domenica 14 agosto 2016

ZUCCHERO 8-10 a Lubiana

Undici prenotatissimi concerti all’Arena di Verona, fra il 16 e il 28 settembre. Poi via al tour mondiale: il Black Cat World Tour 2016, dal titolo dell’ultimo album uscito a fine aprile, che staziona da tempo ai vertici delle classifiche di vendita. Debutto il primo ottobre, a Stoccarda. E quasi subito una tappa vicina, sabato 8 ottobre a Lubiana, al palasport di Stožice. Spiccano due concerti a Londra, il 20 e 21 ottobre alla Royal Albert Hall. Ben tre a Parigi, il 6, 7 e 8 novembre all’Olympia.
Insomma, le cose continuano ad andare alla grandissima, per Adelmo Fornaciari in arte Zucchero, il nostro massimo blues-rocker da esportazione. Attualmente concentrato sulla scommessa delle undici date nell’anfiteatro romano di Verona. «L’Arena è un posto magico - ha detto in occasione del disco d’oro, che poi è diventato di platino, ricevuto ai Wind Music Awards per le vendite di “Black cat” -, è fatta in un modo tale che, nonostante la capienza di 12mila persone, ti sembra di toccarle tutte. È una mia suggestione. Ci sono altri teatri romani bellissimi, un altro a Nimes in Francia dove suoneremo nel 2017, ma non sono disposti come questo. Per me è come suonare a casa...».
Per l’occasione, il sessantunenne artista nato a Reggio Emilia ha pensato a una grande festa. «Sarà lo “Zucchero day”, con band che suoneranno blues nelle strade, una mostra fotografica. La mia parte però è solo artistica e non logistica; metterò a disposizione tutte le cose che ho, le foto più strane, dei filmati».
Con lui una band di tredici musicisti (quelli suoi storici, ma anche prestigiose new entry da New Orleans, Memphis, Nashville...), con cui sta provando sessanta canzoni: ne verrà fuori «la scaletta del concerto di due ore e mezzo, che cambierà ogni sera e sarà imperniata più o meno su una trentina di brani».
Sessanta milioni di dischi venduti in carriera, Zucchero torna con “Black cat” al sapore e alle atmosfere rock-blues di “Oro, incenso e birra”, il suo album più venduto (oltre otto milioni di copie nel mondo). Per farlo, si è avvalso della collaborazione dell’amico Bono, che ha scritto per lui il testo di “Streets of surrender (Sos)”, canzone contro l’odio scritta dopo la strage del Bataclan. Nel brano, la chitarra di Mark Knopfler, che compare anche in “Ci si arrende”. Produzione de luxe, che vede alternarsi T Bone Burnett, Brendan O’Brien e Don Was.
In carriera, “Sugar” ha collaborato con - in ordine alfabetico... - Bryan Adams, The Blues Brothers, Bono, Jeff Beck, Ray Charles, Eric Clapton, Joe Cocker, Miles Davis, Peter Gabriel, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Iggy Pop, Alejandro Sanz, Sting...
Nei concerti veronesi e nel tour mondiale che farà tappa a Lubiana, Zucchero presenterà dal vivo l’intero album. Dunque sotto con “Partigiano reggiano” (il brano che ha anticipato il disco), “13 buone ragioni”, “Ti voglio sposare”, “Ci si arrende”, “Ten more days”, “L’anno dell’amore”, “Hey Lord”, “Fatti di sogni”, “La tortura della luna”, “Love again”, “Terra incognita”, “Voci” e la citata “Streets of surrender (Sos)”. Ma i fan possono stare tranquilli: non mancheranno i grandi successi di una eccezionale carriera.
Nella band, preannunciata una nutrita sezione fiati. Scelta obbligata visto il tenore dell’album. «Mentre su “Chocabeck” - ha spiegato l’artista - erano altri tipi di fiati, non associati a quelli tipici del rhytm’n’blues, ed erano espressione del periodo “progressive”, beatlesiano come il corno francese, il basso tuba».
Ancora Zucchero: «La formazione prevede anche una violinista di fiddle che apporterà uno stile country alle canzoni. Riarrangerò i brani con questo nuovo sound, inserendo poi due coriste di New Orleans che vengono da un gruppo gospel, due batterie. Ci saranno anche due tastieristi, uno che si occupa solo dell'organo Hammond, e l’altro al pianoforte acustico “da muro”, che ha un suono molto ruvido».

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