martedì 31 ottobre 2017

EDUCARE ALL’INFORMAZIONE / newsletter Ordine giornalisti Fvg

di Carlo Muscatello * Da tempo l’Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, di cui l’Assostampa Fvg è una delle venti articolazioni regionali, non limita la sua attività ai temi prettamente sindacali. Meglio: interpreta in maniera più ampia i suoi compiti, andando a ricoprire un ruolo di rilievo ovunque di informazione si parli e si tratti, cercando e trovando interlocuzioni a tutti i livelli. In quest’ottica va inteso il protocollo "Scuola e informazione: culture, cittadinanza, diritti e legalità", che Fnsi e Miur hanno recentemente rinnovato ad Assisi. Obiettivo del protocollo è educare i giovani alla cultura dell’informazione, attraverso una serie di incontri sul ruolo dell’informazione nel controllo della legalità, sul rapporto tra informazioni e mafie, sul fenomeno delle cosiddette fake news. In questo primo anno le scuole coinvolte sono il liceo Spallanzani di Tivoli, il liceo Manin di Cremona, il liceo Michelangelo di Firenze, l'istituto Galvani di Giugliano (Napoli), il liceo Garibaldi di Palermo, l’istituto Ipsia di Siderno (Reggio Calabria), l’istituto Crescenzi-Pacinotti di Bologna. «È dovere dei media illuminare le periferie del malaffare per dare ai cittadini gli strumenti necessari a capire come opera la criminalità. E per far emergere questi aspetti che spesso l’opinione pubblica ignora – ha detto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, introducendo i lavori della prima giornata – c'è bisogno di giornalisti preparati e coraggiosi, capaci di mettersi in gioco e spesso di mettere a repentaglio la propria sicurezza per raccontare cosa si nasconde dietro un cd o un capo di abbigliamento contraffatti. Colleghe e colleghi che hanno pagato con la vita la loro passione per questa professione, come la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, che ha denunciato la corruzione nel suo Paese e ieri è morta nell'esplosione della sua automobile». La ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli, che ha partecipato ai lavori, ha ribadito: «La legalità è la premessa e la precondizione di qualunque rapporto di cittadinanza. Senza restare nelle regole noi oscuriamo la qualità della nostra convivenza civile. Le varie forme di illegalità non solo sottraggono risorse ad azioni positive di convivenza, di vita, di studio e di lavoro, ma anche impediscono la qualità del vivere civile, individuale e collettiva. Il tema della contraffazione riguarda tutti. Il ruolo della scuola e dei media consiste proprio nel dotare gli studenti, cittadini di domani, degli strumenti e della curiosità necessari per arrivare alle fonti delle informazioni e poter così scegliere con consapevolezza. Bisogna fare grande attenzione agli acquisti che si fanno sul web, ad esempio, e alla certificazione dei prodotti». Il prossimo anno si parlerà di fake news, che impediscono - ha aggiunto la ministra Fedeli - l'approfondimento dei saperi cognitivi necessari a governare i processi in autonomia e creano disinformazione e non formazione». Il progetto arriverà l’anno prossimo in altre sei regioni - fra cui il Friuli Venezia Giulia - per far capire come l'informazione viene creata e come non deve essere manipolata. Nella prima giornata dei lavori Renato Parascandolo ha presentato inoltre il concorso per le scuole "Rileggiamo l'articolo 21 della Costituzione" promosso dall'Associazione Articolo21 con Fnsi e Miur. Le scuole interessate possono aderire entro l’8 dicembre (info su http://www.rileggiamolarticolo21.it/ ). *presidente Assostampa Friuli Venezia Giulia, componente giunta Fnsi

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