lunedì 23 aprile 2012

TEHO TEARDO firma le musiche del film "DIAZ"

«Ho scritto la musica di “Diaz” dopo aver letto la sceneggiatura e immaginando come potesse prendere forma una realtà così cruda e spietata come quella descritta. Ho sentito la necessità di indagare il tempo prima e dopo i pestaggi, due momenti il cui intervallo mi pareva eterno...».
Parla Teho Teardo, che firma la colonna sonora di “Diaz”, il film ispirato ai tragici fatti del G8 di Genova del luglio 2001. Il quarantacinquenne musicista pordenonese si dedica da oltre dieci anni alle musiche per il cinema e la televisione. Il David di Donatello e il Premio Ennio Morricone per “Il divo” di Paolo Sorrentino, ottenuti nel 2009, assieme alle candidature allo stesso David e al Nastro d’argento per “L’amico di famiglia”, “La ragazza del lago” e “Lavorare con lentezza”, lo hanno imposto negli ultimi anni come uno dei migliori e più ricercati autori di colonne sonore della scena italiana.
Stavolta, per commentare con i suoni le drammatiche vicende del film di Daniele Vicari, ha scritto per il Balanescu Quartet e la violoncellista Martina Bertoni melodie e suoni assolutamente contemporanei: dagli archi graffiati e suonati con le unghie per sostituire le tradizionali parti ritmiche fino alle melodie capaci di riprodurre anche musicalmente la tensione dei fatti narrati, la colonna sonora è un crescendo di emozioni. Fra i titoli: “C’est la guerre”, “I’ll be so glad when the sun goes down”, “Fallen”, “The model policeman”, “A perfect agitator”...
In questi giorni, il musicista pordenonese è impegnato a Berlino con Blixa Bargheld, leader degli Einstürzende Neubauten, per incidere un album che uscirà probabilmente l’anno prossimo. Dopo i due dischi, attesi per quest’anno, che Teardo ha realizzato tra Roma e Londra con gli Wire, storico gruppo punk inglese. Con loro suonerà il 2 giugno a Roma, a Villa Medici. Mentre il 6 maggio si esibirà al Dome di Londra, al “Never say when”, una delle rassegne più importanti di band sperimentali storiche per celebrare i trent’anni dell’etichetta “Broken flag”.

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