lunedì 16 settembre 2013

ORCHESTRA GIOVANILE EUROPEA apre a Trieste i Dialoghi con i cittadini ma rischia di morire

Oggi alle 14.30, alla Stazione Marittima di Trieste, (una parte de) l’Orchestra dei giovani musicisti europei aprirà con l’esecuzione dell’inno europeo i “Dialoghi con i cittadini europei”. Saranno dunque trentanove ragazzi provenienti dalle scuole di musica di Italia, Slovenia, Serbia, Romania e Slovacchia a inaugurare l’evento promosso dalla Commissione Europea per celebrare l’Anno europeo dei cittadini. Detta così, una bellissima cosa. Dietro la quale purtroppo si cela una storia tipicamente triestina (se preferite, italiana) di progetti, promesse, belle parole ma pochi fatti concreti. Andiamo per ordine, con l’aiuto di Igor Coretti Kuret, direttore artistico, ideatore e anima dell’orchestra in questione, nata nel ’98 a Trieste come orchestra sinfonica, denominata anche Wonderful Youth Orchestra. Che nel corso di questi anni si è esibita a Praga, Vienna, Berlino, Budapest, Bucarest, Belgrado, Lubiana, Zagabria, Bratislava, Minsk, Varsavia e Roma. Apprezzata da mostri sacri come Yehudi Menuhin e Uto Ughi. «Siamo reduci - spiega il musicista - da alcuni concerti nei Balcani, finanziati dalla Commissione Europea, per festeggiare l’ingresso della Croazia in Europa. Da tempo volevamo fare qualcosa anche a Trieste, fra l’altro per festeggiare i nostri quindici anni di attività. Ma sembra che sia quasi impossibile». Ancora Coretti Kuret: «Lo scorso anno ci eravamo proposti per un concerto nell’ambito della stagione musicale estiva. Siamo riusciti a fare due bellissimi concerti nel parco dell’Itis, nell’agosto 2012, ma forse la nostra orchestra poteva ambire a un palcoscenico, diciamo così, più centrale». Incontri con il sindaco e il vicesindaco di Trieste, con l’assessore alla cultura comunale e regionale. Parole di incoraggiamento, vedremo quello che si potrà fare, ma le difficoltà logistiche e soprattutto economiche - nonostante la buona volontà dei soggetti citati - sembrano insormontabili. «Devo dire al proposito - sottolinea il direttore dell’ensemble - che l’orchestra è formata da 85 giovani musicisti di Austria, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria e ovviamente Italia. Un gruppo importante, che prima di un concerto va riunito per almeno tre o quattro giorni per le prove. Spostare e alloggiare tante persone richiede dunque un impegno economico non da poco». Nei mesi scorsi nasce l’idea di alcuni concerti in occasione del vertice fra Italia, Slovenia e Croazia svoltosi pochi giorni fa a Venezia. Il copione si ripete: progetti, promesse, belle parole, poi la ritirata strategica, e sempre per motivi economici. «Sono deluso, siamo molto delusi - conclude Igor Coretti Kuret -. Vorrei tanto che questa orchestra potesse vivere ancora, ma è sempre più difficile. Solo perchè la vicesindaco di Trieste Fabiana Martini, che ringrazio come ringrazio tutte le persone che ci hanno incoraggiato e si sono impegnate, ha insistito e ci ha chiesto di fare comunque qualcosa, abbiamo allestito questa “formazione ridotta” per l’esecuzione dell’inno in apertura dei “Dialoghi con i cittadini europei”. Ma così non ce la facciamo più...». E creare un fondo europeo, con il contributo dei paesi da cui provengono i giovani e della stessa Comunità?

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