domenica 4 giugno 2006

A volte, per riconciliarsi con la musica, con la canzone, bisogna inciampare su un disco come questa «Antologia» (Alabianca) di Giovanna Marini. Un vero e compiuto e appassionante autoritratto della studiosa classica che fu proprio Pier Paolo Pasolini, un giorno di tanti anni fa, a convertire alla musica popolare. Lei che studiava musica classica si trovò allora protagonista di una stagione culturale e politica irripetibile, testimoniata su vinile dai leggendari Dischi del Sole. Tanti anni dopo, è toccato invece a Francesco De Gregori, con cui ha firmato il disco «Il fischio del vapore», il compito di rivelare a un pubblico più giovane e più vasto Giovanna Marini, la sua ricerca sulla tradizione orale ma anche l’originale vena creativa che di essa è discendente diretta. Ritornano entrambe in questa raccolta, che si apre con «I treni per Reggio Calabria» (titolo di un disco del ’75) e prosegue con pagine straordinarie come «Lamento per la morte di Pasolini», «A Zurigo uno mi dice», «La manifestazione in cui morì Zibecchi», «Correvano coi carri», «L’uomo che di notte si è svegliato»... Rigore artistico e passione civile si fondono per raccontare «un'Italia che ha perso la sua anima antropologica, cambia ma non si sa come, per chi e perché», come scrive Enrico De Angelis nella prefazione al disco. Un disco che «ci fa scoprire che il mondo non è solo quello che si vede in tv, che ce n’è un altro, di cui i mass media non parlano, quello che lei racconta con precisa memoria storica, con indignazione ma anche con arguzia, con quello stile che si usa per le favole. Ma favole non sono». L’album propone anche tre inediti: «Passerà», «Era domenica» e «Muto carme».



Sedicesimo album in carriera per il cantautore romano Mimmo Locasciulli. S’intitola «Sglobal» (Hobo Records), è stato realizzato fra Roma e New York, e brilla per alcune inaspettate contaminazioni e atmosfere jazzistiche. Dieci canzoni per denunciare i condizionamenti che ognuno di noi subisce nella vita quotidiana. Fra gli ospiti: Frankie Hi-Nrg (che ha scritto e cantato con Locasciulli la title-track), Alex Britti (chitarra in «Aiuto!») e Stefano Di Battista (sax in «Perso e trovato» e «Sglobal»).



Ancora Roma con il nuovo album dei Flaminio Maphia, intitolato «Videogame» (SonyBmg). Il duo formato da G-Max e Rude Mc punta su ironia e sarcasmo politicamente scorretto, disseminati su un tappeto musicale che propone soul, echi dance, melodia ma anche canzone popolare e dialettale. Insomma, l’hip hop che li ha fatti emergere sembra non bastare più. L’imperativo è quello di allargare lo spettro sonoro della proposta, senza dimenticare la lezione del loro riconosciuto maestro, Franco Califano. Ospite Max Pezzali, che canta con loro «La mia banda suona il rap» (anche su singolo).



Se la stagione più recente di Loredana Bertè non vi convince completamente, ma riconoscete nella cantante calabrese una delle migliori voci espresse dalla musica italiana negli ultimi tre decenni, beh, allora è uscito il disco che fa per voi. Si tratta di una raccolta doppia, intitolata senza troppa fantasia «Tutto Bertè - Sei bellissima!» (Warner). Dentro c’è tutto: da «Dedicato» a «E la luna bussò», da «Buongiorno anche a te» e «Una sera che piove». E ancora «Fotografando», «Amici non ne ho», «Jazz», «Per i tuoi occhi», ovviamente «Non sono una signora»... Grandissima Loredana.


Rischiare di morire e continuare a vivere. È successo a Omar Pedrini, ex cantante dei Timoria, colpito da un aneurisma cerebrale nel 2004. Ha riportato a casa la pellaccia, non può strapazzarsi troppo (niente concerti dal vivo, per esempio...), ma la musica è ancora la sua vita. Ecco allora questo«Pane burro e medicine» (Carosello), il disco con cui si riaffaccia nel mondo della discografia. L'album, che esce in contemporanea con i suoi 39 anni, è dedicato a Luigi Veronelli, «il mio maestro enogastronomico», cui è dedicata, in particolare, la ballata «Follia», ispirata «a persone meravigliosamente anarchiche come lui e Alda Merini». «Dimenticare Palermo» è invece dedicata al rocker Bertrand Cantact e all'attrice Anne Marie Trintignant: «Ho conosciuto personalmente Bertrand quando abbiamo collaborato: lo ricordo come un uomo anarchico, coerente e buono. Leggere che era diventato un assassino mi ha sconvolto...»
La seconda opera solista di Pedrini, dopo l'esordio nel 2004 con «Videomar», è intrisa delle emozioni vissute in questi due ultimi anni. Si muove con garbo sul filo dei ricordi. Fra i nove brani, soltanto tre rievocano esplicitamente la sua malattia. «Nel mio profondo» racconta il momento in cui ha scoperto di essere in pericolo di vita e la relativa serenità con cui ha affrontato il rischio. «Shock» è un ricordo in chiave ironica dei primi giorni della convalescenza, quando le macchine mantenevano artificialmente la sua pressione bassa e lui non poteva concedersi neppure la più innocente forma di eccitazione mentale. «Strana sera» descrive invece le sue riflessioni mentre lo preparavano per l'intervento: non un solo pensiero per se stesso, ma tutti rivolti ai suoi cari.
All'inizio, i medici avevano proibito a Omar di cantare, perchè sarebbe stato uno sforzo eccessivo per il suo cuore convalescente. Così lui, nel 2005, si è reinventato come autore televisivo, scrivendo alcuni programmi per la Rai. Ora il permesso di tornare a cantare, anche se limitato alla sala d'incisione...


Pink. Il recente album «I’m not dead» ha fatto scoprire al pubblico una nuova Pink. Sia esteticamente (basta con le chiome fucsia, le boccacce, gli eccessi...) che sostanzialmente: da diva trash a impegnata militante pacifista. Ora di Alecia Moore, ventisettenne di Philadelphia, arriva ancge questo dvd tratto dal tour del 2004: 72 spettacoli che hanno toccato 62 città e 23 paesi diversi. Fra i brani: «Just like a pill», «Family portrait», «Get the party started», «Lady marmalade»... Convince soprattutto il medley dedicato a Janis Joplin, con «Me and Bobby Mc Gee» e altri brani. Grinta da vendere.


Paolo Conte. «It's wonderful, it's wonderful...». Il ritornello di «Via con me» è un classico, utilizzato anche dal cinema. Un classico che ritorna a titolare questo cofanetto con tre cd e cinquanta canzoni del grande avvocato di Asti. C’è praticamente tutta la sua produzione dal ’74 all’82 (gli «Rca years», si direbbe se fossimo in America...). Ovvero il periodo basilare per la sua affermazione in prima persona dopo il fecondo periodo di autore negli anni Sessanta. Qualche chicca: «Onda su onda», «Wanda», «Una giornata al mare», «La topolino amaranto», «Alle prese con una verde milonga»... Insomma, tre ore e mezzo di grandissima canzone italiana.

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