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sabato 19 marzo 2016
STADIO, MISS NOSTALGIA
Con il senno di poi, possiamo affermare senza ombra di dubbio che del Sanremo 2016, oltre alle (poche) cose segnalate un mese fa, da salvare c’era sicuramente la vittoria degli Stadio. Quasi un Oscar alla carriera, che ha premiato il gruppo nato tanti anni fa come la band di Lucio Dalla, poi affermatosi autonomamente (ma quasi sempre all’ombra di qualcuno: si pensi per esempio alle colonne sonore per i film di Carlo Verdone, o alla collaborazione-amicizia con Vasco Rossi), ma al quale in tutto questo tempo era mancata un’autentica consacrazione.
La vittoria al Festival, che nelle ultime edizioni tendeva a privilegiare per il gradino più alto del podio le ragazze e i ragazzi emersi dai talent (l’eccezione: Roberto Vecchioni nel 2011, con “Chiamami ancora amore”), ha sanato questa carenza. E il nuovo album “Miss nostalgia” (Universal), prodotto da Saverio Grandi, è la ciliegina sulla torta di un tardivo risarcimento.
Gaetano Curreri, leader indiscusso del gruppo, ha svelato che la canzone vincente, “Un giorno mi dirai”, emozionanti parole che un padre rivolge alla figlia ormai cresciuta e alle prese con i dolori della vita, era stata presentata - e scartata - all’edizione precedente della stessa rassegna. Testo praticamente identico, giusto qualche parola diversa, abito musicale però più povero e meno curato. Fatte le opportune modifiche, il brano è passato dalla categoria dei non ammessi a quella di canzone regina. Le strane cose della musica, e di Sanremo...
Ma tutto l’album - quindicesimo in studio in trentacinque anni di carriera - è testimonianza di un gruppo che vive un suo autentico stato di grazia. Gli Stadio non scimmiottano le mode del momento, non giocano “a fare i giovani”, non strizzano l’occhio alle tendenze più aggiornate, senza le quale sembra quasi che un disco non possa passare per radio e tantomeno finire in classifica. Loro sono quello che sono, ci tengono a una sorta di riconoscibilità che però non significa restare sempre uguali a se stessi, nè essere refrattari al cambiamento, alle idee nuove, alla contemporaneità.
Da segnalare in “Noi come voi” il sax originale di Lucio Dalla. Senza il quale, molto probabilmente, gli Stadio non sarebbero mai diventati tali. Visto che il nome stesso della band pare sia stata una delle tante, brillanti idee dell’artista scomparso quattro anni fa. E c’è anche Vasco, con una piccola - ma fondamentale... - parte vocale in “Tutti contro tutti”. Fra gli altri brani: “Ti sto ancora cercando”, “Rimini”, “Copriti che fuori piove”, “Anna che non si volta” e la canzone del titolo.
La band è nel frattempo partita in tour. Data per ora più vicina, il 4 aprile a Padova.
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