venerdì 3 marzo 2017

FNSI CONTRO LINGUAGGIO DELL'ODIO E PER LIBERTÀ INFORMAZIONE

di Carlo Muscatello* Il contrasto al linguaggio dell'odio, l'impegno contro la censura e per la libertà di informazione, la tutela dei cronisti minacciati, la richiesta di una efficace normativa contro le querele temerarie. Tutti temi che sono ai primi punti dell'agenda di lavoro del sindacato dei giornalisti, che dunque in questi mesi non è impegnato solo sul fronte dei rinnovi contrattuali e della gestione delle vertenze. Cominciamo dalla manifestazione “Parole O_Stili”, svoltasi a Trieste, alla quale hanno aderito Fnsi e Assostampa Fvg, firmando il manifesto contro il linguaggio dell’odio e della violenza, in rete ma non solo, che vi è stato presentato. Il sindacato unitario dei giornalisti – che ha patrocinato la manifestazione triestina assieme all’Ordine dei giornalisti Fvg – condivide i principi che ispirano il manifesto, perché rifiuta la facile strada delle censure, dei bavagli e dei “tribunali della verità”, per puntare invece sul rispetto, sulla formazione, sulla responsabilità, sulla volontà di contrastare sempre e comunque il linguaggio dell’odio e della violenza, dentro e fuori la rete. Una scelta che rientra nel percorso scelto da tempo dalla Fnsi, che infatti partecipa sin dall’inizio anche al progetto dell’associazione Carta di Roma, che da anni analizza e combatte i linguaggi di odio, discriminazione e razzismo. Per tutte queste ragioni la Fnsi proporrà ai ministeri competenti di promuovere nelle scuole e nelle università corsi di formazione e laboratori didattici, a partire proprio dalle proposte di Carta di Roma, di Parole O-Stili e di quanti hanno nel cuore i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione. Il sindacato dei giornalisti raddoppierà inoltre le proprie iniziative volte a contrastare e respingere le parole e le azioni ostili scagliate da più parti contro i cronisti e il diritto di cronaca, con l’unico obiettivo di intimidire chi tenta di illuminare le terre occupate da mafia, malaffare e corruzione. E passiamo al tema del diritto/dovere di cronaca. «Dal momento che abbiamo sempre contrastato e continueremo a contrastare qualsiasi pulsione censoria e qualsiasi forma di bavaglio non possiamo non sottoporre alla Sua attenzione l’inaudita ed irresponsabile campagna di denigrazione e delegittimazione in atto nei confronti del libero esercizio del diritto di cronaca». È uno dei passaggi della lettera aperta che la Fnsi ha inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i cui contenuti sono stati illustrati in una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche alcuni giornalisti costretti a vivere sotto scorta per via delle loro inchieste, come Michele Albanese, Federica Angeli, Paolo Borrometi, Marilena Natale, Sandro Ruotolo. E Nello Trocchia, a cui invece la scorta non hanno ritenuto di doverla assegnare, nonostante le intimidazioni subite.«In Italia come all’estero – dice il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso – si sta imponendo l’idea che si debba fare a meno dei mediatori dell’informazione. Idea che si traduce in ripetuti tentativi di eliminare il diritto di cronaca e la libertà di informazione. In America c’è il presidente Trump, in Italia siamo al 77.o posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa. E questo perché dobbiamo fare i conti con fenomeni come le minacce ai giornalisti, le querele e le richieste di risarcimento danni temerarie, nodi strutturali irrisolti come la mancanza di leggi sul conflitto di interessi e sulle concentrazioni editoriali o di norme che rendano davvero la Rai indipendente dalla politica». Tutto ciò limita la libertà d’informazione e questo a danno del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. «Per questo ci rivolgiamo al presidente Mattarella affinché eserciti la sua autorevolezza sul parlamento ed esorti con un suo messaggio la politica a trovare soluzioni tempestive ed efficaci contro questa serie di problemi», ha concluso Lorusso. Una prima risposta dalle istituzioni è già arrivata con la convocazione da parte del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a un tavolo di approfondimento sulle querele temerarie. Un primo passo, cui devono però seguire impegni concreti. «Siamo sempre stati contrari alle liste di proscrizione e sempre lo saremo, senza distinzioni di colore o di bandiera politica. L’attacco al diritto di cronaca è oggi insostenibile, inaudito e irresponsabile. I politici – dice il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti – devono capire che non possono scaricare sui cronisti le loro contraddizioni interne. I colleghi che sbagliano devono risponderne e ogni cittadino ha già a disposizione tutti gli strumenti necessari. Ma non si possono fare processi sommari a tutta la categoria. Non si possono invocare carcere e punizioni che limitino in alcun modo il diritto-dovere di fare informazione. Non si possono sopportare gli attacchi e gli insulti ai cronisti e ancora di più alle croniste, che ogni giorno vengono massacrate per il loro essere donne e madri, oltre che giornaliste». *presidente Assostampa Fvg, componente giunta Fnsi

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