mercoledì 2 dicembre 2015

FRANK GET, nuovo album

Il rocker triestino Frank Get (all’anagrafe Franco Ghietti) è inarrestabile. Fra un disco con i Ressel Brothers e una partecipazione nel New Jersey al “Light of day”, l’evento benefico sponsorizzato da Bruce Springsteen, ha trovato il tempo per un nuovo album solista, “Rough man”. Che presenterà dal vivo domani alle 21 al Teatro Miela. «Dopo più di trent'anni spesi a suonare in giro per il mondo - racconta Get/Ghietti - ho sentito il bisogno di fermarmi e rivolgere lo sguardo alle mie radici, alle storie dei luoghi e delle persone che mi hanno reso quello che sono e che vivono tuttora dentro di me». Tredicesimo album in carriera, che esce un anno dopo “To milk a duck!” con i Ressel Brothers, “Rough man” è scritto, suonato e prodotto interamente dal musicista triestino. E va detto che già al primo ascolto emergono con forza le influenze rock e blues che da sempre caratterizzano il suo suono. «Già con il gruppo - prosegue - avevo iniziato un lavoro di ricerca sulla figura e sulle opere del geniale inventore triestino d'adozione Joseph Ressel, che ritorna in questo disco nel brano “Joseph’s dream”. Mi è venuto dunque naturale scrivere i nuovi brani pescando nella storia del territorio e nel passato della mia famiglia». I brani profumano quindi di Trieste, di Istria: «Provenire da una terra in cui i popoli e le culture si sono sempre mescolati mi ha sempre fatto sentire cittadino del mondo e non appartenente a una nazione specifica dal momento che le mie radici sono istriane, slave, ungheresi e piemontesi. Ho cercato di raccontare alcune storie di cui la mia famiglia è stata testimone e protagonista diretta». In “Barbed wire” Frank Get ripercorre la tragedia legata al dover abbandonare la propria casa, la propria terra d'origine. In “Mine disaster” ricorda la tragica esplosione nella miniera di Arsia, in Istria, nella quale morirono 185 lavoratori. “In a heartbeat” è dedicata alle alterne vicende di Trieste, fra occupazioni militari e cambi di situazioni politiche. “Destination nowhere” racconta la storia del nonno di Frank Get, maresciallo alla sussistenza che dopo la disfatta di Caporetto riuscì ad assicurare il cibo ai commilitoni nonostante la disfatta. “Buffalo Bill” ricorda la venuta a Trieste, nel 1906, del cacciatore americano con il suo “Wild West Show”.

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