martedì 15 marzo 2022

CRONACHE DI MAFIA

 A trent’anni dalla strage di Capaci, comincia oggi lunedì 14 marzo al Teatro Miela di Trieste “Cronache di mafia”, ovvero “Tre giornate dedicate all’impegno civile e alle lotte al fenomeno mafioso”.

Oggi alle 11, nel piazzale dinanzi al teatro, in piazza Duca degli Abruzzi, cerimonia inaugurale a fianco di ciò che resta dell’auto “Quarto Savona 15”, nome in codice della scorta dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. In quell’auto persero la vita gli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Sempre oggi al Teatro Miela, alle 18, presentazione del libro “L’antimafia tradita, Riti e maschere di una rivoluzione mancata”, di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, politico e sindacalista ucciso dalla mafia nel 1982. Assieme all’autore intervengono i giornalisti Attilio Bolzoni, Enrico Bellavia e Tina Montinaro (moglie di Antonio Montinaro, capo della scorta di Falcone). Al termine dell’incontro proiezione del docufilm “Uomini soli”, di Attilio  Bolzoni.

Domani martedì 15 marzo, alle 18, verrà presentato il libro “L’Ora, edizione straordinaria”, dedicato al giornale simbolo della lotta alla mafia. Sergio Buonadonna, Antonio Calabrò e Enzo D’Antona - tutti formatisi nel quotidiano siciliano - vengono intervistati da Pierluigi Sabatti, presidente del Circolo della stampa di Trieste. Quadri scenici con Marco Puntin.

Mercoledì 16 marzo, sempre al Teatro Miela e sempre alle 18, andrà in scena “Borsellino”, di e con Giacomo Rossetto, produzione del Teatro Bresci.

 “Cronache di mafia” ha il patrocinio di Assostampa Fvg, Ordine regionale dei giornalisti e Circolo della stampa di Trieste. 

giovedì 3 marzo 2022

CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA, PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE / newsletter Ordine giornalisti FVG

 CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE 



di Carlo Muscatello*

Dopo due anni di pandemia, tutto avremmo voluto commentare tranne una guerra nel cuore della comune casa europea. E l’informazione italiana ed europea, le giornaliste e i giornalisti sono sempre al proprio posto, per documentare e far conoscere all’opinione pubblica quel che sta accadendo a poche ore di strada dalle nostre case. Le giornaliste e i giornalisti anche del Friuli Venezia Giulia sono sul campo per informare, anche a rischio della propria incolumità personale, su quei teatri di guerra che anche noi vorremmo veder trasformati in “teatri di pace”, come nella nobile campagna lanciata dal Teatro Miela di Trieste.

Mentre nei tg e nei programmi televisivi i generali hanno sostituito i virologi, oltre cento organizzazioni nazionali e internazionali per la libertà di informazione e la difesa dei diritti umani si sono subito schierati contro l’invasione dell’Ucraina e l’attacco alla stampa in Ucraina e in Russia, al fianco dei colleghi impegnati in prima linea.

“Esprimiamo solidarietà al popolo ucraino - si legge nella nota congiunta, firmata anche dalla Fnsi - e in particolare ai giornalisti ucraini che si trovano in prima linea in una guerra europea su larga scala. Condanniamo la violenza e le aggressioni che mettono in grave pericolo migliaia di nostri colleghi in tutta l’Ucraina. Chiediamo alla comunità internazionale di fornire ogni possibile assistenza a coloro che stanno assumendo il coraggioso ruolo di documentare cosa accade nella zona di guerra che ora è l’Ucraina. Condanniamo la violenza fisica, gli attacchi informatici, la disinformazione e tutte le altre armi impiegate dall’aggressore contro la stampa ucraina libera e democratica. Siamo anche solidali con i media indipendenti russi che continuano a riportare la verità in condizioni senza precedenti”.

Putin ha sempre ostacolato e impedito la libertà d’informazione in Russia. Ora l’attacco alla torre della televisione ucraina e la decisione di bloccare gli accessi a due media indipendenti russi (Dozhd Tv e Ekho Moskvy) purtroppo parlano da soli.

“Questa nuova ondata di censura contro media e giornalisti indipendenti, che si aggiunge alle restrizioni imposte la scorsa settimana dal regolatore statale russo dei media, dimostra che il regime di Putin ha più paura che mai del lavoro dei giornalisti”, ha detto Ricardo Gutiérrez, segretario generale della Efj, la Federazione europea dei giornalisti.

Bloccare le voci critiche anche a Mosca ha chiaramente lo scopo dì nascondere la verità a un'opinione pubblica russa che non esita più a esprimere la sua opposizione a una guerra che certo non ha voluto. Perché il popolo - russo, ucraino, europeo - è sempre contro la guerra e per la pace.


*presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia

mercoledì 2 marzo 2022

OGGI ALLA LOVAT DI TRIESTE IL LIBRO SU TOFFOLETTI

 Oggi mercoledì 2 marzo, alle 18, alla Libreria Lovat dì TRIESTE (via Battisti, viale XX Settembre), Giò Alajmo presenta il suo libro “Bluesman, la favola interrotta di Guido Toffoletti”. Partecipa il giornalista e critico musicale Carlo Muscatello.


𝗚𝘂𝗶𝗱𝗼 𝗧𝗼𝗳𝗳𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶, pioniere del blues italiano, veneziano, scomparso tragicamente nel 1999 dopo aver forgiato la scena musicale blues del nordest italiano.
Amico di Alexis Korner, dei Rolling Stones, dei Renegades, ospite di Bob Dylan, collezionista ed esperto. Guido era un ragazzo ribelle, che scappava sempre di casa per andare al Piper, o ovunque ci fosse musica.
A vent'anni dalla morte, il giornalista 𝗚𝗜𝗢' 𝗔𝗟𝗔𝗝𝗠𝗢, che lo ha frequentato e conosciuto, condividendo con lui molte avventure nel mondo del rock, tra i grandi protagonisti di questa musica (Rolling Stones, Bob Dylan, Led Zeppelin, Alexis Korner), ricostruisce e racconta la sua incredibile vita, le sue innovazioni, le sue stravaganze.
🎤Ne parla con l’autore il giornalista e critico musicale CARLO MUSCATELLO, con la partecipazione del chitarrista Mike Sponza.