sabato 31 marzo 2007

JOSS STONE "Introducing... Joss Stone" (Emi Virgin). Pelle bianca, anima (e voce) nera.  Joss Stone è un caso più unico che raro.  A soli vent'anni ha appena pubblicato il suo terzo cd, intitolato «Introducing... Joss Stone» (Emi Virgin), dopo il successo nel 2003 dell’album di esordio «The soul sessions» e nel 2004 di «Mind, body and soul».  Nel suo caso non deve sorprendere il fatto che il debutto sia arrivato quando aveva appena sedici anni.  Il mondo del pop è infatti ricco di cantanti ragazzini o boyband composte da adolescenti che poi quasi sempre si perdono per strada (vedi il caso di Britney Spears).  Con Jocelyn Eve Stoker - questo il suo vero nome - è stato subito chiaro sin dall’inizio che ci trovavamo e ci troviamo in un altra storia.  Potenzialità da grande interprete, margini di miglioramento infiniti, splendida voce nera in dote a una ragazzina bianca. Per promuovere in Italia questo suo nuovo disco l’inglesina nata a Dover (ma già trapiantata a Los Angeles) ha fatto una comparsata anche all’ultimo Sanremo.  E in quei pochi minuti si è avuta una conferma della sua grandezza, quasi sproporzionata rispetto alla giovane età.  Poi ha detto in un’intervista: «Quando ho inciso il primo album ero una ragazzina e non avevo alcun potere di decisione.  Oggi ho vent’anni, i capelli rossi e la minigonna.  Ma quello che conta per me è la musica, il resto è irrilevante...». Sentite come il caso può cambiare una carriera: «A otto anni sognavo di diventare una Spice Girls come tutte le bambine della mia età.  Una volta però ho visto alla tv uno spot promozionale di un ”Greatest Hits” di Aretha Franklin e sono rimasta fulminata.  Mi sono appuntata il nome e da allora non ho mai smesso di considerarla la più grande.  Ho una certezza: tutti i bambini dovrebbero essere esposti alla musica di Aretha». Ancora Joss Stone: «Il primo album non mi convince perché non mi piace la mia voce, ero troppo piccola.  Il secondo è così così, ma io mi sono limitata a cantare.  Le decisioni le hanno prese altri. È questo il motivo per cui ho intitolato il mio nuovo album ”Introducing... Joss Stone”, perché finalmente posso decidere io.  Non voglio più fare album così così...». Il disco è stato registrato alle Barbados, con la collaborazione fra gli altri di Lauryn Hill.  Lavoro maturo, grintoso, in qualche modo addirittura eccitante.  Una miscela elettrizzante di soul caldo e rhythm’n’blues classico, in pieno stile anni Sessanta/Settanta, con arrangiamenti e armonie che ricordano alcuni dei migliori dischi della Motown. La giovane artista - che l’anno scorso ha trovato il tempo e il modo anche di debuttare nel cinema, con un ruolo nel film «Eragon» - sembra aver tovato il suo personale sound proprio andando a scavare nella memoria della musica nera.  Una mano gliel’ha di certo data il produttore del disco, il quarantunenne Raphael Saadiq, cantautore californiano considerato un pioniere del «nu-soul» (dopo esser stato la voce dei Tony Toni Toné e dei Lucy Pearl, ha collaborato con Whitney Houston, Faith Evans, Macy Gray, Kelis...). Assieme, la ragazza e il quarantunenne, si sono inventati un'autentica esplosione di energia funk e di fuoco soul, che infiammano le quattordici tracce del disco.  L’unica critica: forse si è un po’ troppo americanizzata, ma è giovane e ha diritto di cambiare e sperimentare. Per concludere una curiosità: Joss Stone si esibisce sempre a piedi nudi (come tanti anni fa la sua connazionale Sandie Shaw...) perché «con le scarpe - ha detto - non mi sento a mio agio: non voglio correre il rischio di inciampare...».


RINO GAETANO "Figlio unico" (cd+dvd SonyBmg). Forse Rino Gaetano aveva capito tutto già trent’anni fa.  Con la sua ironia, i suoi nonsense, la sua idiosincrasia nei confronti della politica...  Il 2007 è comunque il suo anno.  Paolo Rossi che canta all’ultimo Sanremo il suo inedito «In Italia si sta male», il nuovo sceneggiato televisivo dedicato alla sua breve vita, ma soprattutto un interesse sempre acceso per l’opera lasciataci dal cantautore calabrese, morto in un incidente stradale, a Roma, nell’81, a soli trentuno anni. Ora arriva anche il primo dvd dedicato all’artista nato a Crotone nel ’50, dal titolo «Figlio unico».  Sta in un cofanetto, distribuito dalla Sony Bmg Music e realizzata da Rai Trade grazie a un progetto curato da Maria Laura Giulietti, che comprende un cd e un dvd. Fra le altre «schegge», qualcuna in bianco e nero, anche la partecipazione al Festival di Sanremo del ’78 con «Gianna», l’esecuzione di «Ahi Maria» presentata nel programma «Una valigia tutta blu» del ’78 condotto da Walter Chiari, una versione di «Nuntereggae più» in spagnolo («Corta el rollo ya») durante la trasmissione «10 Hertz» del ’78, i tre brani eseguiti da Rino nel famoso «Q-Concert» insieme con Riccardo Cocciante e i New Perigeo: «Insieme», «A mano a mano» e «Imagine» di John Lennon. Fra gli «extra» da segnalare la partecipazione di Rino Gaetano al programma «Acquario» di Maurizio Costanzo, con la canzone «Nuntereggae più» eseguita davanti allo stesso Costanzo e a Susanna Agnelli (che nel testo del brano sono alcuni dei personaggi che il nostro non reggeva più...). In tutto quindici momenti della vita televisiva del cantautore, più altri sette spezzoni presenti negli «extra» del dvd, e poi ancora le interviste alla sorella Anna e al nipote Alessandro, all’autore Sergio Bardotti, al cantante Nicola di Bari che di Rino cantò una versione un po’ modificata di «Ad esempio a me piace il sud»... Il cofanetto, come si diceva, comprende anche un cd con sedici canzoni.  Tutti i suoi successi ma anche le inedite «Ancora insieme», «A mano a mano» e la spagnola «Corta el rollo ya».



GIANNI TOGNI "La vita nuova" (Acquarello) Nato a Roma nel ’56, Gianni Togni fece il botto nell’80 con «Luna», cui seguirono altri successi - in Italia ma anche all’estero, soprattutto in Sudamerica - come «Semplice», «Giulia» e «Vivi».  In tutti questi anni ha sempre continuato a fare musica, senza farsi stritolare dai meccanismi dello show business.   Questo nuovo disco è stato registrato, nel corso di quattro anni, in varie session tra Italia, Olanda e Los Angeles, con collaborazioni internazionali di rilievo (come Michael Landau alle chitarre, Tollak all’armonica, Stefano Di Battista al sax...).  Sono dieci belle canzoni («Oggi di più», «Quello che so», «Appena puoi portami via»...), che confermano Togni un fine artigiano della canzone e dei sentimenti.


SABRINA DI STEFANO "Conoscete qualcuno che come me..." (SonyBmg)  Racconta: «Sono nata nel 1970 a Roma.  Anni importanti della nostra storia, di contestazione verso la famiglia e la società.  Troppo giovane per vivere tutto questo: ascoltavo i racconti e le idee di mia sorella.  Ascoltavo tutti i cantautori...  Quanti sogni con quelle musiche che sapevano di liberta' e di futuro...».  A due anni da «Mi hanno detto che ero nata per essere felice» (la cui title-track viene riproposta in questa raccolta), la cantautrice ritorna con dodici canzoni che sembrano frutto di una ricerca interiore e sono figlie della canzone d’autore di casa nostra.  Fra i brani, anche una bella versione de «La bambola» che fu di Patty Pravo.

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