sabato 2 gennaio 2016

LIBRO SU NEIL YOUNG

In tempi non sospetti ha mollato prima le droghe (“The needle and the damage done”, l’ago e il danno fatto, stava nell’album “Harvest”, del ’72) e poi la bottiglia. Molto più recentemente, prima dei settant’anni, compiuti nel novembre scorso, ha ufficializzato il nuovo legame con l’attrice Daryl Hanna, conosciuta a una marcia di protesta per una delle tante giuste cause dei liberal americani, e motivo della fine dell’unione (dopo ben trentasei anni) con Pegi Morton. Lui è Neil Percival Young, canadese tosto e a modo suo geniale, artista versatile e punto di riferimento per generazioni di rocker. Nel ’67 della Summer of love, poco più che ventenne, lui già c’era, con i Buffalo Springfield, dopo i precoci esordi con gli Squires e i Mynah Birds. Poi, per una breve ma trionfale stagione, divenne il quarto di Crosby Stills & Nash. Abbandonati abbastanza in fretta, per abbracciare una lunga e importante carriera solista (o con i Crazy Horse), che per fortuna non si è ancora conclusa. Questa grande storia rock è narrata nel libro “(after) The Gold Rush” (Arcana, pagg. 340, euro 19,50), di Stefano Frollano e Fabio F. Pellegrini. Un viaggio biografico e musicale che parte dal natio Canada (infanzia passata a pescare nella sua Omemee, Ontario) e approda prima in California e poi sui palcoscenici di tutto il mondo. «Dopo tante riflessioni siamo potuti arrivare a definire le canzoni di Young come “poesie colorate”. Dopo un percorso meditativo, abbiamo capito che nella musica di Young confluiscono colori, pittura e poesia», scrivono gli autori. Cantante, chitarrista, autore, attivista politico, persino inventore (ha brevettato automobili e locomotive a impatto zero e altissimo tasso tecnologico). Trentasei album da solista - peraltro non tutti di prim’ordine - sono un patrimonio enorme da cui pescare, per seguire un itinerario artistico e musicale che ha segnato la musica degli ultimi decenni. Il più recente, “The Monsanto years”, uscito nel giugno scorso, denunciava guai e malefatte del colosso statunitense della biotecnologia. Ma nei festeggiamenti per i settant’anni è compreso anche un nuovo capitolo della serie “Archives”, tutta dedicata ai materiali storici: con “Bluenote Cafè” è il turno delle registrazioni dell’88. Fra i libri, oltre a quello citato, da segnalare altri tre volumi: “Come un uragano” (Minimum Fax, con le interviste storiche rilasciate ai giornali anglosassoni), “Special deluxe: Racconti di vita e di automobili”, di Eddy Cilia (Feltrinelli, ricordi legati ai modelli delle auto della sua collezione) e “Neil Young: American traveller” di Martin Halliwell (Reaktion Books, dedicato alla vita dell’artista “sempre in movimento”).

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