domenica 7 ottobre 2007

ANNIE LENNOX Eleganza e fascino, nel pop-rock inglese degli anni Ottanta, avevano il volto e la voce di Annie Lennox. Negli Eurythmics (con Dave Stewart) e poi da sola, la bionda signora scozzese ha venduto quasi 80 milioni di dischi, vinto un Oscar e quattro Grammy. Oggi, con l’esperienza dei suoi cinquantatre anni, dimostra di volersi occupare delle cose di questo nostro vecchio e malandato mondo. Lo fa con l’impegno al fianco di Nelson Mandela in un’organizzazione che lotta per i diritti e la cura dei malati di Aids. Lo fa con questo nuovo disco, quasi un compendio musicale del suo impegno civile: «Songs of mass destruction»(SonyBmg), un titolo («canzoni di distruzione di massa») che evoca la balla guerrafondaia di Bush sulle «armi di distruzione di massa» che Saddam non aveva...

Nel disco, a tratti sembra di ascoltare una cantante soul, a tratti quella grande pop singer britannica che è sempre stata. E gli anni trascorsi non hanno scalfito il fascino di una voce inconfondibile e di una personalità carismatica con cui è difficile mettersi a confronto.

L'album - prodotto da Glen Ballard, quello di «Jagged little pill» di Alanis Morrissette, e registrato a Los Angeles - è un pesante atto di accusa contro chi, mentendo sulla questione delle armi di distruzione di massa, ha provocato la guerra in Iraq. Un attacco quindi agli Stati Uniti, ma anche all’Inghilterra che ha seguito Bush in quella scelta. Ma il disco è anche un netto richiamo al rispetto dei diritti delle donne e dei malati.

«Dark road» è il titolo del singolo apripista: una ballad azzeccata che ben rappresenta il clima e l’atmosfera del disco. Ma fra gli undici brani del disco, per un totale di cinquanta minuti scarsi, le ballad di qualità sono diverse: si ascoltino al proposito «Through the glass darkly» e «Fingernail moon». E non manca nemmeno qualche richiamo al techno pop elettronico che era un po’ il marchio di fabbrica dell’epopea degli Eurythmics (per esempio: «Coloured redspread»).

Insomma, un disco di ottima fattura che lancia anche una spettacolare iniziativa benefica. Per appoggiare Mandela e la sua Treatment Action Campaign, l’organizzazione che si batte per la cura e i diritti dei malati di Aids, Annie Lennox ha radunato un coro formato da colleghe del calibro di Madonna, Anastacia, Angelique Kidjo, Bonnie Raitt, Celine Dion, Dido, Gladys Knight, Joss Stone, Shakira... Assieme cantano «Sing», i cui proventi andranno alla citata organizzazione.

«È un potente brano femminista, un vero e proprio inno alla forza e alla determinazione delle donne di tutto il mondo», ha detto la cantante inglese. Aggiungendo: «Sento che il periodo che stiamo vivendo è mostruosamente distruttivo. Stiamo osservando alcuni dei risultati raggiunti dalla potenzialità negativa del genere umano». E ancora: «La vita è politica, e non si può fare semplicemente finta di niente e voltare lo sguardo dall’altra parte. Tutta la nostra esistenza è influenzata dalle scelte che compiamo ogni giorno».

«Songs of mass destruction» è il quarto album solista di Annie Lennox, che aveva debuttato - dopo la separazione artistica da Dave Stewart - quindici anni fa con «Diva».


 


ORNELLA VANONI Ornella Vanoni sarà a Trieste, al Rossetti, il 6 novembre. Intanto ascoltiamo il suo nuovo album, «Una bellissima ragazza» (SonyBmgEpic), con cui realizza uno dei suoi dischi più autobiografici e vitali della sua produzione più recente. La canzone d’autore, il jazz, il Brasile sono i suoi grandi amori musicali che si ritrovano nel disco. Tra gli ospiti il trombettista Paolo Fresu e il vocalist Mario Biondi, mentre la lista degli autori comprende Renato Zero, Ron, Gino Pacifico, Bungaro, Grazia Di Michele. La produzione artistica è di Mario Lavezzi.

Guardando ai brani vien da pensare che si tratti di scelte fatte per raccontare una storia attraverso le canzoni, mentre appare evidente lo sforzo di uscire dallo schema cantautorale. «Credo che oggi - dice la Vanoni - il cantautorato declamatorio non possa più dire niente di nuovo. Ormai si può parlare solo di poesia. La verità è che l'Occidente si è dimostrato superficiale e indifferente rispetto ai drammi del mondo. Allora piuttosto che brani che definiamo impegnati preferisco riprendere un pezzo come ”La costruzion”, di Chico Buarque de Hollanda, che ha una melodia dolcissima ma parla di morti bianche, di operai che cadono dalle impalcature».

Ornella Vanoni è cresciuta in un'epoca straordinaria in cui a Milano il mondo della canzone si fondeva con quello del teatro, del cinema e della musica colta. «Noi andavamo in Galleria e ci incontravamo. Ci si scambiavano idee, fermenti, scoprivamo insieme nuovi universi espressivi. Io potevo mettere sul tavolo la mia rabbia perchè mi ero stufata di fare la cantante della mala. Adesso questo tipo di scambio non esiste più. La gente si incontra nei salotti ma per fare altro. E per questo che si finisce per importare o copiare I modelli inglesi e americani. Ci sono delle eccezioni: tra le mie colleghe trovo che Elisa sia bravissima. È diversa dalla tipica cantante italiana, non strilla. Diamole tempo e sarà una grande. E poi adoro Gianna Nannini...».


POVIA Dopo la vittoria a Sanremo 2006 con «Vorrei avere il becco» e due lunghi tour, Povia torna con un album che potrebbe segnare una svolta nella sua carriera. Sembra infatti abbandonare la spensieratezza dei lavori precedenti (almeno nei brani più famosi), affrontando temi più impegnativi. C’è una maggiore profondità, una diversa consapevolezza, che peraltro già si intravedevano in alcune canzoni dei dischi precedenti. I dieci brani nuovi spaziano fra riflessioni sulla spiritualità («È meglio vivere una spiritualità»), sull'amicizia («L'amicizia»), sugli incidenti del sabato sera («Maledetto sabato»), sulla responsabilità degli uomini nei confronti di un mondo da salvare («Vuoi!?»). Riflessivo e garbato.


 


NICK THE NIGHTFLY Un triplo cd con 48 brani per la più celebre e raffinata delle compilation, creata e pensata da Nick The NightFly, musicista e dj di Radio Monte Carlo. Una raccolta di brani più o meno famosi che spaziano dal jazz al chill-out, dal soul alla world music e alla musica brasiliana. Nick ha creato un viaggio musicale in tre cd: «Yesterday», «Today» e «Tonight», distinti per tipologie di musiche. E spiega: «Pensavo alle musiche che ho incontrato, passate e recenti, e come spesso, quando non le senti più per un po’ di tempo, ti passano di mente. Cosi mi è venuta la voglia di rispolverare la memoria e raccoglierle in questo cofanetto...».

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