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sabato 8 giugno 2013
VASCO DOMANI A TORINO, A SETTEMBRE FORSE A TRIESTE
Vasco Rossi allo Stadio Rocco di Trieste a settembre? Per ora si tratta di una suggestione. O forse qualcosa di più. Gli organizzatori dicono di non saperne nulla, ma ormai fa parte delle regole del gioco: un megaconcerto - e quello del rocker di Zocca lo è, a tutti gli effetti - va annunciato al momento opportuno, in pompa magna, con amministratori e politici in bella mostra al fianco. Dunque per ora negano tutti.
Ma alla vigilia del ritorno del Blasco in concerto (domani e lunedì e poi il 14 e 15 giugno allo Stadio Olimpico di Torino, biglietti esauriti da tempo, carovane di auto e bus in partenza...), ci sono almeno tre ordini di motivi che ci fanno pensare che le possibilità di rivederlo a Trieste - a nove anni dall’ultimo show al Rocco, nel settembre 2004 - sono consistenti.
Primo: la ripresa settembrina del tour, da che Vasco è Vasco, è ormai una certezza. E dovrebbe esserlo anche stavolta, che i primi sette concerti sono concentrati in due sole città (dopo il poker sabaudo, tris al Dall’Ara di Bologna: 22, 23 e 26 giugno).
Secondo: il Nordest - ma anche Centro e Sud - non è toccato da questa prima tranche di date.
Terzo: Vasco ama molto il Friuli Venezia Giulia, dove in occasione dei tanti concerti degli ultimi anni si è fatto coinvolgere di buon grado anche in iniziative sociali e comunque non legate allo show.
Quarta e ultima carta, forse quella decisiva: lo Stadio Friuli di Udine non è disponibile a causa di importanti lavori di ristrutturazione. E dunque Trieste, dove lo Stadio Rocco - dopo il trionfo di Springsteen l’anno scorso - è ben più di una “seconda scelta”.
Dunque non resta che attendere. Intanto, il popolo del Vasco si prepara a questi primi sette concerti, a Torino e Bologna, del “Live Kom 013”. Il massimo rocker italiano torna in scena dopo due anni di assenza e dopo i malanni dell’estate 2011. Chi ci ha parlato giura che, superato lo spavento, il sessantunenne artista è quasi “un uomo nuovo”.
«Dalla musica - dice Vasco - ho avuto tanto, ho realizzato la mia favola rock e, a un certo punto, mi ero annoiato di tutto. Solo la musica ti permette di vivere un’esperienza straordinaria, condivisa da 50-70 mila persone allo stesso momento. Mi ero dimesso da rockstar, ma le dimissioni sono state respinte...».
Nel concerto, un mix di brani storici e canzoni di forte critica sociale. Come “Gli spari sopra” e “Delusa”, “C’è chi dice no” e “Mi si escludeva”. Signori, il Blasco è tornato.
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