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giovedì 22 gennaio 2015
JESUS CHRIST SUPERSTAR al Rossetti, trieste
«Non posso immaginare come sarebbero state la mia vita e la mia carriera se non avessi interpretato, al cinema e a teatro, il ruolo di Gesù. Di certo, non sarebbero state complete...».
Parla Ted Neeley, protagonista del “Jesus Christ Superstar” che approda stasera al Rossetti di Trieste. A settembre al Sistina di Roma e a ottobre all’Arena di Verona, il musical dei musical, la celebratissima opera rock ha ricostituito il cast originale dello storico film di Norman Jewison uscito nel 1973, visto e rivisto da milioni di spettatori in tutto il mondo. Per questa seconda stagione a teatro, il regista Massimo Romeo Piparo è riuscito nell’impresa di affiancare a Neeley - almeno per le prime date, per la prima volta dopo oltre quarant’anni negli stessi ruoli di allora - anche la Maddalena di Yvonne Elliman e il Ponzio Pilato di Barry Dennen.
Neeley, che cosa ricorda del film?
«Il periodo delle riprese in Israele è stato indimenticabile. Lavorare con un regista visionario come Norman Jewison è stata l’epifania della mia vita personale e professionale. Le amicizie che ho stretto e le esperienze che ho condiviso in quell’occasione, durante la lavorazione del film, sono state e tuttora rimangono le cose più importanti della mia vita».
Da che esperienze artistiche veniva?
«Devo molto alla famiglia da cui provengo. I miei genitori hanno sempre cantato con me, con mio fratello Jack e mia sorella Peggy, e proprio in quegli anni ho imparato ad apprezzare il piacere della musica e la magia che è in grado di elevare e illuminare le nostre anime».
Si è mai sentito “intrappolato” in questo ruolo?
«Mai. Il mio essere coinvolto in “Jesus Christ Superstar” è sempre stato un assoluto piacere per me. Ho condiviso questa esperienza con così tante persone piene di speranza, spero di poter continuare a farlo anche per gli anni a venire».
Com’è cambiato il suo Gesù in tutti questi anni?
«I cambiamenti sono inevitabili con il passare degli anni, a causa delle esperienze che si fanno o semplicemente della vita che va avanti. Diciamo che i cambiamenti sono venuti naturali, pur nel rispetto del modo originale in cui Andrew Lloyd Webber e Tim Rice hanno disegnato Gesù di Nazareth come un uomo che ha camminato sulla terra negli ultimi sette giorni della sua vita, prima della crocifissione e della resurrezione. Prima del miracolo, era considerato un saggio, un uomo di pace, amore e luce. Dopo, è stato colto l’aspetto divino. Ogni volta che in questi anni ho avuto l’onore di interpretarlo è stato per me come rinnovare questa esperienza spirituale».
Com’è stato ritrovare Yvonne e Berry?
«Stare nuovamente in scena con loro è stata forse l’ultima grande esperienza della mia vita, e di ciò sarò sempre grato a Massimo Romeo Piparo e alla produzione italiana che lo ha reso possibile».
Interpreterà Gesù ancora a lungo?
«Per me è un onore grandissimo interpretarlo ancora dopo oltre quarant’anni dal film, lo farò ancora fin quando il pubblico sarà abbastanza gentile e generoso da accettare la mia interpretazione».
Come l’ha accolta il pubblico italiano?
«In maniera fantastica, in tutte le città del tour. Sono rimasto colpito da quanti sono venuti a vederci e rivederci nelle repliche al Sistina di Roma. Ma l’accoglienza è stata notevole anche nelle tappe successive. È stata per tutti noi una grande esperienza».
Recentemente ha lavorato con Quentin Tarantino.
«Sì, mi ha voluto per un ruolo nel suo “Django Unchained”. È stata per me una grande esperienza e spero di poterla ripetere nel secondo episodio del film. Tarantino non è soltanto un artista eccezionale, ma è anche una persona incredibilmente positiva: uno spirito gentile e genuino, un caro amico».
Progetti?
«Come dicevo prima, non posso immaginare il futuro. Conosco solo quanto è attualmente programmato. Questo tour italiano finisce il primo febbraio. Poi torno negli Stati Uniti per portare in tour l’edizione rimasterizzata del film “Jesus Christ Superstar”. A giugno sono di nuovo in Italia, a Milano, per l’Expo. E poi dovrebbe esserci una prosecuzione del tour europeo di questo musical...».
“Jesus Christ Superstar” continua a confermarsi il musical più famoso e amato di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo vanta grandi numeri che raccontano un enorme successo: quattro diverse edizioni prima di questa, undici anni consecutivi in cartellone nei teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre un milione di spettatori, più di cento artisti che si sono alternati nel cast... Al Rossetti repliche fino a domenica.
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