domenica 9 dicembre 2007

CELENTANO Il 6 gennaio compie settant’anni, essendo nato nel ’38 a Milano, in via Gluck, da genitori immigrati pugliesi. Sta sulle scene da oltre mezzo secolo, avendo debuttato alla fine del ’56, con uno spettacolo di rock’n’roll al Teatro Smeraldo. E nonostante ciò - o forse proprio per questo - oggi Adriano Celentano è ancora una figura di primissimo piano della scena musicale (e televisiva) di casa nostra. Tanto da ottenere da Raiuno uno show in prima serata ogni volta - guarda caso - che decide di pubblicare un disco. È successo anche stavolta, per «Dormi amore, la situazione non è buona» (Clan-SonyBmg), presentato in pompa magna la settimana scorsa, davanti a nove milioni e passa di telespettatori, sulla rete ammiraglia del malandato e scassatissimo servizio pubblico. E se il programma di quest’anno, «La situazione di mia sorella non è buona», una sola puntata, ha raccolto più perplessità che consensi, lo stesso non può dirsi per il disco, già schizzato ai vertici delle classifiche di vendita. I temi toccati dal nuovo lavoro - che arriva a tre anni di distanza dal precedente «C’è sempre un motivo» - sono l’amore, l’ambiente, l'emarginazione del Sud, la denuncia sociale, la difficoltà di essere sempre controcorrente. Tra gli autori dei dieci brani inediti, oltre alla supercoppia Mogol-Bella, che firma pure il brano di punta «Hai bucato la mia vita», ci sono anche Carmen Consoli, Domenico Modugno, Neffa, Tricarico e Jovanotti. «Ragazzo del Sud» è il titolo di un vecchio e attualissimo inedito di Modugno, risalente al ’74, mai inciso dal Mimmo nazionale. «Aria... non sei più tu» è stata scritta da Jovanotti. «Anna Magnani» - eseguita dal quintetto di Stefano Di Battista - è firmata da Vincenzo Cerami e ancora Carmen Consoli.

Il disco è uscito sia in cd che in vinile. Sulla copertina il pittore Wainer Vaccari raffigura l’ex Molleggiato nelle vesti di un aggressivo boxeur. Arrangiamenti di Celso Valli, Fio Zanotti e Michele Canova. Bel disco, da ascoltare. Di un grande interprete, oltre che un «combattente nato», con una buona squadra di autori e produttori alle spalle.

VENDITTI Un altro italiano che non si è arreso alla moda e all’imperativo delle antologie e dei cofanetti che sembra dominare questo finale di 2007 è <CF32>Antonello Venditti</CF>. Il suo «Dalla pelle al cuore» (Heinz-SonyBmg) arriva a quattro anni dal precedente «Che fantastica storia è la vita», che per la verità era un po’ deboluccio. La lunga pausa ha permesso al cantore di «Roma capoccia» di rifiatare, e queste nove canzoni nuove lo riprongono all’attenzione di pubblico e critica con le carte in regola per giocarsela. I temi, in bilico fra tradizione e novità, e con lo stile di sempre, sono quelli cari al cantautore romano: si viaggia fra l'amore e l'attualità, fra il tradimento e le riflessioni sul rapporto tra laicità e cristianesimo.

Da segnalare la canzone dedicata all'amico scomparso e calciatore della Roma Agostino Di Bartolomei («Indimenticabile»), la performance di Carlo Verdone alla batteria nella dissacrante «Comunisti al sole», e ancora il sax di Gato Barbieri in «Piove su Roma». Ma non si può non citare anche «Scatole vuote», «Giuda», «Tradimento e perdono», oltre ovviamente al brano che dà il titolo all’album e ne ha anticipato la pubblicazione. Dall’8 marzo Venditti sarà protagonista del «Dalla pelle al cuore tour 2008», con partenza dal palasport di Padova.

DE GREGORI Due cofanetti raccolti nel marasma di pubblicazioni antologiche che la discografia italiana manda sul mercato per Natale. Il primo si intitola «Left & Right - Documenti dal vivo» (Columbia-SonyBmg), comprende un cd e un dvd, ed è il nuovo lavoro di <CF32>Francesco De Gregori</CF>. Il disco è stato registrato dal vivo l’estate scorsa. Il titolo, sinistra e destra, non deve far pensare a coloriture politiche. Si riferisce infatti al suo esser stato registrato su due piste dai canali - quello di destra e di sinistra, per l’appunto - del mixer di sala. Fra le canzoni: «Numeri da scaricare», «Compagni di viaggio», «Un guanto», «Mayday», «La leva calcistica della classe '68», «L'agnello di Dio», «La donna cannone»... Il dvd, intitolato «Takes & Out Takes», contiene scene di backstage, versioni inedite e una lunga intervista realizzata da Renato Nicolini. Messo a confronto con quel che esce, e tenendo conto delle potenzialità del nostro, è decisamente poverello. Con De Gregori ci sono Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti alle tastiere, Alessandro Valle, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre, Guido Guglielminetti al basso. Il tour è cominciato due settimane fa dal Malibran di Venezia, e sarà il 13 febbraio al Verdi di Pordenone.

CARBONI L’altro cofanetto è un triplo cd firmato da <CF32>Luca Carboni</CF> e si intitola «...Una rosa per te!» (Rca-SonyBmg). A un anno di distanza dal convincente «Le band si sciolgono» (il nono della sua ormai lunga carriera), il cantautore bolognese mette in fila trentasei canzoni d’amore, scritte e cantate con il suo caratteristico approccio minimalista alle cose della vita. Ognuno dei tre cd è aperto da un inedito: «C'è», che è anche il primo singolo, e poi «Dentro le scarpe» e «Canzoni alla radio». Si tratta in realtà di tre brani che Carboni aveva scritto per gli Stadio e non aveva mai inciso. Le altre canzoni sono quelle che lo hanno fatto amare dal pubblico italiano: da «Farfallina» a «Mi ami davvero», da «Fragole buone buone» a «Le ragazze», da «Ci sei perchè» a «Vieni a vivere con me»...


VASCO A settembre il mito Vasco era anche allo Stadio Friuli di Udine. A conclusione dell’ennesimo megatour che lo ha confermato sovrano incontrastato del rock italiano. Questo doppio dvd è stato registrato il 27 e 28 giugno scorsi, allo Stadio Olimpico di Roma, ovviamente tutto esaurito come le altre strutture toccate dalla tournèe. Il primo dvd è quello del concerto, con ventidue canzoni fra le più belle ed esaltanti ed emozionanti della sua carriera. Da «Basta poco» fino alla tradizionalmente conclusiva «Albachiara». Il secondo dvd comprende fra l’altro un divertente «road movie», con i protagonisti del tour immortalati dietro le quinte e durante i trasferimenti fra tappa e tappa, e le interviste ai componenti della band del Blasco.


DALIDA Ve la ricordate Iolanda Cristina Gigliotti, in arte Dalida, francese nata nel ’33 al Cairo da genitori calabresi, morta suicida vent’anni fa, nel ventennale della morte in analoghe circostanze del «suo» Luigi Tenco? È stata una delle maggiori interpreti della canzone popolare degli anni Sessanta, ha venduto qualcosa come 125 milioni di dischi. In questa raccolta ci sono ventuno canzoni che ripropongono la sua grande voce. Dagli esordi all’insegna della canzone napoletana («Bambino», del ’56, versione francese di «Guaglione») passando per gemme come «Bang bang», «L’ultimo valzer», il sirtaki «La danza di Zorba», fino a «Ciao amore ciao» e «Vedrai vedrai» di Tenco. Brava e sfortunata.

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