domenica 12 ottobre 2008

ELIO / BARCOLANA FESTIVAL


Gli Elii salgono sul grande palco di piazza Unità alle 23 e un’ondata di ironia, autoironia e buona musica sommerge la folla. Come sempre avviene alla vigilia della Barcolana, Trieste ieri sera sembrava il Carnevale di Rio. La piazza, le rive, la distesa di barche. Spettacolo unico.

E per coronare degnamente questo spettacolo, al festival - a conclusione di una lunga serata di musica, nobilitata anche dal rap rivoluzionario di Frankie Hi Nrg, di cui riferiamo a parte - sono tornati per la terza volta in dieci anni Elio e le Storie Tese. Nel 2003 lo avevano promesso: «Torneremo, statene certi, perchè abbiamo ancora in bocca il gusto del prosciutto e del vino che abbiamo gustato a bordo...», ricordando la precedente incursione barcolanesca, quando avevano regatato nientemeno che con Giovanni Soldini.

Grande Elio, e grandissimi i suoi soci, Rocco Tanica/Sergio Conforti, Faso, l’architetto Mangoni/Supergiovane e tutti gli altri. Si definiscono «Studentessi» (titolo del loro ultimo disco), ma in realtà sono dei maestri. Maestri di musica, per la tecnica eccellente messa in mostra in vent’anni di carriera e pure all’ultimo Dopofestival, quando parodiavano sul momento le canzoni in gara a Sanremo, tanto da risultarne gli unici, veri trionfatori. Ma anche e forse soprattutto maestri di intelligenza, di ironia e autoironia, come si diceva. Una risata vi seppellirà, pronosticava la parte migliore del Sessantotto. Ebbene, gli Elii sono figli di quella ottimistica previsione. Rimasta perlopiù lettera morta.

Ma loro hanno portato lo spirito zappiano nel mondo della musica leggera italiana, serioso e autoreferenziale quasi per definizione, popolato di mezze calzette che si prendono troppo sul serio. Proprio come avviene nel mondo reale. Elio e i suoi stanno agli antipodi. E ieri sera ne hanno dato l’ennesima conferma, infiammando un pubblico che conosce a memoria i loro successi vecchi e nuovi.

Spettacolo effervescente, pirotecnico quanto i fuochi che lo hanno preceduto, ben calibrato fra passato e presente, fra i brani del nuovo album e i classici di una carriera. Qualche perla nel mucchio: «Plafone» («C’è già una macchia sul plafone, che l'ho pagato due milioni delle vecchie lire, ma nella prossima assemblea di condominio, io farò valere tutti i miei millesimi...»), «Ignudi fra i nudisti» (versione aggiornata delle discussioni di coppia di «Cara ti amo»: «Mare o montagna? Lago o campagna? Quanto è difficile la vacanza di coppia...»), «Gargaroz» («Così piccolo, così fragile, mentre la tua mamma ti portava in ospedale ti diceva sorridendo "Lì c'è un dottore, sai, simpaticissimo". Si, però alla fine m'ha narcotizzato e le tonsille s'è fregato...»).

E poi «Parco Sempione», ispirata ai suonatori di bongo del grande parco milanese, per raccontare la Milano di oggi, che cancella prati e progetta altri grattacieli, «una città depredata da amministratori che da anni fanno cose allucinanti sotto gli occhi di tutti, ma i cittadini se ne fregano...». Fino alle classicissime «Mio cugino», «Fossi figo», «Pippero», «Born to be Abramo», «Tapparella»...

Canzoni dissacranti, piccoli quadretti nonsense intrisi di citazioni - musicali e non - più o meno colte, nei quali si alternano generi e stili diversissimi fra loro. Fra una bossanova che vira in rock, marcette in stile ventennio e digressioni in salsa francese, suggestioni progressive e tentazioni metal, la lezione di Buscaglione incrociata con quella della canzone d’autore. Con sublimi giochi verbali che mettono alla berlina la cultura nazionale: luoghi comuni e sedicenti artisti, stili letterari e linguaggi televisivi.

Concerto di una ricchezza musicale sontuosa, che il pubblico triestino ha apprezzato e poi ha potuto letteralmente portarsi a casa. Lo staff degli Elii ha infatti realizzato anche ieri sera - come da tempo avviene nei loro concerti - un «Cd Brullè», ovvero l’«instant cd» registrato e realizzato in diretta nella prima parte dello show e poi venduto (a dodici euro) alla fine, nel banchetto dietro il mixer. E poi via, mezzanotte è passata da un pezzo, tutti a dormire, che stamattina a Trieste va in scena la Barcolana più estiva di sempre.


 

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