MORCHEEBA / ROY PACI
Ci sono anche due botti musicali niente male, nel ferragosto triestino. Dopo il concertone di Elisa, e ormai archiviate con successo la quarta edizione di TriesteLovesJazz e la settima di Trieste Summer Rock Festival, l’estate musicale cittadina si appresta a ospitare, a distanza di sole ventiquattr’ore l’uno dall’altro, un gruppo protagonista della scena europea e un artista italiano di buon livello. Stiamo parlando dei Morcheeba, che suoneranno domani sera, e di Roy Paci, atteso per sabato (entrambi i concerti in piazza Unità alle 21, entrambi a ingresso libero).
Vediamo allora di conoscere meglio i protagonisti di questa doppietta ferragostana. I Morcheeba nascono nel ’95 dall’incontro fra i fratelli Paul e Ross Godfrey con Skye Edwards, eclettica stilista con la passione per il canto. L’etimo del nome forse metterebbe in imbarazzo la maggioranza di centrodestra comunale, che organizza la rassegna Serestate: pare infatti essere una contrazione di "more cheeba", che in slang londinese significa letteralmente "più marijuana".
Droghette e imbarazzi a parte, la band spazia nei primi dischi fra trip hop, pop, soul ed elettronica, con una spruzzata di atmosfere esotiche. Ricetta che funziona, in Europa ma anche negli Stati Uniti. Il loro brano più famoso è probabilmente ”Rome wasn't built in a day”, che stava nell'album ”Fragments of freedom”, uscito nel 2000.
Dopo cinque anni e cinque album, nel 2005 Skye lascia la band e prova la carriera solista. I fratelli Godfrey la sostituiscono con ben due cantanti: Daisy Martey in sala d’incisione, Jody Sternberg dal vivo. Come spesso accade, la separazione non porta fortuna né agli uni né all’altra. Risultato: proprio quest’anno Skye (protagonista lo scorso autunno di un tour solista che ha toccato anche l’Italia) ritorna nel gruppo. E la reunion è festeggiata con l'album ”Blood like lemonade”, pubblicato due mesi fa e anticipato dal singolo “Even though”, e il tour europeo che ora arriva a Trieste.
Passiamo al sicilianissimo Roy Paci, che sabato porta a Trieste il suo ”Latinista Mundo Tour 2010”, che sta accompagnando la recente uscita dell’album ”Latinista”.
Cantante e trombettista, Paci è nato ad Augusta nel ’69. Comincia con la musica tradizionale siciliana e con il jazz. Negli anni Novanta, i lunghi periodi vissuti in Argentina, Brasile e Senegal arricchiscono le sue influenze musicali. Tornato in Italia sviluppa progetti che si chiamano Rosariosa Acme Project, Qbeta, Hajjaj, Taranta (originale miscela di jazz, musica klezmer e balcanica), ma collabora a lungo anche con i Mau Mau, assieme ai quali partecipa ai più importanti festival etnici europei.
Dimostra il suo eclettismo spaziando fra i reggae degli Africa Unite, lo ska dei Fratelli di Soledad, il rock-folk del Parto delle nuvole pesanti, la musica etnica di Lou Dalfin, persino il jazz-core con gli Zu e la dance dei Radio Trance, che poi altro non è se non l’ennesima idea assieme ai vecchi amici Mau Mau. Con i quali realizza il progetto forse più particolare: la Banda Ionica, che riprende le marce funebri del nostro Meridione. E il disco ”Matri mia” entra persino nella classifica europea dei dischi di world music.
Dopo aver collaborato, in sala e dal vivo, con Manu Chao, da una decina d’anni il nome di Roy Paci si affianca a quello degli Aretuska, gruppo di giovani talenti siciliani. ”Baciamo le mani” esce nel 2001, poi arrivano ”Tuttapposto”, ”Parola d’onore”, ”Suonoglobal”... Fino al recente ”Latinista”, che non tradisce la ricetta originaria: rock, ska, soul, funk e tanta melodia mediterranea. Ma si avvale anche di ospiti del calibro di Jovanotti (”Bonjour Bahia”), Caparezza (”No stress”), Eugene Hutz dei Gogol Bordello (”Il segreto”). Il suo concerto si annuncia come una grande festa di suoni.
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