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domenica 22 giugno 2014
PEARL JAM, oggi il concerto a TRIESTE
Oltre sessantamila ieri sera a San Siro, Milano; trentamila stasera allo Stadio Rocco, Trieste. Che sono rispettivamente il primo e il secondo stadio italiano che accolgono i Pearl Jam da protagonisti assoluti della serata. Da “headliner”, insomma, come si dice nel linguaggio dei concerti rock.
Sì, perchè prima di ieri sera Eddie Vedder e compagni avevano suonato diverse volte in Italia, ma soltanto due negli stadi, nel luglio ’93, a Verona (il vostro cronista c’era...) e a Roma, da “semplici” supporter degli U2, nello “Zoo Tv Tour”, dunque non da protagonisti.
Ieri a Milano, proprio come nelle due tappe d’apertura del tour europeo, pochi giorni fa ad Amsterdam, tre ore di grande musica e una scaletta di oltre trenta brani, tratti da un repertorio ormai classico e ultraventennale. Il tutto ovviamente condito da tanto entusiamo, sul palco, sul prato e nelle tribune.
La band di Seattle ha proposto - e con ogni probabilità proporrà stasera - tutti i suoi maggiori successi, dagli esordi dei primi anni Novanta fino alle ultime cose. E dunque un ventaglio che va dal primo fortunato album “Ten” del 1991 (pubblicato in Italia nel febbraio ’92, dieci milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti e oltre dodici in tutto il mondo), fino al recente “Lightning bolt”, decimo capitolo in studio della loro discografia, pubblicato nell’ottobre scorso, già disco di platino in Italia. Non sono ovviamente mancati autentici classici come “Alive” e “Better man”, “Jeremy” e “Even flow”, “Just breath” e i più recenti “Sirens”, “Mind your manners”, nonchè la “Lightining bolt” che ha dato il titolo all’ultimo disco.
Ancora una curiosità sul concerto milanese. Poco prima dell’inizio della partita dell’Italia con la Costa Rica, nel mezzo delle prove, Vedder è comparso sul palco con la maglia azzurra della nazionale italiana (per la precisione: la numero 10 di Antonio Cassano) e ha eseguito da solo il brano “Porch” per la gioia dei fan già presenti da ore, facendo il suo personale in bocca al lupo agli azzurri.
Anche il campione del mondo 2006 Marco Materazzi era fra il pubblico, come hanno mostrato i Pearl Jam con una foto, anzi, un “selfie” scattato negli spogliatoi e poi pubblicato sui loro account Twitter e Instagram. Come sappiamo, maglia azzurra e Materazzi non hanno però portato fortuna alla squadra di Prandelli...
L’Italia infatti ha perso ma hanno sicuramente vinto i Pearl Jam e il loro popolo. «Fintantochè riusciremo ad andare d'accordo almeno per una serata - ha detto Vedder dal palco di San Siro, prima di “Rocking in the free world” - noi vinceremo contro tutto...».
A Milano apertura con “Release”, seguita da “Nothingman”, “Sirens”, “Black” e “Go”. Inizio di scaletta dunque completamente diverso dai concerti dei giorni scorsi ad Amsterdam, dove la prima sera i Pearl Jam hanno aperto con “Pendulum”, “Nothingman”, “Breakerfall” e “Corduroy”, e la seconda con “Hard to imagine”, “Elderly woman behind the counter in a small town”. Ogni sera una scaletta diversa, dunque, per la gioia dei fan più appassionati. Ma anche con la conseguenza di rendere praticamennte impossibile fare delle previsioni per domani sera.
Nel concerto di ieri sera a San Siro, alla fine sono stati contati trentasei brani, che hanno pescato soprattutto da due album molto amati dal pubblico come “Vitalogy” e “No code”: fra “lati b” come “Sad” e perle soliste (“Setting forth”, dalla colonna sonora di “Into the wild”), fra chicche storiche (“Chloe dancer/Crown of thorns” dei Mother Love Bone) e cover inattese (“Let it go” dal cartoon Disney “Frozen”).
C’è stato spazio anche per cinque brani da “Lightning bolt”, compresi ovviamente i singoli “Sirens” e “Mind your manners”. Ma sono stati soprattutto classici come “Black”, “Corduroy”, “Given to fly”, “Rearview mirror”, “Daughter”, “Jeremy”, “Better man” e “Alive” a infiammare gli oltre cinquantamila di San Siro.
«Ho fatto tanti brutti sogni recentemente, così tanti che ora ho paura di chiudere gli occhi. Penso di aver letto troppi giornali. Ma ora che vedo tutti voi qui a Milano, è un grande sogno», ha detto Vedder ieri sera in italiano, lingua che evidentemente conosce abbastanza bene.
Non tutti sanno infatti che entrambi i matrimoni della rockstar di Seattle sono legati al nostro Paese: Eddie ha infatti sposato la storica fidanzata Beth Liebling nel ’94 a Roma, in Campidoglio (divorzio nel 2000), mentre la seconda e attuale signora, la modella Jill McCormick, sposata nel 2000, l’ha conosciuta a Milano (la coppia ha due figlie: Olivia nata nel 2004 e Harper Moon Margaret nel 2008).
Ma dopo tanta attesa, stasera lo Stadio Rocco sarà tutto per Eddie Vedder e compagni. Che sono Jeff Ament e Stone Gossard (i fondatori della band), Mike McCready e Matt Cameron, aiutati da Boom Gaspar (sorta di “membro aggiunto”) all’organo Hammond.
Gli ultimi biglietti di tribuna centrale e laterale sono disponibili dalle 10 alle casse dello stadio. Cancelli aperti al pubblico dalle 16. Poi alle 21 tocca alla musica. La grande musica, il rock sanguigno dei Pearl Jam, i cinque ragazzi di Seattle che hanno scalato il mondo. Prossime tappe del tour: il 25 giugno a Vienna, il 26 a Berlino, e poi Svezia, Norvegia, Polonia, Belgio, Inghilterra.
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