ANTONELLA RUGGIERO / MODENA CITY RAMBLERS
Mentre Udine si prepara a diventare la capitale dell’estate rock 2009 (basti pensare al tris Madonna, Springsteen, Coldplay...), Trieste si rende conto che a certi livelli non sa e non può competere. Ha comunque la possibilità di consolarsi in due maniere: mettendosi in viaggio verso il capoluogo friulano, ma anche verso la capitale slovena e quella croata; e curando tutta una serie di appuntamenti di nicchia, che non spostano grandi numeri ma garantiscono un buon livello qualitativo.
Stasera ne abbiamo addirittura due, di questi appuntamenti. Praticamente in contemporanea, a poche centinaia di metri di distanza, vanno infatti in scena i concerti di due importanti protagonisti della musica italiana. Alla Sala Tripcovich, alle 20.30, Antonella Ruggiero propone assieme all’Orchestra Sinfonica Fvg diretta da Valter Sivilotti - a conclusione di un breve tour regionale che ha toccato venerdì Cormòns e ieri sera Udine - lo spettacolo ”Canzoni italiane tra le due guerre”. Al Teatro Miela, alle 21.30, nell’ambito della rassegna ”Made in Miela”, sono di scena i Modena City Ramblers.
La Ruggiero è un’artista che ha alle spalle una carriera decisamente particolare. Genovese, classe ’52, colei che da ragazza veniva chiamata Matia (e con questo nome pubblicò nel ’74 il suo primo, ormai introvabile, 45 giri) è stata dal ’75 all’89 la cantante e il simbolo stesso dei Matia Bazar. Gruppo che ha scritto la storia della musica leggera italiana, con brani come ”Ma perché”, ”Solo tu”, ”Per un'ora d'amore”, ”Stasera che sera”, ”Cavallo bianco”, ”Il video sono io”, ”Mister mandarino”, ”Ti sento”, ”Vacanze romane”...
Una lunga pausa di riflessione e poi la carriera solista, con album come ”Libera” (nel ’96, anno in cui la cantante apriva i concerti italiani di Sting) o ”Sospesa” (’99), brani come ”Amore lontanissimo” (seconda al Festival di Sanremo del ’98) o ”Non ti dimentico” (ancora seconda al Sanremo ’99).
La svolta nel 2001, con l’album ”Luna Crescente - Sacrarmonia”, realizzato con l’Arkè Quartet e incentrato sulla musica sacra e classica. Segue un tour in chiese, basiliche e teatri, in Italia e all'estero, con un concerto dedicato alle musiche sacre di tutto il mondo.
In questi anni la cantante genovese non dimentica la musica leggera (torna a Sanremo nel 2003, nel 2005 e nel 2007, portando a casa anche dei buoni piazzamenti), ma si dedica sempre più a un repertorio sperimentale, o comunque di non facile consumo. Dalla musica sacra ai canti popolari alpini (lo spettacolo ”Echi d'infinito - La montagna canta”), dall’omaggio ai cantautori storici della sua città (”Genova, la Superba”, con classici di Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Ivano Fossati, Gino Paoli, i New Trolls...) a quello ad Amalia Rodrigues e al fado portoghese, fino a questo spettacolo che stasera va in scena alla Tripcovich e che la Ruggiero sta portando in giro per l’Italia fra quasi tre anni.
”Canzoni italiane tra le due guerre” è nato infatti nell’estate 2006, quando in un concerto propose alcuni brani composti fra il 1915 e il 1945, cioè il periodo fra i due conflitti mondiali. Nacque allora l'album "Souvenir d'Italie", che recupera in chiave jazzistica brani composti nella prima metà del secolo scorso: da ”Parlami d'amore Mariù” di Cesare Andrea Bixio (lanciata nel ’32 da Vittorio De Sica nel film ”Gli uomini, che mascalzoni”) a ”Non ti scordar di me”, portata al successo nel ’35 da Beniamino Gigli, da ”Valzer della povera gente” a ”L'uccellino della radio”, fino alla classicissima ”'O surdato 'nnamorato”. Nel concerto, Antonella Ruggiero ripropone questi classici ma anche i tanti successi della sua poliedrica carriera.
Poco più in là, al Teatro Miela, stasera suonano per la prima volta a Trieste i Modena City Ramblers, nati nel ’91 come gruppo di folk irlandese e poi diventati col passar degli anni - e dei dischi, e dei concerti - una delle formazioni folk-rock più amate dal pubblico di casa nostra. Mischiando Irlanda ed Emilia, storie della Resistenza e degli anni Settanta, i Modena propongono una musica che non dimentica mai l’impegno sociale e politico.
Il loro nuovo disco, l’undicesimo in carriera, seguito a ”Bella ciao - Italian Combat Folk for the Masses”, s’intitola "Onda Libera" e sostiene l'associazione di Don Ciotti contro tutte le mafie. Attualmente, dopo l’incidente stradale costato la vita a Luca Giacometti (e dopo l’uscita di Stefano ”Cisco” Bellotti), il gruppo è formato da Arcangelo "Kaba" Cavazzuti (tastiere, batteria, percussioni, chitarra), Franco D'Aniello (tin whistle, flauto, tromba), Massimo "Ice" Ghiacci (basso, chitarra), Francesco "Fry" Moneti (chitarra, violino, mandolino), Davide "Dudu" Moranti (voce, chitarra), Betty Mezzani (voce, chitarra), Roberto Zeno (batteria, percussioni, tastiere, mandolino) e Leonardo Sgavetti (fisarmonica e tastiere).
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