giovedì 9 giugno 2011

STING A LUBIANA


Per rivederlo in Italia dobbiamo aspettare la fine di luglio: venerdì 29 sarà infatti a Venezia, nello scenario unico al mondo di piazza San Marco, e sabato 30 a Roma, all’Auditorium del Parco della musica. Ma il suo Symphonicity Summer Tour 2011 fa tappa oggi a un’ora di automobile da Trieste: Sting suona infatti stasera alle 20 a Lubiana, all’Arena Stožice (prevendite da Radioattività, 040-304444, oppure biglietteria@radioattivita.com).

Il tour dell’ex Police ritorna nella nostra zona dopo i successi ottenuti negli Stati Uniti, in Australia e nel resto dell'Europa. Con Gordon Matthew Thomas Sumner sul palco un’orchestra sinfonica e la band che lo accompagna da anni: Dominic Miller alla chitarra, Rhani Krija alle percussioni, Jo Lawry alla voce e Ira Coleman al basso.

Tutti assieme, musicisti classici e rock, per rileggere in chiave sinfonica i brani dell'ultimo disco “Symphonicity”, ma anche storici successi come “Roxanne” e “Every little thing she does is magic”, “Every breath you take” e “Next to you”, “Englishman in New York” e “I burn for you”.

Dopo il “reunion tour” di tre anni fa con i Police (dunque con i vecchi soci Andy Summers e Stewart Copeland), prosegue insomma anche dal vivo l'esperimento di commistione con la musica classica che il musicista inglese ha avviato nel 2006 con l’album “Songs from the labyrinth”.

«Non voglio essere condannato a rifare gli stessi brani nella stessa maniera e con lo stesso gruppo per il resto della mia vita», ha detto tante volte Sting, che sembra non aver più voglia, alla vigilia dei sessant’anni (è nato il 2 ottobre ’51 a Newcastle), di vestire i panni della rockstar.

«Reinventare le canzoni - dice l’artista, che vive buona parte dell’anno nella sua tenuta a Figline Valdarno, in Toscana - che sono state i cardini della mia carriera musicale, dal vivo e in studio è, stato molto divertente. Il mio desiderio più vero è che quest'esperienza mi porti ora a scrivere nuove canzoni in collaborazione con l'orchestra sinfonica».

Ancora il bassista: «Ho sempre avuto affinità con la musica classica. Da giovane ho studiato il repertorio per chitarra classica e faccio ancora pratica giornaliera, suonando alcuni brani di Bach, pezzi dalle suite per violoncello, gli spartiti per violino e, ovviamente, le suite per liuto. Lo faccio per divertimento personale. Sedersi ai piedi di un maestro, leggere a interpretare le sue note, guardare e ascoltare le straordinarie scelte che prese come compositore, è molto vicino alla devozione religiosa».

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