BERTE'
Lei è una «per cui la guerra non è mai finita». Una donna in lotta contro tutto e tutti, convinta che al mondo sia in atto una congiura ordita da qualcuno contro di lei. Lei che non è, né mai è stata una signora. Ma è stata - e forse in parte è ancora - la più importante voce e personalità rock al femminile di casa nostra. Loredana Bertè, classe 1950, nata a Bagnara Calabra, sorella della compianta Mia Martini, ha ormai alle spalle una carriera discografica ultratrentennale. Che merita di essere ricordata in questo cofanetto-monumento intitolato «Bertilation» (Edel). Due cd e altrettanti dvd che alternano capolavori assoluti ed episodi minori, ma la cui apertura non poteva non essere dedicata al brano portato fra mille polemiche all’ultimo Festival di Sanremo: «Musica e parole». Del Festival 2008, secondo molti, plagio o non plagio, Loredana è stata la vincitrice morale. Per la grinta, per la personalità, per la bellezza della canzone, per l’interpretazione superlativa, per il duetto da antologia con Spagna... E dire che l’avventura sanremese era cominciata male - con l’abbandono del direttore d’orchestra Stefano Balzan per «divergenze artistiche» - e finita peggio, col pasticcio del brano che in realtà era già stato inciso. E la conseguente squalifica per plagio (laddove sarebbe stato più giusto parlare di «remake»...), con la possibilità però di esibirsi ugualmente nelle serate successive.
In quell’occasione il pubblico ha avuto la riprova che oggi la cantante calabrese è soprattutto una donna sola, in crisi, depressa, cui le cose della vita hanno fatto pagare a caro prezzo il successo ottenuto. Un’artista che sperava nel Festival per risollevarsi, anche economicamente. E invece è incappata nella storia incredibile di una canzone che era già stata pubblicata vent’anni fa, con un testo diverso («L’ultimo segreto», 1988, Ornella Ventura).
Gli autori, l’ex chitarrista della Formula 3 Alberto Radius e Oscar Avogadro, se ne erano incredibilmente scordati ed ecco fatto il pasticcio. Rimane il fatto che la sua canzone e la sua interpretazione sono state le cose migliori del Sanremo 2008. E che la Bertè, sul palco dell’Ariston, ha saputo comunque regalare al pubblico emozioni vere.
Ora quella canzone apre «Bertilation», cofanetto a prezzo speciale contenente ventotto grandi successi della cantante calabrese. Nei dvd le immagini sono tratte da due esibizioni dal vivo datate 13 febbraio 1980 e 9 settembre 1984. Erano decisamente gli anni migliori della cantante, come testimoniato anche da questi documenti visivi e sonori che permettono all’ascoltatore di ripercorrere la carriera artistica di Loredana.
«Sei bellissima» e «Dedicato», «E la luna bussò» e «Savoir faire», «Il mare d’inverno» e «Per i tuoi occhi». E ancora «Ragazzo mio», «Una sera che piove», «Petala», «J’adore Venice», «Banda clandestina», «Quanto costa dottore», «Full circle»... Non manca «Strade di fuoco», tratta dal «Baby Bertè Live 2007», il tour che ha accompagnato lo scorso anno l'uscita dell'omonimo album. E tra gli extra spunta anche un'intervista che ci aiuta, dopo tanti anni, a conoscere un po’ meglio questa protagonista complicata ma di primissima grandezza della miglior musica italiana.
Una volta ha detto: «Fin da piccola ero contro qualcuno e contro qualcosa. Già quando avevo cinque anni volevo andarmene di casa. Quando se ne andò mio padre io dissi: "Speriamo che se ne vada anche mia madre". Invece mia madre non se ne andò e a dodici anni me ne andai io...». E da lì cominciò tutta la storia.
LIGABUE Ligabue torna alla carica. Dopo «Primo tempo», uscito nel novembre scorso, il 30 maggio arriva anche «Secondo tempo»: assieme, i due dischi costituiscono il suo primo «best» in vent’anni di carriera.
Stavolta tocca a canzoni del periodo fra il ’96 e il 2005. Inoltre ci saranno tre inediti e uno di questi sarà «Ho ancora la forza», di Francesco Guccini, già pubblicato e premiato come canzone dell’anno all’edizione 2000 del Club Tenco. Il rocker di Correggio ne ha fatto una sua versione per testo, arrangiamenti e produzione.
In attesa di suonare negli stadi italiani (partenza il 4 luglio dallo Stadio San Siro di Milano, data esaurita in prevendita, con replica il 5 luglio), Ligabue sta tenendo un giro di concerti in Europa (ha debuttato il 7 aprile ad Amsterdam), accompagnato da una band rinnovata in buona parte e con Corrado Rustici nella veste di produttore musicale. Rustici ha già firmato la produzione di «Niente Paura» e «Buonanotte all’Italia», i due inediti che, assieme ai classici del Liga, hanno decretato il successo di «Primo tempo».
Scrive Ligabue nel sito ligachannel.com: «”Secondo tempo” avrà una confezione che conterrà sia un cd con le canzoni del ”best”, sia un dvd con i videoclip relativi. Anche se è già stato pubblicato da Guccini, ”Ho ancora la forza” è un vero e proprio inedito perchè, oltre a essere totalmente un altro pezzo dal punto di vista degli arrangiamenti e della produzione, mi sono anche permesso di modificare il testo adattandolo a me. Non credo che sarà il primo singolo, ma mi è venuta voglia di dire quello che c'è nella canzone per gli stessi motivi per cui l'ha fatto Francesco all'epoca in cui l'ha inserita nel suo album».
«Per la prima volta da quando faccio concerti - conclude Ligabue - non sarò io il produttore musicale degli show: lo sarà Corrado Rustici, che ha avuto carta bianca nelle scelte e ha abbastanza rivoluzionato il gruppo di persone che suonerà con me».
Della vecchia band, ad accompagnare Ligabue ci saranno Fede Poggipollini e Niccolò Bossini cui si aggiungeranno quattro musicisti americani.
TROISI Massimo Troisi è scomparso nel giugno ’94. È stato attore, regista, sceneggiatore, ma anche poeta. È questo il lato artistico cui il suo amico di sempre Enzo Decaro ha voluto rendere omaggio con questa raccolta di dodici poesie scritte da Troisi e musicate da Decaro insieme ad altri amici musicisti jazz: Rita Marcotulli, James Senese, Paolo Fresu, Fabio Treves... «Nel cassetto - spiega l’attore - avevo alcuni suoi scritti e una piccola musicassetta, un'Agfa 30. Ho pensato di musicarli e ho chiesto ad alcuni amici di aiutarmi. Tutti mi hanno ringraziato per averli chiamati a partecipare al progetto». Sono quadretti dalla vena a tratti acerba ma genuina e profonda, che ci riportano un grande artista scomparso davvero troppo presto.
ST.CLAIR Particolare la storia di questo cantante di colore di origine americana, che comincia la carriera a San Francisco ma poi viene notato in una serata in un club romano. Da lì prende le mosse questa produzione italiana e internazionale al tempo stesso, di gran classe ed eleganza. Ottime le doti interpretative dell’artista, dotato di una voce calda e nera al punto giusto. Con lui torna il Philadelphia Sound degli anni Settanta, suoni neri da cui presero le mosse nel decennio successivo gran parte della musica dance. Dieci brani inediti, scritti ed eseguiti da St.Clair con il produttore Giacomo Bondi, e due cover: «Wake up everybody» e «Lady love» (anche su singolo).
Ciao.. ho sentito parlare di Loredana Bertè....
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