domenica 3 giugno 2007

UDINE Venerdì sera riflettori puntati sul Teatro Nuovo di Udine. Laurie Anderson - che proprio domani compie sessant’anni, essendo nata a Chicago il 5 giugno del ’47 - presenta infatti in anteprima mondiale il suo nuovo lavoro intitolato «Homeland». Si tratta di uno spettacolo in equilibrio fra poema e concerto, fra tecnologia e canzone, che l’artista newyorkese d’adozione ha composto mettendo in fila tutta una serie di ossessioni della società statunitense...

«L'America del ventunesimo secolo è cambiata - annota Laurie - e si sta rapidamente trasformando in un posto radicalmente diverso. ”Homeland” ne esamina le ossessioni, come il rapporto tra paura e libertà, la progressiva accettazione della violenza e l'ostinato linguaggio della guerra, utilizzando la sintassi delle nuove tecnologie e quelle, più sensuali, del cantautorato e della poesia, per descrivere i totalitarismi di stile americano, le immagini di un impero che cambia, con un occhio particolare ai reality show...».

«La musica dello spettacolo - spiega ancora la Anderson - è costruita sulle fondamenta dei ritmi elettronici, e conterrà molte delle forme melodiche che ho sperimentato oltre al violino elettrico, alle tastiere e a strumenti tradizionali come l’ehru e l’hurdy gurdy. Al centro del pezzo c’è la mia voce, semplice o alterata elettronicamente, che passa in continuazione da un punto di vista singolo al coro greco. Per ”Homeland” sperimenterò nuovi filtri vocali che consolideranno il mio lavoro in questo campo...».

Laurie Anderson in tre decenni di carriera multimediale è stata visual artist, compositrice, poetessa, fotografa, regista, cantante, corista, strumentista, esperta di elettronica. Un'autentica «macchina da spettacolo». E una maestra dell’avanguardia che ha saputo anche incontrare il gusto del grande pubblico. Basti ricordare il suo brano «O Superman», che nell’82 la lanciò a livello discografico, poi inserito in «Big Science», seguito da album come «Mister Heartbreak», «United States Live», «Strange Angels», «Bright Red» e la colonna sonora per il film «Home of the Brave». Nel 2001 è uscito «Life on a String», nel 2002 «Live in New York».

Fra le sue più importanti produzioni: «United States I – V» (’83), «Empty Places» (’90), «The Nerve Bible» (’95) e «Songs and Stories from Moby Dick», opera multimediale basata sul racconto di Herman Melville. Laurie Anderson ha anche realizzato video e film; come compositrice ha contribuito alla colonna sonora di film di Wim Wenders e Jonathan Demme e a coreografie di Bill T. Jones, Trisha Brown, Molissa Fenley. Nel 2002 è stata designata come la prima «artista residente» della Nasa.

Venerdì a Udine Laurie Anderson suonerà violino e tastiere e sarà accompagnata da Skuli Sverisson (basso), Peter Scherer (tastiere) e Willie Williams (light designer). Per informazioni e biglietti 0432 248418 oppure www.teatroudine.it

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