venerdì 16 giugno 2006

di Carlo Muscatello
TRIESTE «Ciao muli, come xè...?» Ci pensa il Mago Forest, abito blu e cravatta rossa, a lanciare l’urlo di battaglia che dà il via alla grande festa musicale del Festivalbar. Sono da poco passate le ventuno di ieri sera. Diecimila persone in piazza dell’Unità. Striscioni, telefonini usati per fotografare, cori da stadio...
Tutto è pronto. La sigla di Ligabue è già partita. La zona dietro il megapalco, fra i Duchi, il municipio e gli Specchi, è blindata che sembra di stare a qualche G8. Il pubblico è caldo, nonostante la pessima idea di fargli cantare, prima prima delle ventuno, quell’ameno motivetto che fa «Com’è bello far l’amore da Trieste in giù...», col fantasma di Raffaella Carrà che si materializza come per incanto.
Una telecamera, la cosiddetta «skycam», corre su un cavo teso fra il palazzo della prefettura e la fontana sotto il municipio. Un’altra, gli addetti ai lavori la chiamano «Jimmy Jib», sta su un lungo braccio metallico che parte a lato del palco e sfiora le teste dei giovanissimi accalcati nelle prime file. E poi c’è la «steadycam», portata a spasso da un operatore, per seguire da vicino i cantanti.
Già, i cantanti. Perchè in tutto questo caravanserraglio che sta dietro il palco (addetti ai lavori, ragazzoni più o meno nerboruti della security, operatori, parrucchiere, truccatori, uffici stampa...), si rischia di dimenticare che i protagonisti sono loro.
Eccoli, allora, presentati dalla statuaria «iena» Cristina Chiabotto (in jeans, tacchi super, generoso décolleté...) e dalla «pupona» Ilary Blasi (in shorts biancorossi e camicia rossa in voile), che affiancano un Mago Forest che, anche quando tenta di star serio, non ci riesce. Figuriamoci quando, più tardi, si presenta in accappatoio bianco...
Partono gli inglesi Darkness, con quella «One way ticket» che ha fatto parlare qualcuno dei nuovi Queen (che è un po’ come quando, al debutto degli Oasis, alcuni parlarono dei nuovi Beatles...). In piazza fa caldo. Ma con i salentini Negramaro la temperatura si alza ulteriormente. «Nuvole e lenzuola» è l’ennesimo singolo di successo della band bocciata a Sanremo Giovani 2005, ma poi consacrata come rivelazione dell’anno proprio al Festivalbar scorso. Il cantante è scatenato, scende dal palco, si avvicina ai ragazzi stretti dietro le transenne. Urla «Trieste balla...!», mezzo incitamento e mezza constatazione. Sì, perchè sui lastroni della piazza, quelli nuovi, quelli appena rifatti, quelli che ciononostante ogni tanto si sollevano, il popolo del Festivalbar balla. E balla alla grande.
Ancora musica. Tocca a Omar Pedrini, che torna in campo dopo l’aneurisma aortico che due anni fa a momenti lo mandava all’altro mondo. Non a caso il suo nuovo album s’intitola «Pane burro e medicine». Non a caso il pezzo che presenta è «Shock», che si apre con un omaggio ad Albertone Sordi con la citazione della «Marcia di Esculapio», di Piero Piccioni, dal film «Il prof. dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue». Appunto...
Ogni tanto, fra un brano e l’altro, c’è una pausa. Serve a inserire la pubblicità, qualche inserto, qualche spot... Stiamo o non stiamo registrando un programma televisivo? L’unica differenza, rispetto ad altre analoghe situazioni, è che qui il pubblico è pagante. Pagante e contento, a giudicare dagli applausi, dai cori, dagli urletti...
Che premiano gli inglesi Feeling («Sewn», ai vertici delle classifiche), l’italianissimo Cesare Cremonini col fido Ballo, reduce dai tempi dei Lùnapop («Le tue parole fanno male»), ma soprattutto un altro inglese, il bel Duncan James, quello dei Blue, reduce dalla diretta di «Trl» nel pomeriggio su Mtv dal Molo Audace, che fa impazzire le giovanissime con «Sooner or later», dal nuovo album «Future past».
Arriva Gianna Nannini. Era in questa piazza anche vent’anni fa, quando il Festivalbar fece tappa a Trieste nell’anno delle uova alla Bertè e di Sabrina Salerno che entra in scena tutta ballonzolante (erano i tempi della dance all’italiana...) e scivola ingloriosamente proprio sulle uova spiaccicate sul palcoscenico. La toscanaccia vi torna sull’onda di un rinnovato successo, trainato dall’album «Grazie» e soprattutto dal singolo «Sei nell’anima». Un brano già entrato fra i suoi cavalli di battaglia, alla stessa stregua di «Fotoromanza» e «Bello e impossibile». Ieri sera ha presentato il nuovo singolo, intitolato semplicemente «Io». Intramontabile.
Dopo i Rio e dopo Skye (ex Morcheeba), scena tutta per Carmen Consoli, punta di diamante dell’attuale canzone rock al femminile italiana. Chitarra acustica a tracolla, lunga chioma sulle spalle, canta «Signor Tentenna», dal nuovo album «Eva contro Eva», che l’ha vista </CP></CF><CF><CP>riscoprire le sue radici culturali e musicali che affondano in terra di Sicilia.
Poi è tempo di hip hop all’italiana con Mondo Marcio e i Finley, e ancora Bisbal, Novastar, James kakande, Bennato e Britti... Oltre alla puntata che Italia 1 trasmetterà il 20 giugno (quella del 27 si registra stasera), c’è infatti da registrarne mezza del 4 luglio. A che ora è finita la nottata musicale di ieri? Boh... È la televisione, baby.

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