martedì 22 novembre 2022

AL VOTO 4-5/12 PER DELEGATI FVG AL CONGRESSO FNSI / dalla newsletter Ordine giornalisti Fvg



di Carlo Muscatello*


Domenica 4 e lunedì 5 dicembre le giornaliste e i giornalisti del Friuli Venezia Giulia voteranno per eleggere i nove delegati (sette professionali e due collaboratori) che rappresenteranno la nostra regione al 29.o Congresso della Fnsi, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, sindacato unitario dei giornalisti, che si terrà il 14, 15 e 16 febbraio a Riccione.

Sono state presentate solo due liste, una per i professionali e una per i collaboratori, entrambe denominate “Uniti nell’Assostampa Fvg”. E già questo è un primo importante risultato, frutto di un lavoro di sintesi, rappresentativo delle testate, dei territori, dei gruppi, delle varie anime che danno il proprio contributo al lavoro del sindacato unitario regionale.

Sono anni di grande trasformazione e di profonda crisi per il mondo dell’informazione, anche nella nostra regione. E la crisi del sindacato - e dei corpi intermedi - non è un’esclusiva di questo settore. Il nuovo gruppo dirigente che verrà espresso dal congresso dovrà affrontare tutta una serie di piccole e grandi emergenze, all’interno della complessiva “emergenza informazione” che attanaglia il settore. Il contratto Fnsi-Fieg che aspetta da anni di essere rinnovato, la transizione fra Inpgi e Inps ancora in corso, l’universo del lavoro autonomo e del precariato… Potremmo continuare a lungo, perché le emergenze e i temi sono tanti. E siamo consapevoli del fatto che l’informazione ha bisogno di una riforma complessiva e radicale, attesa ormai da troppi anni.

Con questo spirito il Friuli Venezia Giulia parteciperà al congresso della Fnsi a Riccione, per dare il proprio contributo a una battaglia comune, come è sempre successo nei precedenti congressi della stampa italiana. Forti della nostra storia, delle nostre idee, delle nostre battaglie. Nel segno della dignità del lavoro, dell’articolo 21 della Costituzione, del dovere di informare e del diritto di essere informati.


*presidente Assostampa Fvg


 


giovedì 3 novembre 2022

SAN GIUSTO D’ORO A SINAGRA, TARGA IN RICORDO DI MONESTIER

 Il San Giusto d’oro 2022 va a Gianfranco Sinagra, la targa speciale è in ricordo di Omar Monestier. Lo ha deciso l’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, che organizza il premio – nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti e giunto alla 56.a edizione – con la collaborazione del Comune di Trieste e il sostegno della Fondazione CrTrieste.

“Quello al professor Sinagra – spiega Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg - è un premio a un’eccellenza sanitaria: un medico sempre vicino ai pazienti, un docente appassionato nell’insegnamento, un dirigente sotto la cui guida la cardiologia triestina ha consolidato la sua posizione di punto di riferimento nel settore, a livello nazionale e internazionale. Il suo curriculum, che non ha bisogno di commenti, racconta anche la storia di uno dei tanti figli del Sud che hanno trovato nuova casa a Trieste, contribuendo a farla grande. Ed è bello immaginare una sorta di filo rosso fra il premio di quest’anno e quello conferito nel 1986 al professor Fulvio Camerini, padre della cardiologia triestina, che di Sinagra è stato maestro”.

“In un momento storico segnato da una pandemia che purtroppo non è ancora stata sconfitta – aggiunge il presidente Assostampa -, questo premio vuole essere anche un riconoscimento a tutta la sanità triestina, a tutti i medici, gli infermieri, gli operatori, che hanno lavorato e continuano a lavorare ogni giorno per salvare tante vite umane”.

La targa in ricordo di Omar Monestier vuol invece essere un tributo all’impegno che il direttore del Piccolo e del Messaggero Veneto ha saputo perseguire sin dal suo arrivo a Trieste nel gennaio 2021, per consolidare un rapporto di fiducia fra le istituzioni, la cittadinanza e lo storico quotidiano giuliano. La passione che coltivava verso la professione giornalistica, intesa quasi come una “missione” per informare i lettori nel modo più oggettivo e trasparente possibile, gli aveva permesso, pur arrivando nel capoluogo regionale da direttore del Messaggero Veneto, di conquistare la fiducia anche della città e dell’ambiente giornalistico triestino. “Il cordoglio unanime suscitato dalla sua scomparsa - conclude Muscatello - è la prova migliore del buon lavoro svolto e dell’esempio lasciato”.

La cerimonia di consegna del premio e della targa si terrà nelle prossime settimane, come da tradizione, nell’aula del consiglio comunale del Municipio triestino.

giovedì 29 settembre 2022

VINTAGE CHIUDE CON IL BANCO E MERKÙ

 L’ospite che giovedì 29-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la 13a e ultima puntata di “Vintage” è Vittorio Nocenzi, del Banco del Mutuo Soccorso, che presenta il nuovo album a 50 anni dagli esordi discografici. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Andro Merkù e le sue tante “voci”. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Ray Charles, Equipe 84, Neil Young, Franco Califano…

martedì 20 settembre 2022

RED CANZIAN A VINTAGE 22-9-22

 L’ospite che giovedì 22-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la dodicesima puntata di “Vintage” è Red Canzian, dei Pooh, che sarà in concerto a dicembre al Comunale di Monfalcone, e il cui ultimo lavoro è dedicato a Casanova. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Stefano Corradino, giornalista di Rainews, che ha realizzato un album con canzoni ispirate a suoi servizi di cronaca. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Caterina Caselli, Pooh, Police, Beach Boys, David Bowie, Bruce Springsteen…

CAMPAGNA ELETTORALE CHE NON PARLA DI INFORMAZIONE (su Piccolo 20-9-22)

 Avete notato che nella campagna elettorale che sta per concludersi nessuno parla di informazione? Eppure senza informazione non c’è democrazia. Eppure pandemia, guerra, crisi ambientale, energetica, economica, sociale sono state e vengono raccontate. Ma dei problemi che riguardano chi svolge questo lavoro sembra non interessare a nessuno.

Il settore, che è da anni in profonda crisi, è tuttora normato da leggi che risalgono al 1948, 1963 e 1981. Dunque è da oltre quarant’anni che manca un intervento legislativo, una riforma degna di questo nome che accompagni vecchi e nuovi media.

A febbraio la Fnsi, Federazione nazionale della stampa italiana, sindacato unitario dei giornalisti, va a congresso. Il Friuli Venezia Giulia vi parteciperà con i suoi delegati, che verranno eletti dagli iscritti all’Assostampa Fvg - articolazione territoriale della Fnsi - nelle prossime settimane.

Il nuovo gruppo dirigente che verrà espresso dal congresso dovrà affrontare tutta una serie di piccole e grandi emergenze, all’interno della complessiva “emergenza informazione” che attanaglia il settore. Andrà riaperta la partita del rinnovo del contratto Fnsi-Fieg. Nella consiliatura che si sta concludendo il tavolo di confronto con gli editori purtroppo non ha fatto registrare passi avanti, stante la posizione della controparte datoriale, interessata solo a ulteriori tagli, flessibilità e risparmi. Bene ha fatto il nostro gruppo dirigente a rifiutare ulteriori passi indietro, dopo quelli dolorosi fatti nei precedenti rinnovi. Il settore ha bisogno di investimenti e di sviluppo, non di progressiva destrutturazione del contratto.

Nella consiliatura che si sta concludendo abbiamo salvato le pensioni ma abbiamo perso l’autonomia previdenziale. Il vecchio Inpgi non c’è più, siamo passati all’Inps, sopravvive solo quello che fino a ieri era l’Inpgi 2. Politica e istituzioni hanno fatto la loro parte, ma probabilmente pensano che, salvando le nostre pensioni, hanno esaurito il tema informazione.  Che invece ha bisogno di una riforma complessiva e radicale.

Lavoro autonomo, equo compenso e precariato sono un’altra emergenza nell’emergenza. Un altro capitolo al quale il prossimo gruppo dirigente dovrà rimettere mano, perché finora non si è fatto abbastanza per garantire lavoro e dignità (che significa anche compensi dignitosi) a una parte sempre più numerosa della categoria. Che non può vivere e lavorare con compensi risibili.

Potremmo continuare a lungo, perché le emergenze e i temi sono tanti. A fianco della difesa del lavoro, ci sono la libertà d’informazione sempre a rischio, le querele bavaglio, il carcere per i giornalisti, i colleghi sotto scorta per le minacce ricevute, la Rai e il servizio pubblico. E ancora gli uffici stampa, le nuove figure professionali nate con il progresso tecnologico, ovviamente e in definitiva l’urgenza di una legge di complessiva riforma del settore che ancora non arriva… 

Ma già il rinnovato impegno sugli argomenti indicati sarà una garanzia sufficiente per riaffermare la centralità e l’insostituibilità della Fnsi, nata nel 1908, molte migliaia di iscritti in tutta Italia e svariate centinaia nel Friuli Venezia Giulia. E tutto ciò soprattutto in una fase che vede riemergere il tentativo antico di creare un sindacato “altro”, dividendo la categoria in un momento così drammatico.

Noi proseguiamo forti della nostra storia, delle nostre idee, delle nostre battaglie. Nel segno della dignità del lavoro, dell’articolo 21 della Costituzione, del dovere di informare e del diritto di essere informati.

 

Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg

giovedì 15 settembre 2022

ASSOSTAMPA AL CONGRESSO FNSI PER DIFENDERE LAVORO E DIGNITÀ / newsletter Ordine giornalisti Fvg


di Carlo Muscatello*


Il 29.o Congresso della Fnsi si terrà dal 14 al 16 febbraio 2023 a Riccione. Il Friuli Venezia Giulia vi parteciperà con i suoi nove delegati (sette professionali e due collaboratori, stessi numeri della precedente assise), che verranno eletti dagli iscritti Assostampa Fvg nelle prossime settimane.

Il nuovo gruppo dirigente che verrà espresso dal congresso dovrà affrontare tutta una serie di piccole e grandi emergenze, all’interno della complessiva “emergenza informazione” che attanaglia da anni il nostro settore. Un’emergenza alla quale politica e istituzioni non sembrano interessate, anche a giudicare dalla campagna elettorale in corso. La pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi economica, ambientale, climatica ed energetica sono state e vanno ancora raccontate, ma i problemi di chi svolge questo lavoro vivono in un cono d’ombra.

Il sindacato unitario dei giornalisti italiani dovrà innanzitutto riaprire la partita del rinnovo del contratto Fnsi-Fieg. Nella consiliatura che si sta concludendo il tavolo di confronto con gli editori purtroppo non ha fatto registrare passi avanti, stante la posizione della controparte datoriale, interessata solo a ulteriori tagli, flessibilità e risparmi. Bene ha fatto il nostro gruppo dirigente a rifiutare ulteriori passi indietro, dopo quelli dolorosi fatti nei precedenti rinnovi. Il settore ha bisogno di investimenti e di sviluppo, non di progressiva destrutturazione del contratto.

Nella consiliatura che si sta concludendo abbiamo salvato le pensioni ma abbiamo perso l’autonomia previdenziale. Il vecchio Inpgi non c’è più, siamo passati all’Inps, sopravvive solo quello che fino a ieri era l’Inpgi 2. Politica e istituzioni hanno fatto la loro parte, ma probabilmente pensano che, salvando le nostre pensioni, hanno esaurito il tema informazione.  Che invece ha bisogno di una riforma complessiva e radicale.

Lavoro autonomo, equo compenso e precariato sono un’altra emergenza nell’emergenza. Un altro capitolo al quale il prossimo gruppo dirigente dovrà rimettere mano, perché finora non si è fatto abbastanza per garantire lavoro e dignità (che significa anche compensi dignitosi) a una parte sempre più numerosa della categoria. Che non può vivere e lavorare con compensi risibili.

Potremmo continuare a lungo, perché le emergenze e i temi sono tanti. A fianco della difesa del lavoro, ci sono la libertà d’informazione sempre a rischio, le querele bavaglio, il carcere per i giornalisti, i colleghi sotto scorta per le minacce ricevute, la Rai e il servizio pubblico. E ancora gli uffici stampa, le nuove figure professionali nate con il progresso tecnologico, ovviamente e in definitiva l’urgenza di una legge di complessiva riforma del settore che ancora non arriva… 

Ma già il rinnovato impegno sugli argomenti indicati sarà una garanzia sufficiente per riaffermare la centralità e l’insostituibilità della Fnsi, nata nel 1908, molte migliaia di iscritti in tutta Italia e svariate centinaia nel Friuli Venezia Giulia. E tutto ciò soprattutto in una fase che vede riemergere il tentativo antico di creare un sindacato “altro”, dividendo la categoria in un momento così drammatico.

Noi proseguiamo forti della nostra storia, delle nostre idee, delle nostre battaglie. Nel segno della dignità del lavoro, dell’articolo 21 della Costituzione, del dovere di informare e del diritto di essere informati. Con questo spirito a febbraio andremo a congresso.


*presidente Assostampa Fvg

mercoledì 14 settembre 2022

CRISTICCHI A VINTAGE 15-9

 L’ospite che giovedì 15-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre l’undicesima puntata di “Vintage” è Simone Cristicchi, cantautore e attore, vincitore del Sanremo 2007, che ha raccontato il dramma degli esuli istriani e dalmati nello spettacolo Magazzino 18. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Marina Marass, insegnante di yoga e meditazione, specializzata in campane tibetane. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Pfm, Gianni Togni, Sex Pistols, Genesis, Sergio Endrigo…

venerdì 9 settembre 2022

OBLIVION E BOCCHI/BONTEMPO A VINTAGE 8-9

 L’ospite che giovedì 8-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la decima puntata di “Vintage” è il triestino Davide Calabrese, degli Oblivion, gruppo comico musical teatrale che da anni riscuote grande successo in tutta Italia. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Mario Bocchi e Ilario Bontempo, amici uniti dalla musica, protagonisti sin dagli anni Settanta della scena musicale regionale.  Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. Il tormentone d’annata è “L’estate sta finendo”, dei Righeira. In programma anche musiche di Sade, Dire Straits, Eric Clapton, Beatles…

domenica 4 settembre 2022

TRIESTE, GIORNALISTI IN PIAZZA CON LAVORATORI WARTSILA / da Art21

 Anche molti giornalisti di Assostampa Fvg, Ordine regionale, Articolo 21 Fvg, Usigrai, Ucsi regionale e Circolo della stampa erano in piazza ieri a Trieste, mescolati alle oltre 12mila persone che hanno risposto all’appello dei lavoratori della Wartsila. È stata la giornata della grande mobilitazione: un’intera città – ma molte donne e uomini sono arrivati dal resto della regione – è scesa compatta in piazza a fianco dei sindacati per difendere lavoro, industria, competenze, know how. I sindaci con le fasce tricolori, i parlamentari regionali, il vescovo del capoluogo giuliano, i vertici confindustriali, la cosiddetta società civile, soprattutto la gente, il popolo di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. Ma è una battaglia che va oltre il confine di un territorio e che parla all’Italia intera, in un momento difficile e di crisi per imprese e lavoratori. In 450 – più circa altrettanti dell’indotto – rischiano il loro posto alla Wartsila di San Dorligo della Valle, vicino Trieste. Stabilimento sano, di eccellenza, che ha usufruito negli anni di contributi pubblici italiani e che ora la proprietà vorrebbe riportare in Finlandia. Dietro a ogni numero una famiglia, migliaia di persone che chiedono lavoro e dignità. E alle quali la campagna elettorale non parla.

martedì 30 agosto 2022

MAL A VINTAGE 1-9

 L’ospite che giovedì 1-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la nona puntata di “Vintage” è Mal, all’anagrafe Paul Bradley, cantante inglese di grande successo fra gli anni Sessanta e i Settanta, ormai naturalizzato italiano, che fra l’altro vive da molti anni nel Friuli Venezia Giulia. 

Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Fulvio Zafret, nato come batterista ma da molto tempo produttore e “ingegnere del suono”, con all’attivo molte collaborazioni importanti con artisti italiani e stranieri. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. Il tormentone d’annata è “Mare mare”, di Luca Carboni. In programma anche musiche di Wilson Pickett, Neil Diamond, John Waite, Otis Redding, Sabrina Salerno…

giovedì 25 agosto 2022

ALBERTO FORTIS A VINTAGE 25-8

 Il primo ospite che giovedì 25-8 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre l’ottava puntata di “Vintage” è Alberto Fortis, cantautore di grande successo negli anni Ottanta (Milano e Vincenzo, A voi romani, La sedia di lillà…), recentemente ritornato con una nuova produzione di qualità. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Victoria Johannes Santi, interior designer, grande appassionata di musica degli anni Settanta e Ottanta, nata a Londra e ora residente nel Friuli Venezia Giulia. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. Il tormentone d’annata è Fotoromanza, di Gianna Nannini. In programma anche musiche di Paolo Conte, Corvi, Rod Stewart, Buffalo Springfield, Joe Cocker…

martedì 16 agosto 2022

MONI OVADIA E MARZIA POSTOGNA A VINTAGE 18-8

 Il primo ospite che giovedì 18-8 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la settima puntata di “Vintage” è Moni Ovadia, attore, regista, musicista, scrittore, massimo esponente della cultura yiddish in Italia. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con l’intervista a Marzia Postogna, attrice, cantante e regista, una delle artiste più eclettiche del panorama artistico regionale. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma musiche di Loredana Bertè, Milva, Billy Joel, James Taylor, Edith Piaf, Eagles, Lucio Battisti…

martedì 9 agosto 2022

BONELLI E STRAULINO A VINTAGE 11-8

 Il tormentone d’annata  che giovedì 11-8 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la sesta puntata di “Vintage” è “Venus”, degli Shocking Blue. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con l’intervista a Massimo Bonelli, triestino/milanese, già discografico italiano di Bob Dylan, Bruce Springsteen, Michael Jackson e tanti altri artisti. Secondo ospite è Lino Straulino, cantautore friulano da molti anni attivo sulle scene regionali. In programma anche musiche di De Andrè con la PFM, Mina, Doober Dan, Ribelli, Matt Bianco…

martedì 2 agosto 2022

MORANDI A VINTAGE 4-8

 Gianni Morandi è ospite della quinta puntata di “Vintage”, di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier, giovedì 4-8 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it). Morandi parlerà del prossimo Festival di Sanremo, che condurrà assieme ad Amadeus, e del suo rapporto con Jovanotti, che ha scritto per lui “La Ola”, uno dei tormentoni dell’estate 2022.

Davide Casali presenterà poi il Trieste Rock Summer Festival. In programma musiche di Gianni Morandi, Rocky Roberts, Los Marcellos Ferial, Delirium, Alan Parson, Mamas and Papas, Dik Dik…

giovedì 28 luglio 2022

BENNATO A VINTAGE, 28-7-22

 Edoardo Bennato, in concerto a Trieste il 29 luglio, è ospite della quarta puntata di “Vintage”, di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier, DOMANI giovedì 28 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it). Secondo ospite è Franco Trisciuzzi, chitarrista blues triestino, da anni molto attivo sulla scena regionale. In programma musiche di Mungo Jerry, Christie, Liza Minnelli, New Trolls (dei quali è mancato in questi giorni il fondatore, Vittorio De Scalzi), Edoardo Bennato, Franco Trisciuzzi…

domenica 24 luglio 2022

ASSOSTAMPA E ORDINE GIORNALISTI, SÌ A PARTE CIVILE

 È stata accolta, davanti al Tribunale di Trieste, la richiesta di costituzione di parte civile da parte dell’Assostampa Fvg e dell’Ordine regionale dei giornalisti, nel procedimento giudiziario avviato da un cronista del Piccolo aggredito nell’autunno scorso nel corso delle manifestazioni “No vax” e “No green pass”. Il giudice ha dunque accolto la tesi portata avanti dal sindacato e dall’Ordine: le intimidazioni e in alcuni casi, come quello oggetto del procedimento in questione, le aggressioni fisiche subite dai colleghi non sono state infatti episodi isolati ma il frutto di un clima generalizzato di avversione e attacco nei confronti dei giornalisti, divenuti dall’autunno scorso il bersaglio preferito dei manifestanti. Soddisfazione per la decisione è stata espressa da Cristiano Degano e Carlo Muscatello, presidenti rispettivamente di Ordine e Assostampa Fvg, che nei prossimi mesi saranno di nuovo al fianco di altri colleghi, in procedimenti giudiziari analoghi e con analoghe richieste di costituzione di parte civile. Assostampa e Ordine devolveranno comunque in beneficenza l’eventuale risarcimento che verrà stabilito dal Tribunale. La prossima udienza si terrà nel marzo 2023.

BEPPE CARLETTI (NOMADI) A VINTAGE TERZA PUNTATA

 Beppe Carletti, fondatore e leader dei Nomadi, che saranno in concerto a Gradisca il 28 luglio, è ospite della terza puntata di “Vintage”, di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier, domani giovedì alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it). Secondo ospite è Marco Montalbano, chitarrista mezzo triestino e mezzo torinese, che si è specializzato nella costruzione di chitarre elettriche vintage. In programma musiche di Lucio Battisti, America, Nomadi, Patty Pravo, Creedence Clearwater Revival, Franco Battiato, Venditti e De Gregori…

Ritorna per la seconda estate consecutiva, ogni giovedì di luglio, agosto e settembre, “Vintage - Canzoni, oggetti, sentimenti che non passano mai di moda” (giovedì, Radio Uno Rai Fvg, ore 11.20). Vintage è bello perché è bello ricordare. Perché tutti abbiamo una canzone preferita, che magari ci riporta a un fatto, una situazione, una persona, un ricordo... Per questo le canzoni sono considerate la colonna sonora della nostra vita, che aggiorniamo continuamente. Ma oltre alle canzoni ci sono gli oggetti, i luoghi, le parole, le cose, che evocano emozioni e sentimenti. Ecco allora una sorta di “greatest hits” della memoria, con i brani (ma anche tutte le altre cose) che hanno segnato maggiormente gli ultimi decenni, non solo nel Friuli Venezia Giulia. Senza mai perdere il contatto con l’attualità. Al timone di questo “viaggio nella memoria” ancora Carlo Muscatello (per tanti anni redattore e critico musicale del “Piccolo”, molte collaborazioni fra cui quella con le iniziative editoriali del Corriere della Sera) e la “new entry” Leonardo Zannier (cantante attore e presentatore, frontman del gruppo Bandomat, alter ego del crooner italoamericano Jack Calcagno).



venerdì 15 luglio 2022

PARTE CIVILE, DECISIONE RINVIATA

 Si è aperto stamane, davanti al Tribunale di Trieste, il primo processo per le minacce e le aggressioni subite dai colleghi nel corso delle manifestazioni “No vax” e “No green pass” svoltesi lo scorso anno nel capoluogo regionale. Ordine dei giornalisti e Assostampa Fvg hanno chiesto, attraverso l’avvocato Antonio Santoro che rappresenta il giornalista de Il Piccolo Giampaolo Sarti, la costituzione di parte civile.

Le intimidazioni e in alcuni casi, come quello oggetto del procedimento in questione, le aggressioni fisiche subite dai colleghi – ha argomentato il legale - non sono state infatti episodi isolati ma il frutto di un clima generalizzato di avversione nei confronti dei giornalisti, divenuti dall’autunno scorso il bersaglio preferito dei manifestanti.

L’avvocato difensore dell’imputato, Alessandra Devetag, si è opposta a tale richiesta sulla quale il giudice si è riservato una decisione che dovrebbe essere comunicata già nella prossima udienza, fissata per venerdì prossimo 22 luglio.

Se la richiesta di costituzione di parte civile sarà accolta, Odg e Assostampa FVG devolveranno comunque in beneficenza l’eventuale risarcimento stabilito dal Tribunale.

AGGRESSIONE GIORNALISTI, PARTE IL PROCESSO

 Venerdì si aprirà, davanti al Tribunale di Trieste, il primo processo per le minacce e le aggressioni subite dai colleghi nel corso delle manifestazioni “No vax” e “No green pass” dell’autunno scorso nel capoluogo regionale. Ordine dei giornalisti e Assostampa Fvg saranno a fianco del collega chiedendo la costituzione di parte civile.

Le intimidazioni e in alcuni casi, come quello oggetto del procedimento in questione, le aggressioni fisiche subite dai colleghi sono state il frutto di un clima generalizzato di avversione nei confronti dei giornalisti, divenuti dall’autunno scorso il bersaglio preferito dei manifestanti.

Gli affollati cortei che si sono svolti a Trieste hanno avuto spesso come obiettivo la sede della Rai Fvg e quella del quotidiano Il Piccolo, sotto le quali si sono registrati lanci di bottiglie e cori offensivi.

Sono stati perciò diversi, nei mesi scorsi, i comunicati di solidarietà ai colleghi da parte dell’Ordine dei giornalisti e Assostampa Fvg che hanno anche incontrato l’allora prefetto Valenti per denunciare gli insulti, le minacce, le aggressione subite dai giornalisti.

Sono queste le ragioni per cui l’OdG e Assostampa Fvg hanno deciso di chiedere la costituzione di parte civile in tutti i procedimenti giudiziari avviati in seguito alle denunce dei colleghi coinvolti.

Se tale richiesta sarà accolta, l’eventuale risarcimento stabilito dal Tribunale sarà comunque devoluto in beneficenza.

VINTAGE, seconda puntata

 Giovedì 14 luglio alle 11.20 su RadioUno Rai Fvg (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue “Vintage”, di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier. Gli ospiti sono Renato Pontoni, fondatore della Ceghedaccio Simphony Orchestra Fvg (15 luglio a Trieste, San Giusto), e Alfredo Mattarelli, negli anni 70 e 80 showman e comico nelle prime radio e tv private regionali. Musiche di Elvis Presley, Suzanne Vega, Barry White, Dean Martin, Umberto Tozzi, Pino Daniele…


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Ritorna per la seconda estate consecutiva, ogni giovedì di luglio, agosto e settembre, “Vintage - Canzoni, oggetti, sentimenti che non passano mai di moda” (giovedì 14 luglio, Radio Uno Rai Fvg, ore 11.20).

Vintage è bello perché è bello ricordare. Perché tutti abbiamo una canzone preferita, che magari ci riporta a un fatto, una situazione, una persona, un ricordo... Per questo le canzoni sono considerate la colonna sonora della nostra vita, che aggiorniamo continuamente. Ma oltre alle canzoni ci sono gli oggetti, i luoghi, le parole, le cose, che evocano emozioni e sentimenti.

Ecco allora una sorta di “greatest hits” della memoria, con i brani (ma anche tutte le altre cose) che hanno segnato maggiormente gli ultimi decenni, non solo nel Friuli Venezia Giulia. Senza mai perdere il contatto con l’attualità.

Al timone di questo “viaggio nella memoria” ancora Carlo Muscatello (per tanti anni redattore e critico musicale del “Piccolo”, molte collaborazioni fra cui quella con le iniziative editoriali del Corriere della Sera) e la “new entry” Leonardo Zannier (cantante attore e presentatore, frontman del gruppo Bandomat, alter ego del crooner italoamericano Jack Calcagno).

mercoledì 6 luglio 2022

DOMANI TORNA “VINTAGE” SU RADIO UNO RAI FVG

 DOMANI Giovedì 7 luglio alle 11.20 ritorna l’appuntamento settimanale con “Vintage”, di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier. Il primo ospite è Carlo Massarini (Per voi giovani, Popoff, Mister Fantasy…), che il 12 luglio sarà protagonista a Trieste, al Castello di San Giusto, della serata “Magical Mistery Story”, con i BeatBox, dedicata all’epopea dei Beatles. Secondo ospite Fabrizio Del Piero, storica voce delle prime radio private degli anni Settanta. In programma musiche di Jovanotti, Frankie Valli, Beatles, Rolling Stones, Frank Sinatra, Sex Pistols, Jethro Tull, Camaleonti. Streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it

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Ritorna per la seconda estate consecutiva, ogni giovedì di luglio, agosto e settembre, “Vintage - Canzoni, oggetti, sentimenti che non passano mai di moda” (giovedì 7 luglio, Radio Uno Rai Fvg, ore 11.20).

Vintage è bello perché è bello ricordare. Perché tutti abbiamo una canzone preferita, che magari ci riporta a un fatto, una situazione, una persona, un ricordo... Per questo le canzoni sono considerate la colonna sonora della nostra vita, che aggiorniamo continuamente. Ma oltre alle canzoni ci sono gli oggetti, i luoghi, le parole, le cose, che evocano emozioni e sentimenti.

Ecco allora una sorta di “greatest hits” della memoria, con i brani (ma anche tutte le altre cose) che hanno segnato maggiormente gli ultimi decenni, non solo nel Friuli Venezia Giulia. Senza mai perdere il contatto con l’attualità.

Al timone di questo “viaggio nella memoria” ancora Carlo Muscatello (per tanti anni redattore e critico musicale del “Piccolo”, molte collaborazioni fra cui quella con le iniziative editoriali del Corriere della Sera) e la “new entry” Leonardo Zannier (cantante attore e presentatore, frontman del gruppo Bandomat, alter ego del crooner italoamericano Jack Calcagno).

venerdì 1 luglio 2022

L’unità del sindacato dei giornalisti non va gettata via con l’acqua sporca (da newsletter Ordine Fvg e Art21)

 L’unità del sindacato dei giornalisti

non va gettata via con l’acqua sporca






di Carlo Muscatello*


C’erano una volta la Dc, il Pci, il Psi… Ai cui leader ed esponenti grandi e piccoli non sarebbe mai venuto in mente, nel caso fossero finiti in minoranza nei rispettivi partiti, di lasciare la casa madre e di formare un proprio partito assieme a un gruppo più o meno nutrito di sodali. Piuttosto si mettevano al lavoro, forti delle proprie idee e dei propri ideali, per ribaltare gli equilibri al prossimo voto o congresso e diventare loro stessi nuova maggioranza, nuova classe dirigente, nel rispetto della logica democratica e dell’alternanza.

Da anni assistiamo nella politica italiana a nuove, deprecabili consuetudini. L’attualità, anche recente, è infatti ricca di esempi di nuovi partiti e movimenti, spesso poco più che personali, espressione di (ex) leader ed esponenti grandi e piccoli messi in minoranza che scelgono la via solo apparentemente più comoda: uscire e mettersi in proprio. Con risultati - per fortuna nostra e di tutti - assai deludenti una volta che queste nuove sigle si propongono al giudizio del voto.

Perché vi annoiamo con queste riflessioni? È presto detto. La categoria dei giornalisti spesso mutua le abitudini peggiori della politica. E non si rende conto che, in una situazione di grave crisi e gravissime difficoltà, poter contare su un sindacato unico e unitario, la Fnsi, articolato nelle varie associazioni regionali di stampa, è una piccola grande ricchezza che le altre categorie non hanno. Di più: ci invidiano. Perché un conto è presentarsi con una sola voce davanti alle istituzioni, alla politica, alla controparte datoriale, altro è essere spezzettati in varie e svariate sigle.

Ma ancora non abbiamo risposto alla legittima domanda: perché vi annoiamo con queste riflessioni? Con questo caldo, poi… Perché, presi da crisi e problemi sempre più gravi e importanti (il lavoro, il precariato, le querele bavaglio, una legge di riforma del settore che ancora non arriva, la perdita dell’autonomia previdenziale: e purtroppo potremmo continuare a lungo…), molte colleghe e molti colleghi non si sono accorti che è in atto il tentativo di indebolire la Fnsi, di rompere l’unità sindacale della categoria, di creare in definitiva un “altro” sindacato dei giornalisti.

Era già accaduto in passato, ma senza successo. Ora alcune colleghe e alcuni colleghi ci riprovano, senza rendersi conto che, se il tentativo dovesse andare in porto, sarebbe una sconfitta per tutta la categoria. I gruppi dirigenti che si sono succeduti nel corso degli anni alla guida del sindacato unitario e degli altri enti di categoria possono aver fatto, e sicuramente hanno fatto, degli errori. Ma hanno sempre tenuto la barra dritta, il sindacato unico e unitario è stato ed è l’unico baluardo in difesa di colleghe e colleghi, dentro e ormai soprattutto fuori dalle redazioni. Storia e buon senso suggeriscono a chi dissente dalle attuali maggioranze di portare avanti le proprie idee, posizioni e battaglie sempre e comunque dall’interno della Fnsi. Ricordando che il rischio è quello di buttar via il bambino con l’acqua sporca.


*presidente Assostampa Fvg





lunedì 20 giugno 2022

RTV SLOVENIA

 The #Fnsi General Secretary, Raffaele Lorusso,  member of #Ifj Executive committee,  the Deputy General Secretary Anna Del Freo, member of #Efj Steering Commitee , together with the President of Friuli Venezia Giulia Fnsi branch, Carlo Muscatello, express all their solidarity to our colleague of RTV SLO on strike today.

We support RTV #Slovenija #journalists call for freedom of reporting, urging Prime Minister-elect Robert #Golob and his coalition partners to use legal means as soon as possible to stop what the writers' association sees as deliberate dismantling of the broadcaster's programme and work. 
Fnsi sides with RTV SLO colleagues in their battle and greets all journalists and colleagues committed to freedom and completeness of information

martedì 31 maggio 2022

ASSOSTAMPA FVG, BILANCI OK

 Si è svolta al Circolo della Stampa di Trieste (in presenza e da remoto) l’assemblea annuale dell’Assostampa Fvg, che ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022. L’assemblea si è aperta con il ricordo di Luciano Ceschia, presidente onorario dell’Assostampa Fvg, già segretario generale della Fnsi, scomparso nelle scorse settimane. Ceschia è stato ricordato anche dal segretario generale Raffaele Lorusso nel messaggio inviato all’assemblea e dal presidente Giuseppe Giulietti, collegato da remoto. All’inizio dell’assemblea è stato ricordato anche lo scrittore e intellettuale triestino di lingua slovena Boris Pahor, scomparso la notte scorsa.

“La concomitante assemblea della Federazione internazionale dei giornalisti - ha scritto Lorusso - mi impedisce di partecipare alla vostra assemblea annuale. Ne sono sinceramente dispiaciuto, soprattutto perché si tratta della prima assemblea senza Luciano Ceschia. Per l’Associazione della Stampa del Friuli-Venezia Giulia, ma soprattutto per la Fnsi, Luciano è stato un esempio. I suoi punti di riferimento, fino all’ultimo, sono stati i valori e i principi della Carta Costituzionale della Repubblica italiana, nata dalla resistenza al nazifascismo, e un’idea di sindacato capace di coniugare libertà e giustizia sociale. Noi tutti, a cominciare dal sottoscritto, al quale mai ha fatto mancare il suo sostegno, gli siamo debitori. Oggi c’è la necessità di dover aggredire un futuro pieno di incognite. Dobbiamo fare squadra, essere uniti, mantenendo però ferma la consapevolezza che unità non può e non deve significare unanimismo. L’unità si costruisce intorno ai valori, che per noi non possono che essere quelli della Costituzione, e ad un’idea di professione che sappia coniugare rigore etico e solidarietà nei confronti di chi ha diritto a processi di inclusione piena nel mondo del lavoro. Nel nostro Paese, la libertà di stampa, il diritto di cronaca, il diritto dei cittadini ad essere informati sono quotidianamente calpestati. Minacce, aggressioni, querele bavaglio, intrusioni sempre più intollerabili da parte della magistratura, in totale dispregio del segreto professionale e del diritto alla tutela delle fonti, stanno diventando una sorta di normalità che non si può accettare”.

Interviene da remoto il presidente della Fnsi Beppe Giulietti, ricordando Ceschia ma anche altri due colleghi del Fvg scomparsi, Sergio Canciani e Demetrio Volcic. Comunica che la Fnsi sta raccogliendo gli scritti principali di Ceschia per presentarlo alla fondazione Murialdi. Il Fvg, dice, è diventato un laboratorio per il dibattito sul giornalismo, grazie a iniziative come il festival Link, il premio Luchetta, Leali delle notizie, e altre esperienze. Ricorda la decisione della Fnsi e di Assostampa di costituirsi parte civile per sostenere i giornalisti aggrediti e minacciati, un problema che nel paese sta esplodendo, così come peggiorano le condizioni della libertà di stampa. Propone un’iniziativa pubblica in occasione della prima udienza del processo per l’aggressione a un collega a Trieste. È necessario riunire subito il coordinamento degli enti di categoria, per programmare delle manifestazioni nazionali sulle querele bavaglio, e sull’equo compenso, temi fermi ormai da tempo nonostante la gravità della situazione. Sull’equo compenso c’è già una base di discussione preparata dalla Clan: è urgente prevedere una tutela per i freelance e precari, impegnati anche in aree di guerra. Ricorda il presidente di Art 21 Fvg Don Pierluigi Di Piazza, recentemente scomparso.

Si passa all’esame dei bilanci. Muscatello ricorda il difficile 2021 che ha visto la pandemia, ma anche gli attacchi delle frange estreme No Green pass ai giornalisti. Assostampa ha chiesto di costituirsi parte civile al fianco dei colleghi attaccati. La pandemia, con la guerra, ha peggiorato una situazione già drammatica, anche per la stampa, una situazione che richiede un intervento legislativo di rilancio del settore. In questo quadro c’è stato anche il passaggio dell’INPGI all’INPS, che segna un passaggio epocale per il sindacato. Le pensioni sono in salvo, ma il problema non è risolto. I rimborsi dell’INPGI per i servizi offerti dal sindacato saranno drasticamente ridotti da luglio, e saranno limitati alla sola INPGI 2. Siamo ancora in salute ma la riduzione si fa già sentire quest’anno e si farà sentire ancora di più il prossimo, il lavoro però è lo stesso, anzi ultimamente aumenta.

Muscatello ricorda le iniziative a supporto delle fasce deboli della categoria, che si cercherà di mantenere, stando però ancora più attenti ai conti. Le iscrizioni potrebbero essere di più, e sono necessarie per consentire al sindacato di continuare a lavorare per i colleghi. Ringrazia l’ordine e il presidente Degano per la collaborazione fondamentale per la categoria.

Comunica che il presidente del circolo della stampa Pierluigi Sabatti, che ha rilanciato le attività negli ultimi anni, ha comunicato di volersi dimettere. Sabatti ringrazia per la fiducia e per il lavoro svolto assieme.

Il tesoriere Filipovic illustra i bilanci all’assemblea, confermando le minori entrate con cui bisognerà convivere e capire come gestire la situazione.

Bulgarelli conferma che l’INPGI sta valutando quale sarà l’attività per stabilire i rimborsi alle associazioni. Sarà comunque un punto di riferimento importante per la categoria visti i 46 mila iscritti. 

Giulietti interviene sottolineando l’esigenza di un coordinamento fra gli enti anche sui temi dell’INPGI e dei rimborsi. 

Muscatello assicura che l’impegno del sindacato non verrà meno, nonostante il taglio nei rimborsi dell’INPGI. 

I bilanci vengono approvati dall’assemblea all’unanimità. 

 

Degano conferma la collaborazione stretta e proficua fra ordine e associazione, cosa per nulla scontata vista la situazione in altre regioni. La collaborazione ha funzionato anche in periodi difficili come quello delle manifestazioni no green pass e di attacchi alla stampa, o in iniziative come quella del documentario sulla Shoah. 

Girelli comunica che anche la Casagit sta valutando come organizzarsi con le trattenute. Illustra le ultime novità sulla Casagit, e sottolinea come a giugno ci sarà l’assemblea dell’ente. Ci sarà anche il congresso Unaga a breve in Veneto. 

Bekar ricorda come dagli ultimi dati emerga come l’informazione sia sempre di più basata sul lavoro precario, anche in zone di guerra. A 10 anni dall’approvazione della legge sull’equo compenso non si riesce ancora a dare attuazione alla normativa, i compensi sono il primo problema dei lavoratori precari. Nell’ambito Clan si era parlato di una manifestazione a giugno, idea cassata per l’evidente difficoltà di portare i precari nelle piazze. C’è una disaffezione dei precari verso il sindacato. Anche gli effetti concreti della Carta di Firenze sono stati limitati. Ci sono poi problemi di accesso alla professione, con gran parte degli iscritti all’ordine sconosciuti all’INPGI. Chi è iscritto all’ordine deve esercitare realmente la professione ed essere iscritto all’INPGI. 

Il passaggio dell’INPGI non è solo un fatto contabile, ma un cambiamento epocale negli equilibri della categoria, bisogna fare un’operazione di proselitismo il tesseramento, però deve essere motivato, senza vedere il sindacato come una sorta di agenzia di servizi o di bancomat. Propone di creare dei gruppi di lavoro per elaborare proposte da portare al congresso e agli enti di categoria. È necessario ricreare un movimento dal basso diffuso e aperto, senza il quale non è possibile ottenere dei risultati.

Muscatello sottolinea come l’Assostampafvg sia sempre stata in mezzo ai precari, prima associazione a livello nazionale, e non a caso Bekar è stato eletto coordinatore della Clan per tre mandati. 

Martini illustra all’assemblea le ultime iniziative di Articolo 21 Fvg, fra cui un incontro in ricordo del presidente scomparso Don Pierluigi Di Piazza. 

Disnan ricorda le iniziative dell’Unione nazionale giornalisti pensionati, che ha pubblicato un libro sui pensionati e sul futuro della categoria basato su un sondaggio condotto fra i colleghi pensionati. 

Oppelli richiama la necessità di impegnarsi a far luce sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, e sottolinea come non si siano ricordati i due colleghi nel corso dell’assemblea. 

Muscatello ricorda l’impegno della Fnsi per Alpi e Hrovatin, che non sono mai stati dimenticati dal sindacato, nonostante il muro di gomma eretto sul caso. 

Stratti sottolinea la buona gestione dell’associazione e la vicinanza dell’associazione ai più deboli. Informa l’assemblea sulle ultime iniziative della Casagit.

Rauber interviene sottolineando come nonostante la riduzione dei rimborsi INPGI la salute finanziaria dell’associazione consenta di pensare con serenità alle attività a favore dei colleghi. Ringrazia i colleghi della Rai per aver preso le difese della redazione del giornale contro gli insulti e le proteste dei no green pass. Orso ringrazia Rauber per l’intervento

lunedì 30 maggio 2022

ADDIO A BORIS PAHOR, 108 ANNI (da Art21)

 Se n’è andato a 108 anni Boris Pahor, scrittore triestino di lingua slovena, sopravvissuto al lager, forse l’ultimo grande testimone del Novecento. Se n’è andato ora che l’orrore della guerra ha ripreso ad abitare la sua, la nostra Europa. Era nato il 26 agosto 1913 e nella sua lunga vita ha fatto in tempo a rifarsi idealmente dei torti, delle violenze, delle umiliazioni e dei bavagli subiti. Da bambino, il fascismo mise il bavaglio alla sua lingua, alla sua cultura, alla memoria della sua gente. A sette anni vide l’incendio del Narodni Dom, sede delle organizzazioni della comunità slovena di Trieste.

 “Fu l’inizio – ricordò una volta Boris Pahor – di una lunga persecuzione per il nostro popolo. I libri nella nostra lingua venivano accatastati e bruciati, a scuola dovevamo cancellare le nostre origini. Ci obbligarono a parlare e scrivere esclusivamente in italiano. Questo fu per me, per noi sloveni, il fascismo”. 

Un’esperienza che lo segnò, quasi quanto la prigionia nei campi di concentramento nazisti. Il suo libro più famoso, “Necropoli” (per Le Monde «un libro sconvolgente, la visita a un campo della morte e il riaffiorare di immagini intollerabili descritte con una precisione allucinata e un’eccezionale finezza di analisi…»), racconta l’orrore e le atrocità della prigionia. E’ uscito nel ’67. In questi anni ha avuto traduzioni nelle lingue di mezzo mondo, ma in Italia è stato pubblicato per la prima volta (a parte un’edizione locale) solo pochi anni fa da Fazi Editore.

 In Francia gli hanno assegnato la Legion d’Onore. E premi sono arrivati persino dagli Stati Uniti. Insomma, un altro bavaglio. Perchè per troppo tempo, come è stato scritto, ha fatto comodo a tanti che non si sapesse che nell’italianissima Trieste c´era uno scrittore capace di scrivere in un’altra lingua – la stessa lingua che il fascismo aveva negato a colpi di manganello e olio di ricino – e mettere con i suoi capolavori il dito sulla piaga. 

Spiegava Boris Pahor: «Gli anni Venti sono stati il periodo più brutto per Trieste, sotto l’Austria eravamo una città ricca, poi gli uomini di cultura e anche i sacerdoti sloveni sono stati mandati via. Nel 1920 hanno cominciato a bruciare le case di cultura slovene, quando il fascismo è andato al governo ci hanno tolto la lingua, hanno bruciato i nostri libri, ci hanno cambiato nomi e cognomi. Una vera e propria pulizia etnica “romana”, perchè sloveni e croati dell’Istria dovevano diventare italiani…». Ancora lo scrittore: «Lo hanno detto loro stessi: la rivoluzione fascista è nata a Trieste, quando hanno cominciato a ripulire la città…». Storie che sembrano lontane. Storie che rischiano di tornare di attualità, guardando a questa nostra Europa che abbatte i confini ma non sembra ancora vaccinata a sufficienza contro l’odio per l’altro, per il diverso, per chi viene da lontano, per chi è minoranza. 

L’insegnamento che lascia Boris Pahor, sopravvissuto ai lager e agli orrori del secolo breve, sembra indicare una via d’uscita: recuperare la capacità di opporsi, di indignarsi, di dire no a tutti i bavagli. Tutte le volte che è giusto, che ce n’è bisogno. Anche quando tutto intorno sembra andare nel verso sbagliato.


Carlo Muscatello


sabato 7 maggio 2022

FESTIVAL LINK A TRIESTE, OGGI COORDINO DIBATTITO SU COME CAMBIA INFORMAZIONE

 Entra nel vivo domani, sabato 7 maggio, la 9^ edizione di Link Festival del Giornalismo,in programma fino a domenica nella Fincantieri Newsroom di Piazza Unità a TriesteA Link l’attualità va in scena con la partecipazione di artisti sensibili alle urgenze del nostro tempo: è il caso dell’attrice Alessandra Mastronardi, Ambasciatrice UNICEF Italia, che domani, alle 16, prenderà parte all’incontro “Dalla parte dei bambini” insieme al portavoce UNICEF Italia Andrea Iacomini e a Massimo Cirri, voce e autore di un programma cult della radio italiana, Caterpillar di Rai Radio2. Il filo conduttore della presenza di Alessandra Mastronardi a Trieste è legato all’emergenza in Ucraina e al dramma che stanno vivendo milioni di bambini e donne ucraine: per questo, oltre agli incontri ufficiali di Link Festival, Alessandra incontrerà famiglie ucraine rifugiate  accolte a Trieste sempre domani visitando il Blue Dot al valico di frontiera italo-slovena di Fernetti, realizzato dall’UNICEF e dall’UNHCR, uno spazio di supporto per la protezione di minorenni, donne, famiglie e altre persone con esigenze specifiche. Nel corso della missione a Trieste, l’artista incontrerà gli studenti dell’Istituto Comprensivo Tiziana Weiss di Trieste che sta ospitando alcuni bambini ucraini rifugiati, e al Conservatorio di musica Giuseppe Tartini assisterà all’esibizione di un Duo di giovani musiciste ucraine, una delle quali arrivata un mese fa dal Conservatorio di Kiev.

Di Ucraina ma anche in generale dell’est-Europa si parlerà a Link Festival domani con Francesco Battistini, inviato di guerra in Ucraina per il Corriere della Sera e autore di un libro appena uscito per Neri Pozza, “Fronte Ucraina. Dentro la guerra che minaccia l'Europa”. Con Francesco Battistini converseranno a Link, sabato 7 maggio alle 10, il giornalista e scrittore Marzio Mian, coautore di Maledetta Sarajevo (Neri Pozza) e, in collegamento, la scrittrice Federica Manzon: sarà l’occasione per ripercorrere, a trent’anni dalla guerra nella ex Yugoslavia, i fatti storici, gli odi etnici e i crimini della prima lacerante guerra scoppiata in Europa dal 1945. 

Oggi è già domani” sarà uno degli highlights di Link Festival 2022: e non solo per la possibilità di prevedere le implicazioni geopolitiche degli accadimenti, ma anche per discutere di scenari che il nostro immaginario identifica come “futuri”, e con i quali ci troviamo invece a confrontarci, sempre più spesso, come il “metaverso”. Ne parleranno a Link, sabato 7 maggio alle 11, Federico FerrazzaDirettore Wired, Barbara Carfagna giornalista Rai TG1 e conduttrice di Codice su Rai1, Beniamino Pagliaro caporedattore La Repubblica e fondatore di Good Morning Italia.

L’attualità declinata nei libri a Link, con alcune anteprime assolute: è il caso di un saggio centrale per il mondo ancora alle prese con la crisi pandemica, e dilaniato da guerre e diseguaglianze, “Infiammazione. Medicina, conflitto e disuguaglianza”, l’ampia riflessione che l’economista politico inglese Raj Patel firma per Feltrinelli con Rupa Maryaappena uscita in Italia ma già best seller in molti Paesi del mondo. Sarà proprio Link Festival ad ospitare domani alle 18 in esclusiva l’unica presentazione italiana del libro, che attraverso un viaggio nel corpo umano illumina le relazioni nascoste fra i nostri sistemi biologici e le profonde ingiustizie dei sistemi politici ed economici. A Link Raj Patel dialogherà con l’economista e saggista Loretta Napoleoni e con il giornalista e autoreEdoardo Vigna, responsabile di Pianeta 2030 del Corriere della Sera.

Nel segno dell’attualità Link Festival domani alle 17 dedica un focus speciale speciale al drammatico conflitto in Ucraina, ospitando molti testimoni diretti degli eventi. Come gli inviati al fronte ucraino Giammarco Sicuro RAI TG2 e Angela Caponnetto Rai News 24. Dialogheranno con il Direttore di RAI Radio1 Andrea Vianello che all’inizio del conflitto ha trasmesso, nonostante le difficoltà, il Giornale Radio direttamente dall’Ucraina: una scelta coraggiosa a dimostrazione che le cronache giornalistiche, sempre più spesso dalla prima linea degli eventi e anche dei conflitti, si confermano di valore insostituibile e infungibile.

Dell’ “Ultimo zar”, Vladimir Putin, l’uomo più attenzionato dai notiziari del pianeta, presidente della Federazione Russa al suo quarto mandato, converseranno domani alle 12 il Presidente ISPI e Fincantieri Giampiero Massolo e il Direttore Tg2 Gennaro Sangiuliano, che ha da poco curato la riedizione del saggio Mondadori “Putin, vita di uno zar”. Con loro interverrà Serena Bortone, conduttrice di “Oggi è un altro giorno” su Rai1. A Link si parlerà anche di come cambia il modo di fare e fruire l’informazionesabato 7 maggio, alle 19 ne parleranno tre Direttori di altrettante testate giornalistiche di primo piano in Italia. Sono Agnese Pini Direttrice La Nazione, Simona Sala Direttrice RAI TG3, Andrea Montanari Direttore RAI Radio 3: la conversazione sarà condotta dal Presidente Assostampa FVG Carlo Muscatello

E in serata, domani alle 21, torna Link on stage: domani in scena “Non è vero, ma ci credi”, l’evento che vedrà protagonista il direttore di RAI3 Franco Di Mare, giornalista noto al pubblico di Trieste anche per il lungo impegno come corrispondente dai Balcani nel periodo della guerra dell’ex Yugoslavia. A Link parlerà di come le fake news possano a volte cambiare il corso della storia: un tema che non riguarda soltanto l’informazione perché la manipolazione della realtà produce effetti devastanti, mettendo in pericolo la democrazia. 

Gli incontri di Link Festival saranno fruibili in streaming live sui siti di Link Festival e del quotidiano Il Piccolo. Le masterclass di Link to Play, aperte alla partecipazione gratuita di un numero massimo di 30 giovani under 30, domani prevedono la partecipazione della conduttrice di Caterpillar Radio2 Sara Zambotti e della curatrice del programma Fabrizia Brunati sui temi del loro libro “A microfono spento. Il mestiere del producer radiofonico in Italia“. Subito dopo, alle 17.30, il direttore Rai1 Stefano Coletta incontrerà i giovani iscritti alle masterclass di Link. E alle 11.30Scambio di Link, l’incontro per under 30 sulle nuove professioni organizzato in collaborazione con Fincantieri.

Link Festival del giornalismo 2022 è curato da Francesca Fresa per la direzione editoriale di Giovanni Marzini, organizzato da Prandicom e promosso in stretta sinergia con Fincantieri, con il sostegno inoltre della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste, con il contributo della Fondazione CRTrieste, di Crédit Agricole Friuladria e sotto l’egida della FNSI e dell’Ordine dei GiornalistiMediapartner di Link Festival del Giornalismo sono la RAI e il quotidiano Il Piccolo.  Info e dettagli di programma linkfestival.it Streaming sul canale youtube di Link Festival e sul sito del quotidiano Il Piccolo.