lunedì 7 agosto 2017

MOGOL MARTEDÌ A GRADO CON IL CANTO LIBERO

Giulio Rapetti Mogol (dal 2006 quel che era uno pseudonimo è stato infatti aggiunto al suo cognome) torna nel Friuli Venezia Giulia, dove è ormai quasi di casa. Martedì alle 21 sarà infatti l’ospite d’onore dello spettacolo “Canto libero, Omaggio a Mogol-Battisti”, che si terrà a Grado, al Parco delle Rose, ingresso libero. Lo spettacolo, partito due anni fa proprio dall’Isola d’oro, ha girato mezza Italia - sconfinando in Slovenia e Croazia - e ora torna dove tutto è cominciato. E in qualche modo viene coronato grazie alla presenza proprio di Mogol, che aveva già partecipato un anno e mezzo fa alla data triestina al Rossetti, e che sul palco gradese, assieme alla band triestina capitanata da Fabio “Red” Rosso e diretta da Giovanni Vianelli, terrà assieme le celebri canzoni scritte assieme a Lucio Battisti: da “Emozioni” a “E penso a te”, da “La canzone del sole” a “Una donna per amico”, da “Ancora tu” alle tante altre perle di un repertorio senza tempo, che continua ad affascinare anche le nuove generazioni. Mogol, milanese, classe ’36, ha regalato le parole alla miglior musica leggera di casa nostra. In oltre mezzo secolo di onorata attività, ha infatti firmato i testi di oltre millecinquecento canzoni. Molte delle quali bellissime, alcune indimenticabili, entrate a far parte della colonna sonora delle nostre vite. Con Lucio Battisti, ma non solo. Anche per Celentano, Morandi, Cocciante, Gianni Bella. Per non parlare di Mina, Bobby Solo, Equipe 84, Dik Dik... «Lucio si presentò con due canzoni - ci raccontò anni fa quando gli chiedemmo del loro primo incontro -, gli dissi che aveva scritto due brani modesti, la cosa che mi colpì fu che lui disse: sono d’accordo. Mi fece quasi tenerezza. Gli dissi: dai, vediamoci, proviamo a collaborare assieme. E cominciò quell’incredibile avventura. La terza canzone che scrivemmo assieme fu “29 settembre”, per l’Equipe 84. E fu il botto». Del “divorzio” disse: «In effetti fu una cosa incomprensibile, girarono tante storie sui motivi della separazione. Questioni di gelosie, di soldi, persino di confini fra le nostre proprietà in Brianza. Tutte balle. La verità? Credo sia stato influenzato, mal consigliato da chi gli era vicino. Con Lucio mi sono sempre trovato bene, anche lui mi sembrava appagato e contento. E anche quando ci siamo incontrati di nuovo, anni dopo, tutto sempre bene. Era un rapporto ad alto gradimento reciproco. Ho lavorato e scritto canzoni con altri artisti. Anche belle canzoni. Ma credo che la nostra alchimia era irripetibile perchè completa nel senso globale del termine. Lucio era un grande autore, un arrangiatore, un interprete. Assieme avevamo raggiunto la completezza, una certa complementarietà». Sul palco, con Mogol, martedì a Grado ci saranno il cantante Fabio “Red” Rosso, Giovanni Vianelli al piano, Emanuele Grafitti e Luigi Di Campo alle chitarre, Alessandro Sala al basso, Jimmy Bolco e Marco Vattovani alla batteria e percussioni, Luca Piccolo alle tastiere, e le voci di Joy Jenkins e Michela Grilli.

Nessun commento:

Posta un commento