giovedì 3 marzo 2022

CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA, PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE / newsletter Ordine giornalisti FVG

 CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE 



di Carlo Muscatello*

Dopo due anni di pandemia, tutto avremmo voluto commentare tranne una guerra nel cuore della comune casa europea. E l’informazione italiana ed europea, le giornaliste e i giornalisti sono sempre al proprio posto, per documentare e far conoscere all’opinione pubblica quel che sta accadendo a poche ore di strada dalle nostre case. Le giornaliste e i giornalisti anche del Friuli Venezia Giulia sono sul campo per informare, anche a rischio della propria incolumità personale, su quei teatri di guerra che anche noi vorremmo veder trasformati in “teatri di pace”, come nella nobile campagna lanciata dal Teatro Miela di Trieste.

Mentre nei tg e nei programmi televisivi i generali hanno sostituito i virologi, oltre cento organizzazioni nazionali e internazionali per la libertà di informazione e la difesa dei diritti umani si sono subito schierati contro l’invasione dell’Ucraina e l’attacco alla stampa in Ucraina e in Russia, al fianco dei colleghi impegnati in prima linea.

“Esprimiamo solidarietà al popolo ucraino - si legge nella nota congiunta, firmata anche dalla Fnsi - e in particolare ai giornalisti ucraini che si trovano in prima linea in una guerra europea su larga scala. Condanniamo la violenza e le aggressioni che mettono in grave pericolo migliaia di nostri colleghi in tutta l’Ucraina. Chiediamo alla comunità internazionale di fornire ogni possibile assistenza a coloro che stanno assumendo il coraggioso ruolo di documentare cosa accade nella zona di guerra che ora è l’Ucraina. Condanniamo la violenza fisica, gli attacchi informatici, la disinformazione e tutte le altre armi impiegate dall’aggressore contro la stampa ucraina libera e democratica. Siamo anche solidali con i media indipendenti russi che continuano a riportare la verità in condizioni senza precedenti”.

Putin ha sempre ostacolato e impedito la libertà d’informazione in Russia. Ora l’attacco alla torre della televisione ucraina e la decisione di bloccare gli accessi a due media indipendenti russi (Dozhd Tv e Ekho Moskvy) purtroppo parlano da soli.

“Questa nuova ondata di censura contro media e giornalisti indipendenti, che si aggiunge alle restrizioni imposte la scorsa settimana dal regolatore statale russo dei media, dimostra che il regime di Putin ha più paura che mai del lavoro dei giornalisti”, ha detto Ricardo Gutiérrez, segretario generale della Efj, la Federazione europea dei giornalisti.

Bloccare le voci critiche anche a Mosca ha chiaramente lo scopo dì nascondere la verità a un'opinione pubblica russa che non esita più a esprimere la sua opposizione a una guerra che certo non ha voluto. Perché il popolo - russo, ucraino, europeo - è sempre contro la guerra e per la pace.


*presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia

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