mercoledì 3 maggio 2017

OGGI GIORNATA MONDIALE LIBERTÀ INFORMAZIONE / newsletter Ordine Fvg

di Carlo Muscatello* La libertà di informazione in Italia? La situazione non è affatto buona. E ciò alla luce di quel che accade quotidianamente nel nostro Paese, ma anche con riferimento ai dati diffusi da osservatori internazionali.Secondo la classifica annuale di Reporters sans Frontieres, l'organizzazione per la libertà dell'informazione, l’Italia quest'anno guadagna 25 posizioni passando dal 77.o al 52.o posto. Restano «intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce», e «pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali». Nel rapporto si sottolinea che «sei giornalisti italiani sono sempre sotto protezione della polizia 24 ore su 24 dopo minacce di morte da parte di mafia o gruppi fondamentalisti». Inoltre, «il livello di violenze contro i reporter (intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce...) è molto preoccupante, mentre alcuni responsabili politici - come Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle - non esitano a comunicare pubblicamente l'identità dei giornalisti che gli danno fastidio». «I giornalisti - si legge ancora nel capitolo dedicato all'Italia - subiscono pressioni da parte dei politici e optano sempre più per l'autocensura: un nuovo testo di legge fa pesare su chi diffama politici, magistrati o funzionari, pene che vanno da sei a nove anni di carcere».Poi c’è il Report 2017 di Freedom House sulla libertà di stampa nel mondo, che etichetta la situazione in Italia con due parole: “parzialmente libera”. Ciò conferma - hanno detto il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti - «le criticità strutturali dell’informazione nel nostro Paese: gli irrisolti conflitti di interessi, il perdurante controllo politico sulla Rai, la debolezza delle normative antitrust, le minacce continuate e ripetute da parte della politica, ma anche della criminalità organizzata, nei confronti dei cronisti e del diritto di cronaca: minacce fisiche, verbali e sotto forma di querele temerarie». Sono temi che il sindacato dei giornalisti affronta da tempo, confrontandosi con tutti gli interlocutori in grado di contribuire a superare gli ostacoli che impediscono all’informazione italiana di essere davvero libera da condizionamenti e censure. Battaglie che la Federazione nazionale della stampa italiana combatte al fianco dei cronisti che ogni giorno con il loro lavoro garantiscono ai cittadini un’informazione corretta e completa e che per il loro impegno spesso rischiano in prima persona. Le loro storie, le storie dei giornalisti “sotto attacco”, sono al centro della Giornata mondiale della libertà di stampa, il 3 maggio, che la Fnsi celebra con tre appuntamenti: a Reggio Calabria, Torino e Milano. A Reggio Calabria, assieme con il Sindacato giornalisti della Calabria, la Fnsi celebrerà la XXIV Giornata mondiale della libertà di stampa con un'iniziativa nazionale a cui parteciperà fra gli altri il segretario generale Raffaele Lorusso. A Milano, la Fnsi sarà presente anche con il presidente Beppe Giulietti alla seconda edizione del Festival dei Diritti Umani, dedicato quest’anno alla libertà di espressione. A Torino, infine, sempre il 3 maggio si svolgerà la decima Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, organizzata dall’Associazione Stampa Subalpina in collaborazione con l’Unione nazionale cronisti italiani. Nel corso dell’evento saranno ricordati Mauro Rostagno, ucciso dalla mafia nel 1988 in Sicilia, e Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate rosse a Torino nel 1977. *presidente Assostampa Fvg, componente giunta esecutiva Fnsi

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