venerdì 22 aprile 2011

PATTI SMITH E CARMEN CONSOLI




ROMA La Terra chiama, Patti Smith e Carmen Consoli rispondono. E con loro rispondono almeno ventimila giovani e meno giovani che l'altra sera hanno gioiosamente affollato Villa Borghese per il concerto dell'Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra che in realtà si celebra oggi (e proprio stasera SkyUno trasmette una sintesi della kermesse romana).

Il rock è sempre stato sensibile alle tematiche ambientali, dai tempi dei grandi raduni degli anni Sessanta. Si pensi a una manifestazione come No Nukes, che nel '79 - dunque trentadue anni prima dell'apocalisse giapponese - raccolse molti artisti sotto le bandiere dell'antinucleare. Si pensi a icone del calibro di Bob Dylan, Joan Baez, Neil Young, che hanno spesso scritto e cantato di ambiente nel corso delle loro lunghe carriere.

A Roma, l'altra sera, apertura con la rock band Rain (fra i brani, "Il ponte di Mostar"), ma anche con Adriano Bono e Roberto Angelini. Fra centinaia di palloncini verdi, l'imprimatur più autorevole arriva con un videomessaggio di Peter Gabriel, da sempre attento ai temi dell'ambiente. «Ciò che abbiamo fatto all'atmosfera, al clima, al nostro pianeta è drammatico - dice l'artista inglese -. Dobbiamo impegnarci tutti. Potremmo fare molto di più. Se vogliamo tenere il pianeta in vita affinchè possa dare un futuro ai nostri figli, ai nostri nipoti e alle prossime generazioni, è arrivato il momento di agire. Tocca a noi farlo con decisione. Noi possiamo fare la differenza».

Ma l'attesa è tutta per Patti Smith e Carmen Consoli, due signore del rock diverse per storia ed età ma al tempo stesso in qualche modo simili, che con la loro presenza hanno voluto testimoniare concretamente il loro impegno su questo fronte. La poetessa e rockstar americana, nota per l'impegno ecologista, è un vero e proprio simbolo per il popolo della musica più attento alle tematiche sociali e ambientali. E come tale viene accolta ogni volta che mette piede in Italia, paese che ama moltissimo. Per lei, a Villa Borghese, un set breve con una formazione ridotta all'osso: giusto una manciata di brani, fra i quali non possono ovviamente mancare classici senza tempo come "Because the night" e "People have the power". Sufficienti a creare magia nell'aria.

Il vero concerto è però quello di Carmen Consoli. Accompagnata da band e sestetto d'archi, la "cantantessa" siciliana ha proposto alcuni cavalli di battaglia ("Venere" e "Non molto lontano da qui", "In bianco e nero" e "Fiori d'arancio", "L'ultimo bacio" e nei bis "Amore di plastica"), ma anche "Madre terra", in duetto virtuale con l'africana Angelique Kidijo sullo schermo, e la recente, splendida "Guarda l'alba". Elegante nell'abito nero e con la chitarra a tracolla, una Carmen mai così bella è sembrata perfettamente a suo agio in quella che dovrebbe essere la sua unica data italiana dell'anno. Alternando parole d'ordine contro le spese militari e le testate nucleari a battute in siciliano rivolte ai componenti del suo gruppo.

Per quanto riguarda l'Earth Day, Roma ospita l'evento ormai dal 2008. La prima edizione, in piazza del Campidoglio. ebbe come protagonisti Cesaria Evora, Vinicio Capossela e i Sud Sound System. L'anno dopo, in piazza del Popolo, fu la volta di Ben Harper e dei Subsonica. Nell'edizione dell'anno scorso il verbo dell'ambiente fu invece affidato a Pino Daniele e ai Morcheeba. Quest'anno, in concomitanza con la celebrazione dell'anno mondiale delle foreste, è arrivata quanto mai opportuna la decisione di spostare l'evento a Villa Borghese, il più popolare e importante polmone verde della capitale. Con la forza simbolica affidata alla musica, mai così importante come quando diventa testimonianza. «Se non ne avremo cura - è ancora Peter Gabriel che parla - la Terra sarà distrutta per sempre. Spero che prendiate tutto questo molto sul serio. Spero che tutti assieme riusciamo a trovare il modo per fare la differenza». E tanto per dare il buon esempio, visto che a volte anche i concerti rock consumano energia che potrebbe illuminare paesi interi, la manifestazione romana ha aderito al progetto Impatto Zero di Life Gate: le emissioni di anidride carbonica prodotte dal concerto saranno infatti compensate contribuendo alla salvaguardia e alla tutela di oltre 70 mila metri quadrati di foreste in Costa Rica. E noi cominciamo a spegnere le luci che non servono.

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