MIKE FRANCIS
Mike Francis, all’anagrafe Francesco Puccioni, è morto ieri mattina all’ospedale San Pietro di Roma. Aveva soltanto quarantasette anni. Da tempo - proprio come Mino Reitano, scomparso martedì - lottava contro un tumore al polmone.
Ma se il cantante calabrese era stato il re indiscusso della melodia tradizionale, Francis - fiorentino di nascita e romano d’adozione, autodidatta, un grande amore per la musica sin da ragazzino - era stato uno dei maggiori protagonisti della pop-dance italiana, cantata in inglese, degli anni Ottanta.
Chi era ragazzo in quegli anni lo ricorda soprattutto per successi come ”Survivor” (nell’83) o ”Friends”, ma probabilmente ignora che quest’ultimo brano - nato dalla collaborazione con Ami Stewart -, dopo aver sbancato le classifiche italiane è stato nell’86 per diverse settimane ai vertici anche delle classifiche inglesi: onore che a un cantante italiano, fino a quel momento, era capitato soltanto a Drupi, una dozzina d’anni prima, con «Vado via».
Un tanto per ricordare che la carriera di Mike Francis è stata internazionale. Negli anni Ottanta il cantante e musicista sforna dischi in inglese (fra gli album: ”Features of love”, ”Flashes of life”, ”Let me in”...), ma lavora anche come autore di colonne sonore per il cinema e la tv. Sul finire del decennio collabora a Londra con Richard Derbyshire, leader dei Living in the Box. Nel ’90 diventa una star persino nelle Filippine, dopo un tour e la pubblicazione di un album dal vivo. Successivamente, di nuovo a Londra, lavora come autore anche per Lisa Stanfield.
Ma non c’è stato solo il Mike Francis dei testi in inglese. Nel ’91 esce "Mike Francis in italiano", con testi di Mogol. Tre anni dopo, per ”Francesco innamorato” (con il brano ”Bellissimi occhi chiusi”), il nostro si avvale invece delle liriche di Pasquale Panella. Togliendosi così lo sfizio e la soddisfazione di unire il suo nome a quello di entrambi i parolieri di Lucio Battisti, uno dei suoi idoli di quand’era ragazzo.
Dopo una lunga parentesi artistica dedicata, dalla fine degli anni Novanta in poi, al progetto Mystic Diversions (nel quale non appariva con il suo nome), molto apprezzato dagli amanti della musica lounge e ambient, Mike Francis era tornato in pista nel 2007 con ”Inspired”, un disco diviso tra cover (tra cui ”Someone like you”, di Van Morrison) e brani inediti.
Il destino ha voluto che la giostra abbia fatto l’ultimo giro ad appena una settimana di distanza dalla pubblicazione di un suo ”best”: una raccolta doppia che è un po’ il riassunto di una carriera che ha attraversato, pur tra fasi alterne, tre decenni di storia musicale italiana ed europea. Un disco che oggi ha il sapore di un triste addio.
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