LE VIBRAZIONI Ancora anni Settanta sugli scudi. Suoni, atmosfere, abiti, capelli lunghi... Tutto rimanda al decennio scolpito nella memoria di chi c’era ma anche nell’immaginario di chi magari c’è in quegli anni c’è nato. Come Le Vibrazioni, il gruppo di ragazzi milanesi che hanno costruito il proprio successo su quella lezione artistica evidentemente mandata a memoria.
E ora che il bassista Marco Castellani, detto «Garrincha», milanese di origine triestina per parte di madre, ha mollato il gruppo, chi è rimasto sta... elaborando il lutto grazie anche a questo doppio cd con dvd e libretto fotografico annessi, intitolato «En Vivo» (Ricordi/SonyBmg), nel quale è ancora presente nella formazione originaria.
«Dopo tanti anni passati insieme - dice il cantante Francesco Sarcina - Marco aveva altri desideri, altri progetti, e li ha seguiti. È stata una scelta artistica ma anche personale. Il fatto all’inizio ci ha spiazzati parecchio, ma alla fine è meglio così per tutti. Al suo posto è arrivato Emanuele Gardossi, che suonava con noi tanti anni fa. E si va avanti...».
«En Vivo» è una sorta di riassunto di cinque anni di carriera, vissuti al ritmo di quasi cento concerti all’anno. Una sorta di «greatest hits», che giunge a mettere una sorta di punto e a capo nella storia del gruppo. Si parte con «Sai» e «Raggio di sole», si prosegue con «Ogni giorno ad ogni ora» e «Se», e ancora con «In un mondo diverso» e «L’inganno del potere»...
Dopo i primi anni passati a suonare nei locali milanesi e bussando senza successo alle case discografiche, è infatti nel 2003 che la band debutta con il singolo «Dedicato a te» e con l’album intitolato «Le Vibrazioni», entrambi premiati da un immediato e notevole successo. Da quel primo disco vengono poi estratti anche i singoli «In una notte d'estate», «Vieni da me», «Sono più sereno»...
La registrazione del concerto contenuta nel dvd documenta un concerto svoltosi in Campania. «Live in Avellino», ha scherzato qualcuno. E il titolo è stato scelto proprio in funzione del luogo, perchè con le luci della città attorno al palco, dicono Sarcina e compagni, sembrava quasi di stare in Messico. Per questo motivo la band ha pensato di tradurre il solito «live» in «en vivo», che è il corrispondente in spagnolo.
Il disco c</IP>omprende anche l’inedito «Insolita», che stava nella colonna sonora del dilm di Sergio Rubini «Colpo d'occhio», con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini. «Più che una canzone - spiega Sarcina - si tratta di una preghiera laica di liberazione dalle paure. Una presa di posizione con cui ci dissociamo dalla costruzione metodica dei sensi di colpa che la Chiesa pratica da millenni...».
Poi c’è il video di «Drammaturgia», che vede la partecipazione di attori come Riccardo Scamarcio e Sabrina Impacciatore, oltre a Paolo Bonolis («Sono tutti amici...»). Con loro vengono ricreate ironicamente alcune scene del mitico «Rocky Horror Picture Show».
PIERO PELU' Rock, rock, rock... Ritorna Piero Pelù. «Fenomeni» (SonyBmg) è il quinto capitolo della carriera solista dell’ex leader dei Litfiba. Il toscanaccio senza peli sulla lingua e con tanta grinta in corpo torna a sonorità più rock e punta sull'ironia, su un certo risentimento nei confronti di «una società che sta perdendo identità e comunicazione». Il sound è chiaro fin dalle prime battute di «Tutti fenomeni», che mette a confronto i giovani di ieri e quelli di oggi. Pelù dice di essere «preoccupato, la generazione attuale è coatta e bulimica. Mi sembra che i ragazzi facciano zapping sui problemi, c'è molta noia e poca voglia di lottare». Tra i brani spicca «Ti troverai», sorta di dialogo in musica con la figlia quasi diciottenne: «Ho cercato di farle capire che sono dalla sua parte - dice - nonostante tra di noi possano nascere contrasti forti. Ma non è facile intessere un dialogo con gli adolescenti». Il futuro rappresentato dalla figlia, dunque, ma anche il passato delle generazioni precedenti: «Zombies» parla delle due guerre mondiali e degli anni Sessanta. «Mamma Ma-donna» è una canzone d'amore nei confronti di tutte le donne, «Ufo su Firenze» è una caustica riflessione sulla città del rocker, che prende di mira i provvedimenti antilavavetri decisi nel capoluogo toscano («Un'ordinanza comunale contro un racket che arriva addirittura a duecento euro al giorno - ironizza - mentre non si tiene conto del fatto che Firenze è la prima città in Europa per consumo di droghe...»). Poi c’è «Viaggio», ballad dalle atmosfere intense che trasporta l’ascoltatore in una dimensione interiore. Non può mancare uno sguardo al web, con lo spirito di chi giura di non poter sostituire il supporto discografico con dei file. E come «bonus track» ritorna anche «Il mio nome è mai più». Disco godibile, che richiama il Pelù più rock, più sanguigno, basato essenzialmente sulla formazione classica del basso-chitarra-batteria. Da giugno Piero Pelù sarà in tour.
BARBAROSSA Dopo cinque anni di silenzio discografico, nuovo album di inediti per il cantautore romano di «Roma spogliata» e «Via Margutta». Il brano che dà il titolo al disco riguarda le vie dell'amore, della religione, delle aspettative nel futuro, della voglia di lottare per quello che si è nonostante le difficoltà della vita quotidiana. «Dio non è» contesta la strumentalizzazione delle guerre di religione, di un Dio usato in politica e per scopi militari. «Greta» è l’amore visionario, forse platonico, per una ragazza molto più giovane. «Un altro giorno» è quello del dolore dell’abbandono, del goffo tentativo di reagire, di rimettersi in piedi facendo finta di nulla. «Forme di vita» è la voglia di rimettersi sempre in gioco. «Vai vai» è un viatico per chi affronta un viaggio verso l’ignoto. La voglia di lottare per quello in cui si crede ritorna in «Invece no», dove «tra i sogni e le certezze si sceglie sempre la libertà...». Finemente cantautorale.
NADA Primo disco dal vivo ufficiale per Nada Malanima, in quasi quarant’anni di carriera. Era il ’69, infatti, quando la cantante toscana dalla voce roca debuttava appena quindicenne a Sanremo, in coppia con i Rokes, cantando «Ma che freddo fa». L’anno dopo sarebbe tornata nella città dei fiori con «Pa diglielo a ma», stavolta in coppia con Rosalino Cellamare (poi diventato Ron). Anticipato da «Stretta», il nuovo singolo estivo, scritto dalla stessa Nada, prodotto e arrangiato da Lucio «Violino» Fabbri, il disco è stato registrato a Roma nello scorso settembre durante l'ultimo concerto del fortunato «Luna in piena Tour». E fotografa il mondo della cantante attraverso i suoi successi vecchi e nuovi: dal citato «Ma che freddo fa» (che l’anno scorso è stato inserito nella colonna sonora del film «Mio fratello è figlio unico», nella versione realizzata nel ’95) ad «Amore disperato», da «Ti stringerò» fino a «Luna piena». A questi brani vanno poi aggiunti due inediti: il citato «Stretta» e «Novembre». Sorprendente, e mai scontato.
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