venerdì 14 gennaio 2022

DALLA NEWSLETTER ORDINE GIORNALISTI FVG e dal PICCOLO

 È un tempo drammatico per tutti, quello che ci troviamo a vivere, ma per giornali e giornalisti le difficoltà si aggiungono alle difficoltà. Siamo ormai all’emergenza. E ha ragione Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti di cui l’Assostampa Fvg è articolazione territoriale, quando dice: “L’impressione è che, con l’approvazione della norma di messa in sicurezza dell’Inpgi, il governo consideri conclusa la partita che riguarda l’informazione. Niente di più sbagliato. La crisi della previdenza di settore, infatti, è soltanto l’effetto più evidente di una grave emergenza sulla quale, fino ad oggi, non ci sono state risposte adeguate da parte delle istituzioni”.

Il settore, come segnala da tempo la Fnsi, ha infatti bisogno di serie e profonde riforme. Affrontare la transizione al digitale con la legge 416 del 1981 è follia. Serve una nuova legge per l’editoria che – proprio come avvenne quarant’anni fa con la 416 – preveda nuovi strumenti di rilancio e sostegno del settore, oltre a misure adeguate per affrontare stati di crisi e processi di ristrutturazione delle aziende. Il sindacato dei giornalisti ha elaborato da tempo numerose proposte, consegnate ai vari governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni. 
La situazione era grave prima della pandemia, ora è gravissima. Posti di lavoro sempre in calo, come i fatturati, le copie vendute, la pubblicità. Digitale che ancora non garantisce le entrate dei tempi d’oro della carta. Manca – agli editori, alla politica, alle istituzioni – un’idea di futuro per quello che è un settore fondante di ogni democrazia. Ci mancavano i no vax e i no green pass, che non trovano di meglio che attaccare, minacciare, a volte aggredire i giornalisti e gli operatori dell’informazione. Come Assostampa Fvg, con Fnsi e Ordine regionale, abbiamo deciso di costituirci parte civile al fianco dei colleghi aggrediti.
Un’informazione sempre più sotto attacco e indebolita e un mercato del lavoro dominato dalla precarietà, segnala ancora la Fnsi, non sembrano impensierire governo e istituzioni. L’emergenza è sempre quella del lavoro. Vanno salvaguardati i livelli occupazionali, vanno creati nuovi posti di lavoro, va data dignità a quel lavoro che nell’informazione oggi c’è ma non viene riconosciuto e rispettato.
Lo abbiamo già detto: il paradosso è che non c’è mai stata tanta informazione come nel tempo dominato dal virus che ci troviamo a vivere. Eppure il comparto è in crisi nerissima, le aziende editoriali boccheggiano, molti giornalisti non hanno trattamenti dignitosi. E anche quelli che possono contare su un contratto regolare se la passano peggio di coloro che facevano lo stesso lavoro (anzi, con carichi di lavoro inferiori) venti o trent’anni fa.
Per questo va portata avanti la lotta al precariato. Per questo serve una norma che garantisca davvero un “equo compenso” ai lavoratori autonomi. Perché chi scrive centinaia di articoli all’anno per lo stesso giornale (ma pagato molto meno del collega che sta in redazione) non è un lavoratore autonomo, ma deve essere assunto come dipendente a norma del contratto.
Anche nel 2022 abbiamo sempre bisogno che tutte le colleghi e i colleghi, professionali e collaboratori, contrattualizzati e non, precari e pensionati, si iscrivano al nostro sindacato unitario, unica difesa della professione. Purtroppo molti iscritti all’Ordine, professionisti e pubblicisti, non sono iscritti al sindacato. L’Assostampa Fvg ha da molti anni le quote d’iscrizione immutate, fra l’altro le più basse d’Italia. E qui c’è anche la possibilità di chiedere l’iscrizione gratuita per i colleghi in difficoltà economica. Aiutateci a tutelare i più deboli, a difendere la professione, il lavoro, il contratto, le pensioni, i nostri enti di categoria, il diritto dei cittadini a essere informati e il dovere dei giornalisti di informare.

Carlo Muscatello
presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia

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