lunedì 15 ottobre 2007

La musica di consumo? Non ci interessa. Meglio sperimentare, meglio cercare stimoli nuovi, intrecci inediti, scenari inesplorati. Come fanno a «All Frontiers - Indagini sulle musiche d’arte contemporanee».

L’appuntamento è già fissato per il 9, il 10 e l’11 novembre, alla Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo. Dove va in scena la creatura di Tullio Angelini giunta alla sua ottava edizione nell’arco di diciannove anni. «Ebbene sì - conferma l’anima della rassegna -, l’anno prossimo festeggiamo il nostro ventennale, visto che abbiamo cominciato nel lontano 1988 a Gorizia, dove si sono svolte le prime cinque edizioni, una all’anno, con continuità, fino al ’92, quando si è aperto quello che io chiamo il lungo buco...».

«All Frontiers» è andata infatti in letargo per una dozzina d’anni, soprattutto per la mancanza di finanziamenti e le conseguenti difficoltà economiche che attanagliano qualsiasi iniziativa che non strizza l’occhio alle mode e al mercato. Anche se con l’associazione More Music - che a un certo punto era più nota in certi ambienti musicali newyorkesi che non in Italia - ha continuato a produrre dischi e iniziative di qualità.

«Ci siamo risvegliati da questo letargo - prosegue Angelini - con l’edizione del 2005 e poi dell’anno scorso a Gradisca, dove torniamo anche quest’anno, perchè era il momento giusto. Noi non siamo cambiati. Vent’anni fa la nostra proposta pioneristica cresceva e si sviluppava nel deserto, musicalmente parlando, che era l’Isontino ma anche tutta la regione. Che ora propone un ventaglio incredibile di proposte, solo se raffrontato alla situazione di due decenni fa».

«Noi continuiamo a rivolgere la nostra attenzione - conclude l’organizzatore monfalconese - alle proposte e alle produzioni non commerciali. Il solco è sempre quello, quello tracciato vent’anni fa, che vogliamo percorrere ancora, senza presunzione, ma con la consapevolezza che esistono dei vuoti da colmare. Il pubblico, o almeno una parte di pubblico, ha bisogno di musiche ”altre”. Musiche per sperimentare e forse, alle volte, per avvicinare qualcosa che ci sfugge...».

Vediamole, allora, le musiche ”altre” scelte per questa edizione di «All Frontiers». Venerdì 9 novembre si comincia con la violoncellista statunitense Frances-Marie Uitti (per lei ha scritto anche Luigi Nono, è considerata «the Grande Dame of the avant garde»); l’italiano Federico Passera con il suo ensemble e lo spettacolo «Tema con soffio inverso»; il trio tedesco/svizzero formato da Peter Brötzmann (fiati), Marino Pliakas (basso elettrico) e Michael Wertmüller (batteria); la cantante turca Saadet Türköz (che vive da tempo a Zurigo).

Sabato 10 novembre tocca a Wayne Horvitz & Gravitas Ensemble (Stati Uniti); il duo formato da Margareth Kammerer (voce) e Daniela Cattivelli (computer e campionatore) con lo spettacolo «I miss you paradise»; il chitarrista americano Marc Ribot (uno che ha messo le sue corde al servizio di gente del calibro di Wilson Pickett, Tom Waits, Elvis Costello, Marianne Faithfull...).

Domenica 11 novembre gran finale con il musicista e compositore inglese Clive Bell (collaborazioni con David Sylvian e Brian Eno, fra i tanti); il trio del trombonista Giancarlo Schiaffini (con Walter Prati al violoncello e la cantante Silvia Fanfani Schiavoni); il chitarrista giapponese Keiji Haino (figura quasi misteriosa attorno alla quale gravita tutta la scena del rock psichedelico nipponico, per la prima volta nella nostra regione), prima da solo e poi in duo con il sassofonista tedesco Peter Brötzmann; il duo femminile svedese Midaircondo.

Tutti i concerti sono «eventi unici» per l’Italia, si svolgono alla Sala Bergamas di Gradisca, con inizio alle 20.30, e sono a ingresso libero. Altre informazioni su www.moremusic.it

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