mercoledì 22 luglio 2009

SPRINGSTEEN A UD - 1


di CARLO MUSCATELLO

UDINE Siete pronti? La leggenda del rock, quello vero, è di nuovo fra noi. Per celebrarla come si deve, alcuni sono arrivati già ieri mattina. Provenienti con ogni probabilità dalla tappa precedente del tour, in questo caso Torino, per accaparrarsi i primi posti in fila davanti agli ingressi. Quelli che valgono la possibilità di vivere il concerto giusto sotto il palco.

Il palco, anzi, il megapalco è ovviamente quello dello Stadio Friuli di Udine, dove stasera si terrà il terzo e ultimo concerto italiano del tour mondiale 2009 di Bruce Springsteen. Sono attesi fra i 35 e i 40 mila spettatori. Di cui oltre la metà arriva dall’estero: Austria, Slovenia, Croazia, ma anche Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Serbia, Germania, persino Finlandia e Svezia. Da mezza Europa, dunque, per rendere omaggio al vero re del rock, nella tappa più vicina a quell’Europa dell’Est che stranamente non è toccata dalla tournèe.

Tournèe che - seguita alla pubblicazione a gennaio dell’album ”Working on a dream” - è partita il 30 maggio in Olanda, poi ha girato gli Stati Uniti per un paio di settimane, tornando in Europa il 27 giugno al Glastonbury Festival, in Inghilterra.

Per Springsteen - sessant’anni il 23 settembre, da oltre trenta il rocker più amato dagli appassionati - si tratta di un ritorno nel Friuli Venezia Giulia, a distanza di quasi tre anni dal concerto a Villa Manin dell’ottobre 2006. Quella volta erano accorsi in undicimila, per la prima volta del Boss in regione, all’epoca in versione bluegrass con i diciassette della Seeger Sessions Band, armati di chitarre acustiche, banjo, violini, armoniche, fisarmoniche, contrabbasso...

Stasera sarà un’altra storia. Una storia tutta rock. Visto che con Bruce sul palco ci sarà la vecchia e gloriosa E Street Band: Roy Bittan, piano e tastiere; Clarence Clemons, sassofono e percussioni; Nils Lofgren, chitarre; Gary Tallent, basso; Steve Van Zandt, alias Little Steven, chitarra; Max Weinberg, batteria; Soozie Tyrrell, violino e cori; Charlie Giordano, tastiere. Patti Scialfa, moglie e corista, stavolta è rimasta a casa.

Se ne sono accorti quelli che hanno assistito ai concerti di domenica a Roma e dell’altra sera a Torino. «È bello essere nella città più bella del mondo. Siamo venuti da mille miglia per mantenere la nostra solenne promessa: curare le nostre anime e costruire una casa di musica e rumore. Roma ha bisogno del rumore...», ha detto aprendo il concerto romano, facendo riferimento alle polemiche dell’anno scorso a Milano (e non a caso quest’anno il tour non fa tappa nella metropoli lombarda, sede nel giugno ’85 del leggendario debutto italiano del Boss...).

Poi, dopo un omaggio al Morricone di ”C’era una volta il West”, a Roma ha infilato una scaletta molto rock, in bilico fra passato e presente. Completa di una dedica all’Abruzzo terremotato presentando ”My city of ruins” (scritta ai tempi dell’11 settembre). Ma anche dell’abbraccio all’anziana madre di origine italiana, Adele Zirilli, salita sul palco in occasione di ”American land”, eseguita fra i bis.

L’altra sera a Torino il Boss ha invece sorpreso tutti aprendo il concerto con alcune parole in un improbabile dialetto piemontese: «Mì i sun cuntent d'ese ambelesi con vojautri...», sono contento di essere qui con voi. Poi sotto con una scaletta che ogni sera è sempre diversa, e in questi concerti comprende spesso anche vecchi brani e cavalli di battaglia richiesti a gran voce, o con cartelloni, dal pubblico.

Chissà cosa s’inventerà stasera a Udine. Dopo che a Villa Manin, nel 2006, aveva celebrato le glorie dei vini locali sul palco. I dati delle prevendite ieri sera avevano superato quota 33 mila. Metà abbondante dall’estero, come si diceva, solo il 15% dal Friuli Venezia Giulia e il 30% dal resto d’Italia.

Altri biglietti saranno in vendita oggi alle biglietterie dello Stadio Friuli, situate all’ingresso della Curva Nord e aperte dalle 11 del mattino. L’inizio dello spettacolo - organizzato da Barley Arts in collaborazione con Azalea Promotion, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine e No Borders Music Festival - è annunciato per le 20.30, ma una mezz’ora di ritardo accademico è quasi certa, dunque difficilmente il Boss apparirà prima delle 21. La durata del concerto è di circa tre ore. Non si chiude quindi prima di mezzanotte. Dopo la tappa di stasera a Udine, il tour prevede cinque concerti in Spagna, con conclusione europea il 2 agosto a Santiago. Prima di tornare per un’appendice americana di cinque concerti, dal 30 settembre in poi, nel ”suo” New Jersey.

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