giovedì 29 settembre 2022

VINTAGE CHIUDE CON IL BANCO E MERKÙ

 L’ospite che giovedì 29-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la 13a e ultima puntata di “Vintage” è Vittorio Nocenzi, del Banco del Mutuo Soccorso, che presenta il nuovo album a 50 anni dagli esordi discografici. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Andro Merkù e le sue tante “voci”. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Ray Charles, Equipe 84, Neil Young, Franco Califano…

martedì 20 settembre 2022

RED CANZIAN A VINTAGE 22-9-22

 L’ospite che giovedì 22-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la dodicesima puntata di “Vintage” è Red Canzian, dei Pooh, che sarà in concerto a dicembre al Comunale di Monfalcone, e il cui ultimo lavoro è dedicato a Casanova. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Stefano Corradino, giornalista di Rainews, che ha realizzato un album con canzoni ispirate a suoi servizi di cronaca. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Caterina Caselli, Pooh, Police, Beach Boys, David Bowie, Bruce Springsteen…

CAMPAGNA ELETTORALE CHE NON PARLA DI INFORMAZIONE (su Piccolo 20-9-22)

 Avete notato che nella campagna elettorale che sta per concludersi nessuno parla di informazione? Eppure senza informazione non c’è democrazia. Eppure pandemia, guerra, crisi ambientale, energetica, economica, sociale sono state e vengono raccontate. Ma dei problemi che riguardano chi svolge questo lavoro sembra non interessare a nessuno.

Il settore, che è da anni in profonda crisi, è tuttora normato da leggi che risalgono al 1948, 1963 e 1981. Dunque è da oltre quarant’anni che manca un intervento legislativo, una riforma degna di questo nome che accompagni vecchi e nuovi media.

A febbraio la Fnsi, Federazione nazionale della stampa italiana, sindacato unitario dei giornalisti, va a congresso. Il Friuli Venezia Giulia vi parteciperà con i suoi delegati, che verranno eletti dagli iscritti all’Assostampa Fvg - articolazione territoriale della Fnsi - nelle prossime settimane.

Il nuovo gruppo dirigente che verrà espresso dal congresso dovrà affrontare tutta una serie di piccole e grandi emergenze, all’interno della complessiva “emergenza informazione” che attanaglia il settore. Andrà riaperta la partita del rinnovo del contratto Fnsi-Fieg. Nella consiliatura che si sta concludendo il tavolo di confronto con gli editori purtroppo non ha fatto registrare passi avanti, stante la posizione della controparte datoriale, interessata solo a ulteriori tagli, flessibilità e risparmi. Bene ha fatto il nostro gruppo dirigente a rifiutare ulteriori passi indietro, dopo quelli dolorosi fatti nei precedenti rinnovi. Il settore ha bisogno di investimenti e di sviluppo, non di progressiva destrutturazione del contratto.

Nella consiliatura che si sta concludendo abbiamo salvato le pensioni ma abbiamo perso l’autonomia previdenziale. Il vecchio Inpgi non c’è più, siamo passati all’Inps, sopravvive solo quello che fino a ieri era l’Inpgi 2. Politica e istituzioni hanno fatto la loro parte, ma probabilmente pensano che, salvando le nostre pensioni, hanno esaurito il tema informazione.  Che invece ha bisogno di una riforma complessiva e radicale.

Lavoro autonomo, equo compenso e precariato sono un’altra emergenza nell’emergenza. Un altro capitolo al quale il prossimo gruppo dirigente dovrà rimettere mano, perché finora non si è fatto abbastanza per garantire lavoro e dignità (che significa anche compensi dignitosi) a una parte sempre più numerosa della categoria. Che non può vivere e lavorare con compensi risibili.

Potremmo continuare a lungo, perché le emergenze e i temi sono tanti. A fianco della difesa del lavoro, ci sono la libertà d’informazione sempre a rischio, le querele bavaglio, il carcere per i giornalisti, i colleghi sotto scorta per le minacce ricevute, la Rai e il servizio pubblico. E ancora gli uffici stampa, le nuove figure professionali nate con il progresso tecnologico, ovviamente e in definitiva l’urgenza di una legge di complessiva riforma del settore che ancora non arriva… 

Ma già il rinnovato impegno sugli argomenti indicati sarà una garanzia sufficiente per riaffermare la centralità e l’insostituibilità della Fnsi, nata nel 1908, molte migliaia di iscritti in tutta Italia e svariate centinaia nel Friuli Venezia Giulia. E tutto ciò soprattutto in una fase che vede riemergere il tentativo antico di creare un sindacato “altro”, dividendo la categoria in un momento così drammatico.

Noi proseguiamo forti della nostra storia, delle nostre idee, delle nostre battaglie. Nel segno della dignità del lavoro, dell’articolo 21 della Costituzione, del dovere di informare e del diritto di essere informati.

 

Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg

giovedì 15 settembre 2022

ASSOSTAMPA AL CONGRESSO FNSI PER DIFENDERE LAVORO E DIGNITÀ / newsletter Ordine giornalisti Fvg


di Carlo Muscatello*


Il 29.o Congresso della Fnsi si terrà dal 14 al 16 febbraio 2023 a Riccione. Il Friuli Venezia Giulia vi parteciperà con i suoi nove delegati (sette professionali e due collaboratori, stessi numeri della precedente assise), che verranno eletti dagli iscritti Assostampa Fvg nelle prossime settimane.

Il nuovo gruppo dirigente che verrà espresso dal congresso dovrà affrontare tutta una serie di piccole e grandi emergenze, all’interno della complessiva “emergenza informazione” che attanaglia da anni il nostro settore. Un’emergenza alla quale politica e istituzioni non sembrano interessate, anche a giudicare dalla campagna elettorale in corso. La pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi economica, ambientale, climatica ed energetica sono state e vanno ancora raccontate, ma i problemi di chi svolge questo lavoro vivono in un cono d’ombra.

Il sindacato unitario dei giornalisti italiani dovrà innanzitutto riaprire la partita del rinnovo del contratto Fnsi-Fieg. Nella consiliatura che si sta concludendo il tavolo di confronto con gli editori purtroppo non ha fatto registrare passi avanti, stante la posizione della controparte datoriale, interessata solo a ulteriori tagli, flessibilità e risparmi. Bene ha fatto il nostro gruppo dirigente a rifiutare ulteriori passi indietro, dopo quelli dolorosi fatti nei precedenti rinnovi. Il settore ha bisogno di investimenti e di sviluppo, non di progressiva destrutturazione del contratto.

Nella consiliatura che si sta concludendo abbiamo salvato le pensioni ma abbiamo perso l’autonomia previdenziale. Il vecchio Inpgi non c’è più, siamo passati all’Inps, sopravvive solo quello che fino a ieri era l’Inpgi 2. Politica e istituzioni hanno fatto la loro parte, ma probabilmente pensano che, salvando le nostre pensioni, hanno esaurito il tema informazione.  Che invece ha bisogno di una riforma complessiva e radicale.

Lavoro autonomo, equo compenso e precariato sono un’altra emergenza nell’emergenza. Un altro capitolo al quale il prossimo gruppo dirigente dovrà rimettere mano, perché finora non si è fatto abbastanza per garantire lavoro e dignità (che significa anche compensi dignitosi) a una parte sempre più numerosa della categoria. Che non può vivere e lavorare con compensi risibili.

Potremmo continuare a lungo, perché le emergenze e i temi sono tanti. A fianco della difesa del lavoro, ci sono la libertà d’informazione sempre a rischio, le querele bavaglio, il carcere per i giornalisti, i colleghi sotto scorta per le minacce ricevute, la Rai e il servizio pubblico. E ancora gli uffici stampa, le nuove figure professionali nate con il progresso tecnologico, ovviamente e in definitiva l’urgenza di una legge di complessiva riforma del settore che ancora non arriva… 

Ma già il rinnovato impegno sugli argomenti indicati sarà una garanzia sufficiente per riaffermare la centralità e l’insostituibilità della Fnsi, nata nel 1908, molte migliaia di iscritti in tutta Italia e svariate centinaia nel Friuli Venezia Giulia. E tutto ciò soprattutto in una fase che vede riemergere il tentativo antico di creare un sindacato “altro”, dividendo la categoria in un momento così drammatico.

Noi proseguiamo forti della nostra storia, delle nostre idee, delle nostre battaglie. Nel segno della dignità del lavoro, dell’articolo 21 della Costituzione, del dovere di informare e del diritto di essere informati. Con questo spirito a febbraio andremo a congresso.


*presidente Assostampa Fvg

mercoledì 14 settembre 2022

CRISTICCHI A VINTAGE 15-9

 L’ospite che giovedì 15-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre l’undicesima puntata di “Vintage” è Simone Cristicchi, cantautore e attore, vincitore del Sanremo 2007, che ha raccontato il dramma degli esuli istriani e dalmati nello spettacolo Magazzino 18. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Marina Marass, insegnante di yoga e meditazione, specializzata in campane tibetane. Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. In programma anche musiche di Pfm, Gianni Togni, Sex Pistols, Genesis, Sergio Endrigo…

venerdì 9 settembre 2022

OBLIVION E BOCCHI/BONTEMPO A VINTAGE 8-9

 L’ospite che giovedì 8-9 alle 11.20 su Radio Uno Rai Fvg apre la decima puntata di “Vintage” è il triestino Davide Calabrese, degli Oblivion, gruppo comico musical teatrale che da anni riscuote grande successo in tutta Italia. Poi il programma di e con Carlo Muscatello e Leonardo Zannier (streaming e podcast su www.sedefvg.rai.it), prosegue con Mario Bocchi e Ilario Bontempo, amici uniti dalla musica, protagonisti sin dagli anni Settanta della scena musicale regionale.  Consueta “pillola” con il crooner italoamericano Jack Calcagno. Il tormentone d’annata è “L’estate sta finendo”, dei Righeira. In programma anche musiche di Sade, Dire Straits, Eric Clapton, Beatles…

domenica 4 settembre 2022

TRIESTE, GIORNALISTI IN PIAZZA CON LAVORATORI WARTSILA / da Art21

 Anche molti giornalisti di Assostampa Fvg, Ordine regionale, Articolo 21 Fvg, Usigrai, Ucsi regionale e Circolo della stampa erano in piazza ieri a Trieste, mescolati alle oltre 12mila persone che hanno risposto all’appello dei lavoratori della Wartsila. È stata la giornata della grande mobilitazione: un’intera città – ma molte donne e uomini sono arrivati dal resto della regione – è scesa compatta in piazza a fianco dei sindacati per difendere lavoro, industria, competenze, know how. I sindaci con le fasce tricolori, i parlamentari regionali, il vescovo del capoluogo giuliano, i vertici confindustriali, la cosiddetta società civile, soprattutto la gente, il popolo di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. Ma è una battaglia che va oltre il confine di un territorio e che parla all’Italia intera, in un momento difficile e di crisi per imprese e lavoratori. In 450 – più circa altrettanti dell’indotto – rischiano il loro posto alla Wartsila di San Dorligo della Valle, vicino Trieste. Stabilimento sano, di eccellenza, che ha usufruito negli anni di contributi pubblici italiani e che ora la proprietà vorrebbe riportare in Finlandia. Dietro a ogni numero una famiglia, migliaia di persone che chiedono lavoro e dignità. E alle quali la campagna elettorale non parla.