lunedì 9 gennaio 2006

È stato senz’ombra di dubbio Vasco Rossi, il dominatore del rock italiano

nell’anno appena concluso. E lo è stato fino all’ultimo, grazie a «Buoni o

cattivi live anthology 04.05» (Emi), uno dei dischi più regalati per Natale,

sia nella versione cd doppio che in quella cofanetto con tre dvd oltre ai

due cd. Un’opera che rappresenta un’ulteriore lettura di un disco e di un

tour da record, che ha impegnato il nostro per due annate. E ha il merito, e

forse al tempo stesso il limite, di riprodurre perfettamente l’atmosfera dei

concerti del Vasco nazionale. Che sono da anni adunate di migliaia e

migliaia di fan, dimostrazioni di affetto e di dedizione e forse persino di

fede, occasioni nelle quali le canzoni del nostro sono quasi una scusa, un

spunto da lasciar spesso cantare per strofe e ritornelli interi dal popolo

vaschiano.

Lui spesso dà solo il via, eccita la folla, si lascia cullare dal coro dei
centomila. E riveste più che mai il ruolo del deus ex machina del rock

stellare di casa nostra. Fra i brani del doppio cd: «Cosa vuoi da me»,

«Sally», «Gli spari sopra», «Siamo solo noi», «Un senso», «Brava Giulia»,

«Dimentichiamoci questa città», ovviamente «Vita spericolata» e

«Albachiara».

E parlando di rock italiano il pensiero non può che tornare a quella che ne

è stata per tanti anni la band di punta, i Litfiba, che alla lunga non hanno

saputo sopravvivere alle controverse dinamiche personali. Un doppio cd a

prezzo speciale, «Litfiba ’99 Live» (Sony Bmg), con bella copertina di Mimmo

Rotella, fa affiorare la nostalgia e ce li restituisce al top del loro

fulgore. Quando Piero Pelù conduceva la danza e Ghigo Renzulli gestiva la

retrovia. «Regina di cuori», «Lacio drom», «El diablo»... Che energia! Altro

che adesso, quando la band senza il leader non lascia traccia, ma lo stesso

leader, da solo, non è mai più stato all’altezza delle premesse. Come

dimostra anche il recente «Piero Pelù Presente» (Warner), un best con due

inediti che non dice nulla di nuovo. Finirà che torneranno insieme,

vedrete...

Meglio allora il nuovo lavoro del siciliano Ivan Segreto, «Fidate correnti»

(Sony Bmg), che vedremo fra due mesi a Sanremo fra i giovani. A un anno dal

disco d'esordio, quel «Porta vagnu» che lo ha rivelato, si conferma cantante

sensibile e pianista di formazione jazzistica che potrebbe ripetere

l’exploit di Sergio Cammariere. Fra i brani: «Vola lontano», «Tingerei in

verde», «Allegra compagnia»...

E meglio anche la freschezza, la genuinità della prova d’esordio di Sabrina

Di Stefano, «Mi hanno detto che ero nata per essere felice» (Rca Records

Label). Una manciata di canzoni (fra cui spicca «Le cose vere», scritta con

Bungaro) che ne rivela la felice vena da cantautrice, un’originale cover di

«La bambola» di Patty Pravo, le esperte cure musicali di un gruppo di

jazzisti capitanati da Roberto Gatto.

E c’è ancora spazio per due vecchi leoni della canzone italiana. Il primo è

Riccardo Fogli, cui la vittoria di due anni fa al «Music Farm» televisivo

sembra aver donato nuova linfa. Il nuovo disco s’intitola «Ci saranno giorni

migliori» (Solomusicaitaliana), un titolo che è già tutto un programma per

questo bravo interprete cui è rimasta legata addosso la sindrome dell’ex

Pooh. L’altro è il pugliese/toscano Raf, che dà alle stampe la sua

«Collezione definitiva» (Warner): due cd con grandi e piccoli successi, da

«Self control» a «Infinito», passando per «Ti pretendo».

«Curtain Call - The Hits» (Universal) è la prima raccolta di Eminem. Il
bianco che ha preso la musica dei neri, il rap, l’ha riletta attraverso la

sua sensibilità e ne ha fatto un successo mondiale. Un po’ come Elvis aveva

fatto mezzo secolo fa con il rock... Il cd doppio ripercorre la sua carriera

- decollata nel ’99 e forte di 65 milioni di copie vendute, nonchè già

celebrata nel film autobiografico «8 Mile» - attraverso brani come «My name

is», «Stan», «Lose yourself»... Ci sono anche tre inediti («Fack», «Shake

that» e «When I’m gone»), la cui bontà sembra scacciare le voci girate su un

imminente ritiro dalle scene del rapper americano.

Ancora America con i newyorkesi Strokes, al terzo cd con questo «First

impressions» (Sony Bmg). Come nel debutto «Is this it» (era appena il 2001),

anche qui fresche melodie e sapienti riff. E il cantante Julian Casablancas

ha imparato la lezione dei grandi del passato. «Evening sun» e «Fear of

sleep» sono i brani che pulsano meglio.

Ancora America e ancora New York con la cantautrice Fiona Apple e un disco -

«Extraordinary machine» (Epic Sony Bmg) - che è stata una delle più belle

sorprese del 2005. Inizialmente bloccato dalla sua multinazionale, e poi

lanciato in prima battuta sul web, l’album coniuga atmosfere tipo music-hall

hollywodiano, lezioni di Joni Mitchell, arrangiamenti di grande eleganza ed

effetto. Brilla «O' Sailor», ballata sognante e ricca di pathos.

Chiusura con un’altra donna. La brasiliana Rita Lee si cimenta, nel cd

«Bossa’n Beatles» (Deck Venus), con l’inarrivabile repertorio lasciatosi dai

Fab Four. Lo fa, come dichiara già nel titolo, attingendo ai suoni della sua

terra e rileggendo con voce calda e ispirata capolavori come «With a little

help...» e «Michelle». Bella operazione, all’insegna della contaminazione

fra quanto di meglio ci ha lasciato musicalmente la seconda metà del

Novecento.

DE ANDRE'. Un cofanetto, tre cd, 54 canzoni, un libretto con  testi e foto... Insomma,
i motivi per riservare un posto sullo scaffale a quest’opera non mancano. Se

di solito siamo abituati a guardare con sospetto al fiorire di antologie e

raccolte varie, qui il discorso è diverso. Siamo in presenza di una parte

della storia della canzone - e della cultura - italiana. Di Faber ritroviamo

allora alcune delle opere più importanti, dalle origini fino ai capolavori

degli anni '80 e '90: da «Via del campo» a «Bocca di rosa», da «La guerra di

Piero» a interi frammenti tratti da album come «La buona novella» o «Non

all'amore né al cielo». Più l’inedita «Cose che dimentico», versione live

del ’97 cantata con il figlio Cristiano. Commovente.

DISCHI DEL SOLE. «I dischi del sole» hanno raccontato negli anni Sessanta e Settanta la
storia della musica popolare e di protesta italiana. Ora tornano in un

cofanetto che comprende un cd e un dvd. Nel primo ritroviamo le canzoni di

Caterina Bueno, Ivan Della Mea, Giovanna Marini (nella foto), Paolo Ciarchi,

Gualtiero Bertelli, Paolo Pietrangeli. Ma anche Fausto Amodei, Dario Fo con

Fiorenzo Carpi, il Canzoniere del Lazio, Rudi Assuntino, Laura Betti... Nel

dvd c’è il film «I dischi del sole», un prezioso documentario di novanta

minuti firmato da Luca Pastore. Che racconta con garbo e partecipazione

un’Italia che non c’è più.

 


 

 

 



 

Nessun commento:

Posta un commento