lunedì 27 novembre 2017

JORDI SAVALL 30-11 A PORDENONE

PORDENONE – E’ una figura straordinaria della scena musicale contemporanea: grande virtuoso della viola da gamba e carismatico direttore d’orchestra, da oltre trent’anni Jordi Savall esplora di tesori musicali del repertorio musicale antico e barocco spesso dimenticati. Il successo dei suoi concerti dimostra che la musica antica è più viva e attuale che mai, e la sua nuova produzione, dedicata a ‘Istanbul. La musica dell’Impero Ottomano nel dialogo con le tradizioni armene, greche e sefardite’, scandisce una nuova, vivacissima tappa della ricerca sonora di Savall. In esclusiva regionale per il Friuli Venezia Giulia l’artista farà tappa al Teatro Verdi di Pordenone giovedì 30  novembre, alle 20.45, per il cartellone musica 2017/2018: un ritorno molto atteso il suo, con l’Ensemble Hespèrion XXI, dopo lo straordinario concerto del 2015. Il tema di questo appuntamento promette fascino e suggestione: Istanbul, crocevia tra Europa e Asia, una storia importante lunga secoli. Savall ancora una volta riesce ad alimentare progetti tematici di bellezza assoluta: questa volta presenta la tradizione musicale di una metropoli cosmopolita e straordinaria, culla di popoli e religioni, Istanbul per gli ottomani, Costantinopoli per i bizantini. Una città che ha sempre attirato viaggiatori e artisti europei e internazionali. Non a caso l’Ensemble Hespèrion XXI rispecchia perfettamente questa cifra cosmopolita con musicisti che esprimono la tradizione musicale turca (Hakan Güngör al kanun e Yurdal Tokcan oud), armena (Haïg Sarikouyoumdjian, ney & duduk), greca (Dimitri Psonis santur), marocchina (Driss El Maloumi oud) e spagnola, con Pedro Estevan percussioni e lo stesso Jordi Saval viola d’arco, lyra e direzione) 
La serata ruoterà intorno alla figura del principe moldavo Dimitrie Cantemir, vissuto a Istanbul a cavallo tra Seicento e Settecento e autore di un testo fondamentale, “Il Libro della Scienza e della Musica”. Cantemir fu anche letterato e filosofo ed eletto membro dell’Accademia delle scienze di Berlino nel 1714, figura d’intellettuale paneuropeo ante litteram. Nel concerto vengono accostate musiche di corte di sorprendente ricchezza ritmica, che sono di “divertimento” perché sono state scritte per momenti celebrativi o per essere ballate, a brani armeni di grande malinconia e pezzi sefarditi di grande profondità e rara bellezza. Come spiega lo stesso Savall: «Vogliamo presentare le musiche strumentali colte della corte ottomana del XVII secolo, tratte dall’opera di Cantemir, in dialogo e alternanza con le musiche ‘tradizionali’ del popolo, quindi materiale di tradizione orale di musicisti armeni e delle comunità sefardite accolte, in seguito alla loro espulsione dal regno di Spagna, in città dell’impero ottomano come Istanbul o Smirne».

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