MINA A SANREMO
Mina aprirà il 59.o Festival di Sanremo. Non si sa ancora se della più grande cantante italiana ascolteremo soltanto l’inarrivabile voce, magari mentre sullo schermo scorreranno sue immagini più o meno datate. O se - opzione al momento più probabile - verrà proposto un suo video registrato per l’occasione.
Sembra comunque da escludere una sua presenza in carne e ossa al Festival, al quale l’ex Tigre di Cremona - nata a Busto Arsizio nel ’40, debutto nel ’58, non appare in pubblico dal ’78, pur continuando a incidere dischi, condurre programmi radiofonici, scrivere rubriche sulla Stampa - ha partecipato nelle edizioni del ’60 e del ’61.
Ma il botto c’è. Ed è quello che permette a Paolo Bonolis di dichiarare, nella conferenza stampa di ieri mattina, che «la sera di martedì 17 avremo l'onore di vedere il Festival aperto da Mina: è un segnale forte che la musica italiana vuole dare nel rispetto di questa manifestazione. Non si tratta di un'uscita discografica, ma un immenso tributo alla storia musicale italiana. Penso che non possa esserci sipario migliore per aprire questo manifestazione».
Ancora Bonolis: «Mina è la più grande voce della musica italiana. Ha deciso di aiutare questo Festival aprendolo con la sua voce e un progetto che sta per definire. Sarà un’interpretazione molto particolare».
Di assolutamente particolare, a venti giorni dall’inizio della kermesse (17-21 febbraio), c’è l’interesse e clamore mediatico che Bonolis è già riuscito a suscitare sul suo secondo Sanremo. Non dimentichiamo che quello precedente, nel 2005, era stato premiato da ascolti record. E che stavolta l’uomo d’oro della televisione italiana arriva a un anno di distanza dal rovinoso crollo degli ascolti dell’ultimo Baudo.
Stavolta, fra le polemiche per il brano anti-gay di Povia, il ritorno delle eliminazioni anche fra i cosiddetti big, i grandi nomi (da Zucchero a Cocciante, da Lucio Dalla a Burt Bacharach, da Pino Daniele a Vecchioni...) chiamati a fare da padrini ai giovani, la presenza di Maria De Filippi nella serata finale, ed ora il colpo grosso rappresentato da Mina, possiamo dire che almeno la curiosità è già ad alti livelli.
I nomi dei cantanti in gara erano già noti. Dal resto del menù è stato tolto il velo ieri. Fra gli ospiti brillano l’ex Eurythmics Annie Lennox, l’etoile dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato, Hugh Hefner e le conigliette di Playboy (e Alessandra Mussolini ha già fatto sapere al mondo che non è d’accordo...), i giamaicani Easy Star All Stars, Giorgio Panariello e Checco Zalone. Si tratta ancora per Roberto Benigni - che alla fine arriverà, ma i botti vanno annunciati uno per volta - e per Jim Carrey. Non ci saranno invece i Queen superstiti, ma il pubblico italiano se ne farà una ragione.
Sono previsti anche degli omaggi, in apertura di ogni serata: alla musica lirica con «E la nave va», alla danza con «Billy Elliott», alla musica classica con «Amadeus», al pianoforte con «Il pianista sull'oceano» ma soprattutto con Giovanni Allevi (le trattative sono però ancora in corso).
«Ci auguriamo che sia il festival del rilancio», sospira il direttore di Raiuno, Fabrizio ”Prezzemolino” Del Noce. È anche vero che, dopo i numeri dell’anno scorso, è assai difficile far di peggio...
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