domenica 10 gennaio 2010

NADA


Non pensate più alla Nada che debuttò quindicenne al Sanremo del ’69 cantando con vocione da adulta ”Ma che freddo fa” («d’inverno il sole stanco a letto presto se ne va...»), per tornare al festival l’anno dopo con ”Pa’ diglielo a ma’” e poi nel ’71 finalmente per vincere ma con la canzone più debole delle tre: ”Il cuore è uno zingaro”. E non pensate nemmeno all’artista matura che è riapparsa tre anni fa sul luogo de delitto (stiamo parlando sempre di Sanremo), diffondendo brividi rock con un brano affatto festivaliero come ”Luna in piena”.

No, la Nada (di cognome fa sempre e ovviamente Malanima) che stasera alle 21 presenta al Teatro Miotto di Spilimbergo lo spettacolo ”Musicaromanzo” è piuttosto figlia della musicista curiosa che dopo gli esordi quasi da ”bambina prodigio” s’innamorò dei cantautori e in particolare di Piero Ciampi, livornese come lei. Da quell’incontro nacque un album, ”Ho scoperto che esisto anch’io”, che rimane un punto importante nella sua ormai ricca discografia.

Ma in questa nuova avventura teatrale che arriva in regione (si tratta di una ripartenza dopo la pausa festiva del tour cominciato a novembre da Ivrea), c’è ovviamente anche e soprattutto la Nada che quasi subito ha affiancato la recitazione alla canzone: con Sandro Bolchi nel ”Puccini” televisivo, a teatro con Giulio Bosetti (”Il diario di Anna Frank”), ma anche con Dario Fo, con Marco Messeri...

Lo spettacolo (regia di Alessandro Fabrizi, luci di Andrea Violato) è ispirato e tratto dal suo romanzo ”Il mio cuore umano”, pubblicato nell’ottobre 2008 e dal quale è stato tratto anche un film per la televisione. Dentro, nel romanzo e nello spettacolo, c’è la storia dell’infanzia e dell’adolescenza trascorse nella Toscana degli anni Cinquanta e Sessanta, «di un'educazione sentimentale indimenticabile e selvaggia alla vita, delle vicende di una famiglia toccata dall'amore e dalla follia».

«È la storia autobiografica e poetica - si legge in una nota - di un mondo che non esiste più, dove l'essenza magica della natura, il tempo che passa, la pazzia, la passione, la morte, il diventare grandi sono un canto narrativo semplice e profondo che vibra di una forza misteriosa e struggente».

Per raccontare queste storie («i sogni, gli amori, le ferite e le paure nella ricerca di un equilibrio tra l'ingenuità del passato e la conquista del futuro»), Nada si mette a nudo. Sola in scena, avvolta da una scenografia scarna, propone un monologo che diventa musica, con l’inserimento di suoi brani come ”Senza un perchè”, ”Pioggia d’estate”, ”Bolero”; ”Guardami negli occhi”... C’è anche un inedito: ”Raccogliti”. Lo spettacolo di stasera a Spilimbergo rientra nella rassegna ”Sono solo monologhi”. Produzioni Fuorivia. Informazioni 0427-51230, www.folkest.com e www.produzionifuorivia.it

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