sabato 9 marzo 2013

REMO ANZOVINO domani RaitreFvg, 17-5 al T.Miela di TS

Domani alle 9.45 su Raitre Fvg, con il concerto registrato il 17 novembre al Teatro Verdi di Pordenone. E poi venerdì 17 maggio al Teatro Miela di Trieste, nell’ambito del suo “Viaggiatore Immobile Tour”. Remo Anzovino ce l’aveva quasi promesso, un concerto triestino, quando un mese e mezzo fa ha presentato per noi questo tour sintetizzato nello slogan “Pordenone a New York e ritorno”. Con ripartenza alla volta di Londra, e poi Shangai, Hong Kong, Macao. Insomma, per il pianista e compositore (nonchè avvocato penalista) pordenonese la carriera ha cominciato ad andare veloce. Una spinta considerevole in direzione positiva è arrivata dall’album “Viaggiatore immobile”, accolto più che bene da pubblico e critica (come e più dei precedenti “Dispari”, “Tabù”, “Igloo”), e certo non soltanto per quelle belle foto di copertina firmate nientemeno che da Oliviero Toscani. Dice Anzovino: «Quello che all’inizio sembrava essere un handicap, col passare del tempo è diventata la mia forza. La forza della trasversalità, dell’essere quasi inclassificabile, di non sapere dove sistemarmi. Io faccio musica narrativa, scrivo piccoli racconti che parlano della nostra realtà di tutti i giorni, disegno sulla tastiera del pianoforte i volti degli esseri umani che incontro per strada. Le mie sono pagine bianche scritte dalla fantasia di chi ascolta. Certo, uso più linguaggi, dal rock al jazz, dal genere popolare a quello colto, a cose più eleganti. In questo sono contemporaneo». Il suo tour sta approdando in queste settimane nei principali teatri italiani: 14 marzo a Genova, 15 a Padova, 17 a Firenze, 20 a Napoli. A maggio, prima del concerto del 17 a Trieste, un sogno che si realizza: concerto a New York, al club Iridium di Broadway (inizialmente previsto per i primi di marzo), attualmente uno dei locali di riferimento della scena musicale newyorkese. «Per me - dice Anzovino - è davvero un sogno che si è realizzato. Un sogno che coltivo sin da quand’ero un ragazzino. Sono felice anche del locale, assolutamente trasversale, fra jazz e rock». Come lui.

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