venerdì 27 maggio 2016

NUOVE ROTTE DEL JAZZ A TRIESTE

Prima gli scandinavi Angles 9, poi il progetto “Jazz Loft”, infine l’omaggio a Vladimiro Miletti con “Aria di jazz”. Tre appuntamenti da non perdere, da oggi al 10 giugno, ognuno con la sua specificità e il suo fascino, per “Le nuove rotte del jazz 2016”. Piccola ma intrigante rassegna, giunta alla quattordicesima edizione, che si svolge a Trieste all’Auditorium del Museo Revoltella. Minimo comun denominatore: osare alla ricerca di nuovi linguaggi.
Avvio scoppiettante questa sera con la formazione svedese del sassofonista Martin Küchen. Due album come “Every woman is a free” e il più recente “Injures” li hanno imposti all’attenzione della critica e del pubblico, che da anni ha modo di apprezzarli nei più importanti festival europei. Il menù? Un gustoso concentrato di riff ossessivi e temi cantabili, con il giusto spazio per l’improvvisazione.
Alcuni vi hanno trovato possibili ascendenze nella Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, nel miglior free d’annata, ma si tratta di spunti, di idee sviluppate con grande personalità e originalità. Ma c’è anche chi vi ha scovato tracce di Carla Bley, di Charles Mingus, di Lars Gullin, persino influssi della musica balcanica e di certe danze africane. Come quando i temi semplici e ripetitivi del pianoforte vengono poi doppiati dalla sezione dei fiati. Per approdare a dialoghi strumentali che sostengono l’impianto dei singoli brani.
La formazione della band cambia spesso, diciamo che è una sorta di collettivo aperto, che ruota comunque attorno al sax alto di Martin Küchen. A Trieste e in questo tour europeo lo affiancano Eirik Hegdal al sax baritono e sopranino, Goran Kajfes e Magnus Broo alla tromba, Mats Äleklint al trombone, Johan Berthling al basso, Alexander Zethso al pianoforte, Mattias Ståhl al vibrafono e Andreas Werliin alla batteria. Insomma, alcuni dei migliori musicisti del jazz nordico.
E siamo al secondo appuntamento, quello di mercoledì 8 giugno. Si tratta di "Jazz Loft", progetto in bilico fra musica e fumetto, già visto nei mesi scorsi a Pordenone. Partiamo da una “graphic novel” scritta da Flavio Massarutto e disegnata da Massimiliano Gosparini, che ha ispirato le musiche dei pordenonesi Massimo De Mattia e Bruno Cesselli.
Con loro, sul palco: Nicola Fazzini al sax alto e soprano, Luigi Vitale al vibrafono e alla marimba, Alessandro Turchet al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria. In questa occasione saranno affiancati dal Quartetto d’archi dell’Accademia Arrigoni, ovvero Christian Sebastianutto e Alberto Stiffoni al violino, Domenico Mason alla viola e Marco Venturini al violoncello.
Ma per concludere degnamente la rassegna c’era bisogno di una prima assoluta. Eccola: venerdì 10 giugno è infatti la volta di “Aria di Jazz: concerto in omaggio a Vladimiro Miletti”, evento concepito appositamente per “Le nuove rotte del jazz 2016”.
Si tratta di una ricerca sonora ma anche letteraria, artistica e persino sociale, dedicata allo scrittore e artista triestino. L’opera di Miletti, nato nel 1913 e scomparso nel 1998, si è sviluppata soprattutto a cavallo fra gli anni Trenta e Quaranta nel fertilissimo alveo del futurismo e nei territori delle avanguardie.
Grande appassionato di jazz, viene ora ricordato - in questo progetto coordinato da Flavio Massarutto - un ensemble di ottimi solisti e un gruppo di docenti e allievi del Conservatorio Tartini guidati da Giovanni Maier, con un programma dedicato al jazz degli anni Venti e Trenta. Con Maier al contrabbasso, suonano Robert Mikuljan alla tromba, Daniel D’Agaro al clarinetto e ai sassofoni, Giancarlo Schiaffini al trombone, Matteo Alfonso al pianoforte, Camilla Collet alla batteria.
I tre concerti, come si diceva, si svolgono all’Auditorium del Museo Revoltella, con inizio alle 20.30, ingresso libero. Organizza il Circolo Culturale Controtempo, con il contributo del MiBact e della Regione, e la collaborazione del Comune di Trieste e del Conservatorio Tartini.
Altre informazioni su www.controtempo.org

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