domenica 25 novembre 2007

Si va verso Natale e sembra che la discografia guardi soltanto al passato, al già sentito: antologie, raccolte, cofanetti doppi e tripli, cd e dvd... Quest’anno più ancora che in passato, a dimostrazione di una tendenza a raschiare il fondo del barile ormai radicata e che non sembra avere fine. Pochi si sottraggono all’andazzo generale. Alcune pubblicazioni hanno l’unico pregio di raccogliere in un unica raccolta il meglio di un artista, con l’aggiunta magari di un paio di inediti. Altre vanno a cercare e propongono anche la rarità, il tassello che mancava in una storia conosciuta. Ma prima di arrenderci all’andazzo, e segnalare anche in questa pagina alcuni cofanetti degni di nota, spazio a tre artisti che invece sono appena usciti con materiale inedito...


Con «Songs in A minor» (2001) e «The diary of Alicia Keys» (2003), l’ex ragazzina cresciuta in uno dei quartieri più poveri di New York, Hell's Kitchen, ha venduto qualcosa come trenta milioni di dischi in pochi anni. «As I am» (SonyBmg) è il suo terzo album in studio (due anni fa è uscito un «Unplugged») e la conferma regina incontrastata del new soul, stante l’inaffidabilità della pur fascinosa Amy Winehouse.

Alicia Keys - vero nome Alicia Augello Cook, madre di origini italiane, 28 anni a gennaio - spazia fra soul e jazz, sforna ballad appassionate, citando atmosfere anni Settanta e lasciandosi andare a qualche puntata nell'hip hop e persino nella musica classica. «No one», primo singolo del disco, sembra un inno alla felicità e alla pace. Altri brani da segnalare «The thing about love» (anticipata al Live Earth dell’estate scorsa), «Sure looks good to me» e «Superwoman».

Da New York a Roma, restando fra grandi voci femminili, per parlare del nuovo disco di Giorgia, intitolato «Stonata» (SonyBmg). Che poi se c’è una cantante italiana che sembra dotata dell’orecchio assoluto, e dunque è tutto fuorchè stonata, questa è proprio la trentaseienne Giorgia Todrani. Dai trionfi sanremesi ormai sono passati più di dieci anni, e non sempre la ragazza ha saputo mettere a frutto le sue indubbie e grandi doti vocali.

Ce la fa forse proprio con questo disco, che arriva a quattro anni dal precedente (e incerto) «Ladra di vento». Una manciata di inediti, aperti da «Parlo con te» (che è anche il primo singolo del disco), e fra cui spiccano la partecipazione quasi rap di Beppe Grillo a «Libera la mente» e soprattutto il duetto (a distanza: ognuna nel suo studio di registrazione...) con Mina in «Poche parole». E c’è anche la chitarra del vecchio amico Pino Daniele in «Anime sole».

Finale con un maschietto, anzi, con l’ultimo orgoglioso maschietto della canzone italiana. Il professor Roberto Vecchioni lascia finalmente perdere Malindi e gli altri riempitivi che ci ha proposto quando l’ispirazione non era evidentemente al massimo, per tornare a quel che sa fare: cantare la vita e l’amore senza dimenticare le frequentazioni letterarie. «Di rabbia e di stelle» (Universal) è il suo nuovo album: tredici canzoni che nascono dal rifiuto della realtà circostante. «Non ne posso più delle mediocrità, delle vallette, di certi mass media, di dibattiti inutili», dice Vecchioni. Vecchia voce, nuove melodie, la magia di sempre. Fra i brani brillano «Non lasciarmi andare via», «Amico mio» e «Comici spaventati guerrieri».


LUCIO BATTISTI «Devo la mia fortuna all’aver creduto in un pazzo, mi disse un giorno Lucio. E quel pazzo ero io...». Parole di Mogol. E Lucio è ovviamente Battisti, la cui prematura scomparsa, il 9 settembre del ’98, ha reso immortale il suo mito. Il mito del massimo artista pop della musica italiana, che torna nel cofanetto «Battisti-Mogol. Il nostro canto libero» (SonyBmg).

Due cd e un dvd (con un’intervista a Mogol da cui la frase citata...) che vanno a pescare in un repertorio già consegnato alla storia della nostra canzone. Nei cd ci sono trenta canzoni, praticamente il meglio della sua produzione dal ’69 all’80: da «29 settembre» e «Un'avventura», fino a «Una giornata uggiosa». Con in coda due inediti. Il primo è «Perché dovrei», malinconico rhythm’n’blues scritto nel ’70 e destinato inizialmente al debutto della cantante Sara, che poi esordì invece con un altro brano della coppia, «Uomini». Si pensava che Battisti lo non avesse mai registrato, poi è sbucato questo provino abbastanza spartano, con il giro del basso in primo piano a sostenere la struttura del brano. L’altro inedito, «Il mio bambino», era stato cantato da Iva Zanicchi nell’album «Fantasia» del ’72. Entrambi i brani hanno un valore perlopiù documentale.

Il dvd è il primo di Battisti e attinge a piene mani dalla celebre puntata di «Speciale per voi» di Renzo Arbore (1970), con un Battisti polemico nei confronti del pubblico in sala, che sforna quattro capolavori come «Per una lira», «Io vivrò (senza te)», «Il tempo di morire» e «Fiori rosa fiori di pesco». Da altri programmi dell’epoca sono tratte «Pensieri e parole», «I giardini di marzo», «Anna», «Balla Linda», «Non è Francesca»...

Da segnalare, tra i contenuti extra, una «Proud Mary» dei Creedence Clearwater Revival cantata da Battisti con gli amici dell’epoca: Flora Fauna e Cemento (con Mario Lavezzi), Formula 3, Dik Dik, Adriano Pappalardo, Bruno Lauzi, un esordiente Edoardo Bennato all'armonica...


LED ZEPPELIN Loro «sono» il rock degli anni Settanta. Come sanno bene quelli che erano ragazzi allora. E in attesa della storica reunion, attesa per il 10 dicembre a Londra, esce questa raccolta con 24 brani degli anni fra il ’68 e l’80. Nella versione deluxe c’è anche un dvd con diciannove tracce video. I classici ci sono tutti: da «Heartbreaker» a «Stairway to heaven», fino a «Immigrant song». E risentirli rimasterizzati aiuta a comprendere la grandezza della band. Di cui è stata appena pubblicata anche la versione restaurata di «The song remains the same», ovvero tre serate al Madison Square Garden di New York nel ’73, con l’aggiunta di sei brani che non stavano nell’originale. Sì, è l’anno dei Led Zeppelin...


RINO GAETANO Complice la fiction recentemente trasmessa dalla Rai, il grande pubblico sta riscoprendo Rino Gaetano, scomparso a trentuno anni in un incidente stradale nel 1981. Questa nuova edizione del cofanetto (trenta canzoni, foto, interviste...), a pochi mesi da quella curata dalla giornalista Maria Laura Giulietti, nasce dopo il ritrovamento di quattro inediti. Il primo è «Sandro trasportando», scritto da Rino ed Eugenio Gandaleta, vecchio 45 giri oggi introvabile. Altre due canzoni sono invece interpretate dal cantautore nato a Crotone e da Anna Oxa: «Ad esempio a me piace il sud» e una personale versione de «Il leone e la gallina» di Lucio Battisti. Video inedito di «Mio fratello è figlio unico» voce e chitarra.

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