sabato 25 febbraio 2006

Strano assai. Mancano poche ore a Sanremo e per ora nessuna polemica. Giusto quella polemicuccia della vigilia, quando l’escluso Al Bano ha denunciato: «Mi volevano solo a patto di ricostituire la coppia canora con Romina Power...». Quisquilie.
E poi quelle due cosette. L’invito a Schwarzenegger, subito ritirato dopo che alcuni - fra cui la stessa Victoria Cabello, da cui ci si aspetta l’unico pepe della maratona - hanno parlato delle «mani sporche di sangue» del governatore della California, terra di esecuzioni capitali e non più da sognare. E quella cosuccia ancor più irrilevante di Anna Oxa, che ha tentato di tener segreto fino all’ultimo il testo della sua canzone «Processo a me stessa», nonchè il nuovo look (rifiutando anche la tradizionale foto di gruppo per la copertina di Sorrisi e Canzoni) cui affida tanta parte delle sue fortune. Nessuno invece si volta per strada per quel «affan...» che infioretta un verso della canzone di Dolcenera, «Com’è straordinaria la vita», già data fra le favorite della vigilia.
Niente, insomma, rispetto alle belle polemiche e a volte anche agli scandali del passato. Sarà che questo 56.o Festival di Sanremo - che comincia domani sera, diretta tivù su Raiuno, nell’abituale cornice del Teatro Ariston - capita nel bel mezzo di una campagna elettorale modello 1948, nonchè in un momento mica da ridere pure a livello internazionale. O sarà che il primo Sanremo affidato alla conduzione di un comico, il ruspante ma innocuo Giorgio Panariello, arriva giusto un anno dopo gli irripetibili ascolti-monstre di quello targato Bonolis. Fatto è che stanno tutti tranquilli, aspettando domani sera.
Quando saranno due donne, Nicky Nicolai e la citata Dolcenera, ad aprire il festivalone. La Nicolai, che l'anno scorso ha vinto nella categoria Gruppi, sarà la prima artista a salire sul palco dell'Ariston, per cantare «Lei ha la notte». Stavolta senza il marito jazzista Stefano Di Battista. Poi tocca all’ormai famigerata Emanuela Trane, ventotto anni, pugliese, che per il nome d’arte si è ispirata nientemeno che a una canzone di De Andrè, «Dolcenera», appunto. Lei ha vinto Sanremo Giovani nel 2003, «Music Farm» nel 2005, e ora torna all’incasso nella città dei fiori. Ce la farà? Forse, comunque un posticino sul podio non glielo leva nessuno...
Dopo le due signore, sarà la volta dei primi due gruppi in gara: i Ragazzi di Scampia con Gigi Finizio e la loro «Musica e speranza» (inseriti non si sa bene a che titolo fra i big) e l’israeliana Noa col milanese Carlo Fava e il Solis String Quartet («Un discorso in generale»). Tocca a due uomini: il vincitore morale - per quanto non in gara - dell’anno scorso Povia (canta una filastrocca il cui titolo è già tutto un programma: «Vorrei avere il becco») e il vincitore di qualche anno fa Ron, con «Noi non possiamo cambiare il mondo».
Completeranno la prima serata Simona Bencini (l’ex cantante dei Dirotta su Cuba propone «Tempesta», scritta da Elisa), Spagna («Noi non possiamo cambiare»), i Sugarfree («Solo lei mi dà»), Mario Venuti con gli Arancia Sonora («Un altro posto nel mondo»), Alex Britti («Solo con te»), Luca Dirisio («Sparirò»), la citata Anna Oxa, Anna Tatangelo («Essere una donna»), i Nomadi («Dove si va»), Zero Assoluto («Svegliarsi la mattina»), Gianluca Grignani («Liberi di sognare») e Michele Zarrillo («L'alfabeto degli amanti»).
Sempre nel corso della prima serata saranno presentati i dodici Giovani in gara: Ameba 4, Andrea Ori, Deasonika, Helena Hellwig, Ivan Segreto, L’Aura, Riccardo Maffoni, Simone Cristicchi (più noto di alcuni presunti big...), Virginio, Antonello, Antonino Tiziano Orecchio e Monia Russo.
Ad aprire martedì la seconda serata, sarà invece Anna Oxa, cui seguiranno Sugarfree, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo, mario Venuti & Arancia Sonora, Ron, Nicky Nicolai, I Ragazzi di Scampia di Gigi Finizio e Povia. La parola passerà quindi di nuovo ai Giovani. Dopo la pausa «calcistica» di mercoledì primo marzo, la terza serata di giovedì sarà tenuta a battesimo da Simona Bencini, seguita da Nomadi, Alex Britti, Spagna, Zero Assoluto, Michele Zarrillo, Dolcenera, Noa con Carlo Fava & Solis String Quartet, Luca Dirisio. Sarà poi la volta dei Giovani.
Il meccanismo prevede ogni sera delle eliminazioni in ogni gruppo. Dei sei Uomini, delle sei Donne, dei sei Gruppi e dei dodici Giovani in gara, arriverano alla finalissima di sabato soltanto due per ogni raggruppamento. E teoricamente la vittoria finale potrebbe andare anche a un nome passato attraverso la lunga selezione dei Giovani. Un fatto già successo in passato, per esempio con Tiziana Rivale («Sarà quel che sarà», 1983), con i Jalisse («Fiumi di parole», 1997), con Annalisa Minetti («Senza te o con te», 1998).
Intanto, va segnalata la dichiarazione dell’altra donna del Festival di quest’anno, quella più rassicurante, al secolo Ilary Blasi in Totti: «Il treno di Sanremo passa una sola volta nella vita e io l'ho preso - dice la moglie del Pupone infortunato d’Italia, anche lui atteso in riviera, con tanto di stampelle e prevedibile standing ovation -. Mi ci sono proprio buttata...».
Per Panariello e le due signore<WC1> ci potrebbe essere anche un ingresso al Teatro Ariston su un carro fiorito con una barca a vela al centro, trainato da un trattore guidato dallo stesso comico. Insomma, che il circo cominci. Tanto, circo più circo meno...

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