, specialmente quando scrivo materiale acustico. Incidere questo album è stato liberatorio perchè ho un grande amore per i diversi suoni delle radici capaci di creare un mondo con poche note e qualche parola...».

Da segnalare che oggi esce in Italia, molto attesa dai fan, «Greetings from E Street» (Rizzoli, 96 pagine, 40 euro), la biografia firmata da Robert Santelli che ripercorre tutta la storia musicale del Boss. In un cofanetto che riproduce la valigia rinforzata che i musicisti usano per gli strumenti, fra una pagina e l’altra sono applicate delle buste che contengono riproduzioni di biglietti, pass, scalette autografe, manifesti, vecchi articoli...

Pochi giorni fa è invece stata pubblicata una nuova versione dell’ultimo disco, «We shall overcome - The Seeger Sessions - American Land Edition»: cd più dvd, con tre nuove canzoni («How can a poor man stand such times and live», «Bring ’em home» e «American land», ritratto dell'America di oggi, descritta come un posto dove i valori democratici sono sotto attacco...) e altre due presenti solo su alcune copie della prima edizione («Buffalo gals» e «How can I keep from singin’»).

Ma torniamo al concerto di stasera. Col Boss, sul palco, ci saranno Sam Bardfeld al violino, Art Baron alla tuba, Frank Bruno alla chitarra, Jeremy Chatzy al contrabbasso, Mark Clifford al banjo, Larry Eagle (batteria e percussioni), Charles Giordano (organo, piano e fisarmonica). E ancora Ed Manion al sax, Mark Pender alla tromba, Richie Rosenberg al trombone, Soozie Tyrell al violino e le voci di Lisa Powell e Patti Scialfa.

Gli organizzatori segnalano che ci sono ancora dei biglietti disponibili: apertura delle casse alle 16.

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