venerdì 10 settembre 2010

DALLA e DE GREGORI A UDINE
Trentuno anni dopo, Lucio Dalla e Francesco De Gregori tornano a Udine. Ognuno per conto suo, in tutto questo tempo, ci sono venuti tante volte. Assieme, non capitava dal luglio ’79, quando il tour ”Banana Republic” fece tappa allo Stadio Friuli. Sabato alle 21, in piazza Primo Maggio, l’occasione è data da questo ”Work in progress 2010” che ha rimesso assieme due dei massimi protagonisti della canzone d’autore di casa nostra. ”Banana Republic” ebbe innanzitutto il merito di riaprire gli stadi alla musica dal vivo, dopo che per qualche anno ciò non era stato possibile per motivi di ordine pubblico. Attorno al ’77, anche i concerti erano infatti diventati teatro di guerriglie urbane (tristemente storica la molotov lanciata sul palco di Carlos Santana, durante il concerto milanese al Velodromo Vigorelli, forse l’ultimo di una star straniera per almeno un paio d’anni...). E a un certo punto organizzatori e artisti dissero basta. Musicalmente, il tour segnò la collaborazione dal vivo dell’allora ventottenne De Gregori con Dalla, all’epoca trentaseienne. Il primo aveva appena pubblicato ”Viva l’Italia” ed era alla vigilia del capolavoro ”Titanic”. Per il secondo, era l’anno dell’album omonimo che comprendeva gioiellini come ”Anna e Marco” e ”L’anno che verrà”. Indomma, due pezzi da novanta, nel pieno della loro creatività artistica. Che poi quella collaborazione, in concerto, si riduceva all’esecuzione a due voci di ”Ma come fanno i marinai”. Per il resto, ognuno faceva il suo concerto accompagnato dalla sua band. L’ulteriore collante era forse rappresentato dalla presenza sul palco di un Rosalino Cellamare appena diventato Ron, che cantava ”I ragazzi italiani”. Quel tour, da cui furono tratti un disco e un film, arrivò il 21 luglio del ’79 anche a Udine, che per l’occasione propose una delle giornate più piovose di quell’estate, con tanto di mezza tromba d’aria che nel pomeriggio mise a rischio tutta la baracca allestita al centro del campo, davanti alla tribuna centrale. Chi c’era ricorderà ancora i volonterosi addetti dell’organizzazione, artigianalmente armati di phon, che tentavano di asciugare le casse acustiche dell’impianto di amplificazione. Altri tempi... Trent’anni dopo, e stiamo parlando dell’anno scorso, Dalla e De Gregori si sono ritrovati in un momento delle rispettive carriere nel quale risalire assieme sullo stesso palco ci poteva anche stare. Nessuno dei due aveva qualcosa da perdere. Anzi. Il debutto è avvenuto il 22 gennaio di quest’anno, al Vox Club di Nonantola, provincia di Modena. Maggio è stato il mese delle dieci repliche tra Milano e Roma. L’estate non poteva che essere il tempo del tour vero e proprio. Che dopo aver attraversato mezza penisola, a settembre continua: dopo la tappa udinese, sono previste date a Brescia, Genova, Lucca, Bologna, di nuovo Milano, Rieti, Padova... E poi, magari a Natale, si sa già che arriveranno il disco dal vivo e forse il dvd, con dentro l'inedito "Non basta saper cantare" («ma dall'angolo della finestra la luna si è spostata, come la vita che passa, o che l'abbiamo passata, così tanto per vivere, senza farci del male, ma saper vivere non basta e non basta saper cantare...»). In questo concerto il brano è infilato verso il finale di una scaletta che di solito comincia con la versione strumentale di ”Over the rainbow”, classico della canzone americana, e poi prosegue con ”Tutta la vita”, ”Anna e Marco”, ”Titanic”, ”La leva calcistica della classe ’68”, ”Canzone”, ”Henna”. Non mancano abitualmente ”L’agnello di dio” e ”Piazza grande”, ”Gigolo” (versione italiana di ”Just a gigolo”, storico successo di Louis Prima) e ”Gran turismo”, ”Viva l’Italia” e ”Com’è profondo il mare”. Come abitualmente nel finale arrivano ”L’anno che verrà” e ”Rimmel”, ”La donna cannone” e ”Caruso”, ”I muscoli del capitano” e ”Buonanotte fiorellino”, ”4 marzo 1943” e ”Ma come fanno i marinai”. In mezzo a tutto questo bendiddio, non può certo mancare ”Santa Lucia”, la canzone che Dalla ha sempre invidiato a De Gregori, e dalla cui esecuzione a due voci, l’estate scorsa, sembra sia nata la voglia di ricominciare. Pare infatti che il primo passo verso la reunion sia avvenuto proprio nell’estate 2009, quando il musicista bolognese ha allestito, in veste di regista, uno spettacolo a Solferino, per ricordare la battaglia che il 24 giugno del 1859 chiuse la seconda Guerra d’indipendenza. Invitò allora anche il cantautore romano, che partecipò all’evento cantando alcune sue canzoni legate alla storia del nostro Paese, e poi sulle strofe di ”Santa Lucia” («per tutti quelli che hanno gli occhi e un cuore che non basta agli occhi e per la tranquillità di chi va per mare e per ogni lacrima sul tuo vestito, per chi non ha capito...») scattò galeotto il canto a due voci. Rispetto a trentuno anni fa, la novità sta nel fatto che i due, l’istrione e il principe, entrano ognuno nelle canzoni dell’altro, in un godibile scambio di ruoli che rende l’evento davvero unico. Due ore di musica, trenta brani, molti dei quali già entrati nella storia della canzone italiana.

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