lunedì 16 novembre 2009

TRIESTE: A DICEMBRE PIOTTA E CLAUDIO LOLLI


Uno è romano, l’altro è bolognese. Uno è un rapper figlio degli anni Novanta, l’altro è uno dei cantautori storici che hanno segnato gli anni Settanta. Uno ha un pubblico soprattutto di ragazzi, l’altro si rivolge a tutti ma è seguito soprattutto dagli ”ex ragazzi” nati nel suo stesso decennio, gli anni Cinquanta.

Questo per dire che Piotta (l’uno) e Claudio Lolli (l’altro) non potrebbero essere più diversi. Il calendario musicale triestino ha scelto di metterli assieme, l’uno vicino all’altro, in una sorta di ”due giorni” che si terrà nel capoluogo giuliano fra meno di venti giorni. Piotta sarà infatti per la prima volta a Trieste venerdì 4 dicembre al Raceway (Ippodromo di Montebello), Lolli ritorna dopo un’assenza di qualche anno sabato 5 dicembre al Teatro Bobbio, nell’ambito del festival Trieste Poesia.

Piotta - un tempo noto come ”Er” Piotta - è nato a Roma nel ’73, vero nome Tommaso Zanello. Il primo album, dopo varie prove discografiche, esce nel ’98 e s’intitola ”Comunque vada sarà un successo”. Dentro c’è anche quella ”Supercafone” che rimane il suo brano forse più noto. Nel 2004 partecipa anche al Festival di Sanremo con ”Ladro di te”.

A due anni da "Multi Culti", disco ricco di contaminazioni linguistiche internazionali, e reduce dall’itinerante ”Warped tour” statunitense (primo e finora unico italiano invitato alla manifestazione, che atteraversa gli States da est a ovest), il rapper di Montesacro è appena uscito con il nuovo album dal titolo "S(u)ono Diverso", nel quale mischia i suoni delle origini ad atmosfere e arrangiamenti più marcatamente rock.

E siamo a Claudio Lolli, uscito quest’anno con l’abum ”Lovesongs”. Il disco vede il cantautore bolognese - classe ’50, debuttò giovanissimo nel ’72 con ”Aspettando Godot” - dedicarsi per la prima volta interamente ai temi dell’amore. Con un lavoro molto curato anche dal punto di vista musicale, poichè i brani sono stati arricchiti dalle sonorità sperimentali del sassofonista Nicola Alesini e del chitarrista Paolo Capodacqua, che da anni accompagna Lolli dal vivo.

Il disco è arrivato a tre anni di distanza da ”La scoperta dell’America”, che a sua volta aveva seguito la rivisitazione - assieme ai calabresi trapiantati a Bologna del Parto delle Nuvole Pesanti - dello storico album del ’76 ”Ho visto anche degli zingari felici”. Canzone che lo scorso anno anche Luca Carboni ha riletto nel suo ”Musiche ribelli”.

Il ”Lovesongs tour” sarebbe dovuto partire a maggio, ma è stato rinviato per una frattura alla rotula dell’artista, che ha richiesto una lunga riabilitazione e gli ha impedito per mesi di esibirsi (ulteriori informazioni su www.storiedinote.com)

Nessun commento:

Posta un commento