domenica 5 ottobre 2008

DYLAN Con quella sua voce roca e nasale e cantilenante che sembra in grado di scolpire la roccia, Bob Dylan continua da quasi mezzo secolo a indicare la strada, la rotta, a cantare le nostre contraddizioni, la confusione e il disincanto del mondo moderno. Lo fa con leggerezza e classe, con stile e genialità.

A due anni di distanza dal capolavoro «Modern times» (due milioni e mezzo di copie vendute), l’eterno e forse inarrivabile cantore ritorna con «Tell Tales Signs - The Bootleg Series Vol. 8» (SonyBmg). Si tratta di registrazioni inedite da studio che abbracciano il periodo ’89-2006, con l’aggiunta di registrazioni quasi casalinghe, nuove versioni di brani già pubblicati, registrazioni dal vivo e rarità tratte da colonne sonore. Perlopiù materiale recuperato dalle sessioni che hanno dato vita ad alcuni dei suoi album degli ultimi vent’anni: «Time out of mind», «Love and theft», «Oh Mercy» e appunto «Modern times».

Insomma, roba per buongustai, canzoni insofferenti alle mode e ai modi, piccole perle di genialità e buon gusto in un mondo - anche e forse soprattutto della musica - che si è ormai dato altre regole. Tra gli inediti: «Red river shore», «Dreamin' of you» e «Marchin' to the city» (dalle sessioni di «Time out of mind»), «I can't escape from you», «Duncan & Brady», «Miss the Mississippi» e «32-20 Blues», prima pubblicazione di Dylan di un brano di Robert Johnson.

Il disco si apre con «Mississippi», che ha anticipato di qualche giorno la pubblicazione, in Italia offerto gratis in download dal sito di Repubblica. E comprende anche un demo al pianoforte di «Dignity» e due versioni alternative di «Most of the time».

Poi il cercatore di perle inciampa in registrazioni create per le colonne sonore di colossi cinematografici come «Lucky you» («Huck's tune»), «Gods & Generals» («'Cross the green mountain») e «North country» (versione alternativa di «Tell ol' Bill»). Completano il menù alcune performance dal vivo, fra cui «Girl from the Greenbriar Shore» del 1991, «High water (for Charley Patton)» del 2003 e «Cold irons bound» suonata nel 2004 al Bonnaroo Festival nel Tennessee.

L’ottavo capitolo delle «Bootleg Series», inaugurate nel ’91, è disponibile in più versioni (cosa che manda in bestia i collezionisti...). Quella per noi poveracci, per così dire «basic»: cd doppio con ventisette canzoni e un libretto ricco di testi, fotografie rare e un lungo scritto di Larry «Ratso» Sloman. Poi c’è il cofanetto deluxe in edizione limitata, contenente i due cd e il libretto della versione doppia, ma anche un «bonus disc» con altri dodici brani, un libro di 150 pagine con le copertine di tutti i singoli pubblicati in carriera. E infine il box, anche questo in edizione limitata, con quattro lp in vinile (con tutte le trentanove canzoni del triplo) e il libretto.

Con quasi mezzo secolo di carriera alle spalle, oltre centodieci milioni di dischi venduti e un «Never Ending Tour» tuttora in corso (a botte di cento concerti all’anno...), il sessantasettenne Bob Dylan aspetta ancora il Nobel per la letteratura che merita ma non riposa certo sugli allori. Chapeau.


CREMONINI Nell’imminente decennale di quei Lunapop mai abbastanza rimpianti (do you remember «50 Special»? era il giugno ’99...), Cesare Cremonini - sempre affiancato dal fido Ballo - esce con il suo quarto album solista, intitolato «Il primo bacio sulla luna» (Warner), anticipato quest’estate dal singolo «Dicono di me». Un cd ricercato, sia nei testi che nei suoni, in equilibrio tra nuove prospettive musicali e gusto retrò, fra melodia e carica esplosiva, dal quale è già stato tratto anche il secondo singolo, «Le sei e ventisei», completo di video parigino.

Il cantante bolognese dice che oggi il problema fondamentale è la solitudine, e che una delle sue cause maggiori è il pregiudizio della gente. «La cura che io posso offrire - spiega Cremonini - consiste nella fantasia. Le persone fanno fatica a immaginare, a essere creative, hanno poche idee, per cui devono essere stimolate dall'esterno in qualsiasi modo. È fantasia che regalo a chi mi ascolta, un appiglio per ritornare a immaginare, creare».

"Il titolo del cd guarda al passato ma rimane ottimista, vede nell'amore uno spiraglio di speranza che possa salvare il pianeta - aggiunge l’artista. Anche quando un giorno dovremo abbandonare la Terra per trasferirci su un altro pianeta, saremo sicuri che anche lì potremo trovare i punti saldi dell'esistenza, proprio come l'amore delle persone amate, un bacio o una carezza. Tutto l'album ha un grande rispetto verso la storia della musica, ma è un lavoro che tende a parlare a chi lo ascolta, vuole essere ascoltato, ma non con superficialità».

Del nuovo singolo, l’ex Lunapop spiega che «è un pezzo rappresentativo di tutto l'album», anche se tra i pezzi nuovi che gli stanno più a cuore c'è «Qualsiasi cosa», vale a dire «la prima volta in cui, in una vita passata generosamente a dedicare canzoni, me ne è stata regalata una da una poetessa bolognese, Patricia Binazzi, una mia cara amica.

Musica leggera ben scritta e ben suonata e cantata. Ed è già qualcosa.


MORANDI «Grazie a tutti», la raccolta uscita l'anno scorso, ha venduto oltre 300 mila copie. Dunque perchè non battere il ferro finchè è caldo, soprattutto quando si può pescare in un repertorio ricco - è proprio il caso di dirlo - di oltre quattrocento canzoni... Stavolta il Gianni nazionale tira fuori dal cilindro quarantotto brani («Al bar si muore», «Belinda», «Si fa sera», «Come fa bene l’amore»...), di cui quattro inediti. Il primo è «Un altro mondo»,scritto da Francesco Tricarico, quello di «Una vita tranquilla». Gli altri tre sono indimenticabili successi interpretati da Morandi finora solo dal vivo ma mai incisi prima: «Che sarà» composta da Migliacci e Fontana negli anni Settanta, portata al successo dai Ricchi e Poveri; «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno, già proposta all’ultimo Sanremo e nell’ultimo tour; e una re-interpretazione di «Non ti dimenticherò» di Eros Ramazzotti. Gianni Morandi ripartirà in tour con il «Teatro Tenda Lotto» il 14 novembre da Perugia.


MALIKA AYANE Lei è la ragazza di 24 anni, nata a Milano, padre marocchino e madre italiana, che cantava «Soul weaver» nella pubblicità di un’automobile. Voce da brividi. L'album, progetto di Caterina Caselli Sugar, vede la partecipazione straordinaria di Paolo Conte (che firma «Fandango» e suona anche il kazoo), Giuliano Sangiorgi dei Negramaro («Perfetta») e Pacifico («Sospesa» e «Contro vento»). Disco prodotto e arrangiato da Ferdinando Andò, che ha co-firmato alcuni brani con Malika, la cui formazione musicale ha avuto inizio al Conservatorio Verdi di Milano, dove ha studiato violoncello. Parallelamente, ha fatto parte dell'ensemble del Coro di Voci Bianche della Scala. Nel 2007 l'incontro con Caterina Caselli, con la quale ha lavorato al suo primo progetto discografico. Il disco si avvale di alcuni nomi dell'ambiente musicale internazionale: missaggi di Tom Elmhirst (Amy Winehouse, Adele, Moby...),  masterizzazione di Tony Cousins (Massive Attack, Peter Gabriel, Robbie Williams), un paio di arrangiamenti di Vincent Mendoza (Bjork, Joni Mitchell).




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