sabato 23 aprile 2011

ELISA AL ROSSETTI (2)

 
Un mese fa l’acqua, ieri sera il fuoco. Ma sempre di natura si tratta. Che per Elisa - tornata al Rossetti per il secondo spettacolo del tour “Ivy I & II” - rimane fonte primaria di vita e di ispirazione. La pioggia e gli scenari nordici lasciano sul fondale il posto al sole mediterraneo, ai colori caldi, agli zampilli di fuoco che salgono verso il cielo.

Teatro nuovamente tutto esaurito. Apre con “I never came” e “Nostalgia”, entrambe dall'album "Ivy". Sarà per il tema o per la primavera ormai inoltrata, ma l’atmosfera sembra più calda rispetto a un mese fa. Soprattutto quando arriva “Eppure sentire (un senso di te)”, scritta per la colonna sonora del film “Manuale d’amore 2” e poi pubblicata in “Soundtrack ’96-’06". Dopo un'inedita cover di "Ho messo via", di Ligabue, i cori dei fan diventano quasi da stadio. La partita è vinta, forse lo era anche prima di cominciare. Da “Lotus”, l’altro album legato alla natura già nel titolo, del 2003, vengono riproposti “Broken”, e poi “Interlude”, e ancora “Prayer”. Alla fine del primo tempo, "Together" diventa una danza tribale a piedi nudi.

Elisa canta, suona chitarra e piano, balla, è a suo agio nella lunga tunica elegante. Con lei la fidata band, capitanata da Max Gelsi al basso e dal suo compagno Andrea Rigonat alle chitarre. E come un mese fa, per mezzo secondo tempo, il coro di voci bianche Artemia, di Torviscosa.

Arrivano brani da ”Pipes & Flowers" e "Then comes the sun", gli album da cui dieci e più anni fa è cominciata tutta l'avventura della piccola grande Elisa Toffoli da Monfalcone: una voce da favola alla conquista del mondo. C'è spazio anche per episodi meno noti, come “Swan”, uscita solo su singolo nel 2005 dopo essere stata inserita in una colonna sonora di un film non memorabile. Alcuni brani in scaletta sono gli stessi del primo concerto, ma il pubblico gradisce ugualmente. Soprattutto quando arriva una confessione personale, intima come "Qualcosa che non c'è".

Indipendentemente dalle immagini sullo sfondo, la natura è elemento molto presente, quasi palpabile, nel concerto. Che cade nell’Earth Day, la Giornata mondiale della Terra, dedicata quest’anno alle foreste che stanno morendo come tutto il pianeta. “Il mio rapporto con la natura è molto forte e intenso - ha detto Elisa al “Sette” del Corriere della Sera -.Da lei traggo energia e ispirazione, perchè la sua bellezza e la sua potenza mi colpiscono più profondamente di un paesaggio urbano”. Difficile darle torto.

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